Mia figlia 14 enne pretende solo i soldi

Inviata da Margherita · 25 feb 2016 Psicologia infantile

Salve
Ho una figlia che ha compiuto 14 anni a settembre e l'estate scorsa ha deciso di scegliere a vivere con suo padre in Calabria (dopo circa 8 anni di aver vissuto con me al nord). Che a dir la verità è partita per le vacanze estive e non ha più fatto rientro a casa. La cosa è finita dagli avvocati, dopo aver spedito sia i vestiti che nulla osta, l'unica cosa che chiedevo era la terapia di famiglia perché da agosto che non riuscivo ne a vederla ne a parlarle tranquillamente (ma sia lei che suo padre la rifiutano).
Al momento io non lavoro e quindi non riesco a mandarle nulla (che tra l'altro ancora non è stato stabilito dal giudice) e a sostenere le altre spese necessarie.
Mia figlia non mi risponde ai messaggi e quando lo fa è molto vaga e scrive solo a monosillabi.
Quando la contatto telefonicamente non fa altro che rinfacciarmi e chiedermi i soldi. Non le interessa nulla, non chiede niente di me, non vuole raccontarmi nulla della sua vita, della scuola e i suoi amici. Non vuole venire a trovare ne me ne i suoi parenti, dicendo che al primo posto ci sono i suoi bisogni (occhiali, vestiti, assegno di mantenimento) e una volta regolati i conti poi verrà....
Non serve a nulla spiegazione che sono circa 3 anni che ho perso il lavoro e sto cercando un impiego quasiasi...ma i risultati al momento sono negativi. Ho 42 anni e vivo in un paesino, sto facendo dei corsi di formazione e mi sto dando da fare... Lei pretende che le mandi i soldi a mio marito con il quale non andava tanto d'accordo (anche se in quasi 7 anni non le ha fatto mai mancare nulla, cercava solo di insegnarle le semplici regole di buona educazione e rispetto).
Dice che se ha i soldi per lo psicologo e per gli avvocati dovrebbe anche dare i soldi anche a lei.
Mese scorso c'è stata la prima udienza e mia figlia è venuta con suo padre. Dopo vari per favore ha deciso di farsi accompagnare a casa nostra (da suo padre) per 4 ore, giusto per pranzare con me (a mio marito non lo voleva) e per prendersi i suoi alcuni oggetti. Nonostante tutto mio marito le ha regalato 50 euro e non ha ricevuto ne grazie e solo un saluto così giusto per...
Sembra che tutto quello che le abbiamo insegnato è stato dimenticato, le cose che le piacevano prima ora non le piacciono più (mangiare certe cose, palestra, modo di fare, scuola, attività) sta rinnegando tutto e tutti e non fa altro che adorare suo padre (che credetemi di colpe ne ha parecchie di tutto, non solo rottura di nostro rapporto ma anche di saper bene vivere senza grande fatica sulle spalle degli altri- sua madre e anche sua attuale moglie). In tutti questi anni (da quando mia figlia aveva 6 anni) io non ho mai negato il suo rapporto con il papà (nonostante tutto, proprio perchè è suo padre).
Ma forse ho sbagliato, perché mi sono sentita pugnalare dietro le spalle proprio da lui. È un tipo che apparentemente non dice mai nulla e si nasconde dietro mia figlia e fa fare tutto a lei. E pensare che io stessa l'ho aiutato a crescere i suoi 2 figli per ben 10 anni e ora mi sento leggere tramite avvocati che non sono stata una buona madre e sono succube di mio marito. Mi sembra di vivere un incubo...
Secondo me ha anche paura di contraddirlo, perché ha paura di perderlo. (l'anno scorso suo padre ha interrotto i rapporti con lei per circa 6 mesi e ogni volta che si sentivano la rimproverava, poi all'improvviso l'ha invitata a passare l'estate insieme, anche se prima aveva detto che non l'avrebbe ospitata).
Quale comportamento giusto in questo caso? Far finta di niente? Lasciarla perdere e aspettare che il tempo la faccia crescere e maturare?
Come faccio a spiegarle che si può vivere con il padre e non rinnegare la madre?

Margherita

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Miglior risposta 2 MAR 2016

Cara Margherita
la situazione che lei descrive fa davvero tanta tristezza ed è difficile pensare ad una soluzione immediata.
Lei però deve sapere che la ragazza, così viziata e così, "tirata" dal padre dalla sua parte, crescerà e piano piano, quando si scontrerà con la vita reale e si renderà conto che non tutto il mondo è ai suoi piedi e che ci sono tante difficoltà, forse inizierà ad aprire gli occhi e a ripensare anche a lei.
Per il momento lei deve essere forte e curarsi e mantenersi in positivo nonostante tutto.
La sua forza e il suo amore, che ora sembra non ricambiato (fa anche parte dell'età), saranno comunque elementi importanti che non passeranno inosservati alla ragazzina quando crescerà.
Come lei ben dice il tempo la farà crescere e maturare, forse avrà nostalgia di lei e forse rimorso per non averla considerata, tuttavia creda sempre nel potere positivo del suo amore verso sua figlia.
Mantenga questo valore importante dentro di se nonostante tutto!
Un carissimo saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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30 AGO 2016

Gentile Margherita,
non è una situazione semplice. L'adolescenza è un'etá difficile per tutti i ragazzi e ragazze e se a questo si aggiunge una separazione dei genitori, le cose spesso diventano ancora piú difficili. Forse la rabbia che sua figlia rivolge verso di lei è un modo per farle capire che non si sente sufficientemente sostenuta da lei in quanto figlia e una sua reazione al divorzio, pur avendo sua figlia ben compreso le sue difficoltá lavorative ed economiche.
Per rispondere alle sue domande: le faccia ancora una volta presente che lei sta facendo del suo meglio per darle ció di cui ha bisogno secondo le sue possiibilitá, le chieda in che altri modi puó venirle incontro e cos'altro si aspetta da lei come madre, oltre agli aspetti economici. Se anche in futuro risponderá male a queste domande, credo che l'unica cosa da fare sia solo darsi tempo, aspettare che cresca e che una volta maturata possa comprendere meglio la sua situazione e gli sforzi che ha compiuto finora per lei.
Le auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta, Sustinente (Mantova)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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26 FEB 2016

Gentile Margherita,
ci ha descritto una situazione complicata con numerosi fattori ostacolanti : distanza geografica, rabbia residua notevole che lei ancora conserva per suo marito (padre di altri figli da altra compagna), sue difficoltà economiche, crisi adolescenziale della ragazza.
E' un coacervo di elementi velenosi in cui non è affatto facile muoversi.
A mio avviso, lei per prima ha bisogno di aiuto psicologico, soprattutto per metabolizzare la rabbia che ancora la pervade e poi per acquisire più capacità di tolleranza delle frustrazioni e più struttura.
Ciò le consentirà un miglior equilibrio interiore, utile per essere disponibile nei confronti dei successivi cambiamenti evolutivi di sua figlia senza eccessiva angoscia.
La psicoterapia potrà aiutarla poi anche a gestire la relazione con sua figlia in itinere e in tempo reale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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25 FEB 2016

Cara Margherita,

la situazione è davero molto complessa.

Sua figlia è stata evidentemente esposta a evetni molto doloroso e stressanti, fonti di solore e sofferenza psicologica; alla separazione e conflitto tra voi, a nuovi compagni e - se non capisco male- anche a nuovi fratellastri.
Presumo che tutti qeusti eventi l'abbiamo fatta motlo soffrire, e oggi, che si affaccia alla adolescenza, sia particolarmente disorientata: la rabbia che manifesta è tipica di questi giovani Tale rabbia deve essere accolta a e compresa e deve essere motivo di riflessione per voi due genitori, che nonostante la distanza fisica oltre che comuincativa, rimanete comunque due genitori, responsabili, ambedue, di Vostra figlia.
I soldi che chiede insistententemente potrebbe chiederli "per una sorta di risarcimento": mi avete fatto del male, ora mi risarcite. E' una dinamica che mette in atto contro di lei, ma di fatto forse anche ocn il padre, più dipsonibile e accondiscendente,.
Tenga duro, continui a chiamarla, a telefonarle, rendendosi disponibile ad accoglierla. Sempre. Comunicandole il suo affetto e tollerando le sue porta in faccia.
Non molli. Non si rassegni.
Faccia quello che deve fare con il suo avvocato ma cerchi dimostrare disponibilità.
Provi per quanto possibile a condividere le sue preoccupazioni con il padre: parli apertamente dei dubbi che ha e della preoccupazione che avverte.
L'adolescenza è un momento delicato in cui i genitori devono essere presenti e attenti, altrimenti si può correre il rischio che la ragazza possa manifestare del disagio che si attui in comportamenti devianti e preoccupanti.

In bocca al lupo!

Dott.ssa Cristina Fumi
psicologa-psicoterapeuta
Milano

Dott.ssa Cristina Fumi Psicologo a Milano

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