Mi manca molto la mia professoressa
Ci sono domande simili alla mia ma preferisco raccontare la mia esperienza, perché è un periodo in cui mi sento veramente male, ho perso la voglia di fare cose che di solito per male che stia ho sempre voglia di fare. Sto iniziando anche ad andare male a scuola e forse rischio la bocciatura, perché non riesco più a studiare.
Il problema per cui sto male non è solo questo, ma rappresenta momentaneamente un buon 90%.
Sono molto affezionata alla mia ex prof di italiano. Le voglio bene come vorrei bene a una madre.
Quest'anno (sono in terza superiore) è il primo anno che non ce l'ho più in classe e ne sento la mancanza ogni giorno che passa.
Soffrivo di autolesionismo e lei si era accorta fin dalla prima che qualcosa non andava, così piano piano mi si è avvicinata sempre di più, mi stava vicino, mi chiedeva, mi aiutava, mi dava speranza. "Non ti preoccupare, una soluzione la troviamo", "ci sono qui io".
Al contrario di ciò che si farebbe di solito spesso non partecipavo alle sue lezioni, non la guardavo mai negli occhi, cercavo di starle lontano perché volevo disperatamente che lei mi cercasse. E ha sempre funzionato. Per tanto che stessi zitta e che facessi la scontrosa lei mi aiutava e mi stava vicino.
Ero molto gelosa del mio rapporto con lei, perché si interessava e si interessa un po' a tutti i suoi ragazzi, e io volevo essere speciale come lei lo era per me. Però in un certo senso io ero speciale, mi dedicava ore intere a parlare, a cercare una soluzione, e per quanto io fossi antipatica lei era lì. Sempre. Costantemente. Ad ogni ora, minuto, lei era lì. A scuola e per e-mail.
Mi ha aiutata indirizzandomi verso uno sportello di ascolto per parlare e risolvere il mio problema, insomma si è spremuta per me. E io la amo per questo.
Ma... quest'anno è diverso. Quando ho saputo che non l'avrei più avuta in classe avrei sputato i polmoni, avrei urlato che non è giusto, che la vita mi stava togliendo anche la sola persona a cui volevo bene davvero, perché maledizione, non ho amici.
Sono stata malissimo, ma lei ogni tanto mi cercava per e-mail e mi sono lentamente calmata, la sentivo vicino. A volte mi chiedeva di vederci per ricreazione e parlare un po'. Di recente però sono io che devo cercarla, lei mi scrive molto meno, sembra disinteressata.
Poco tempo fa le ho raccontato una cosa su di me che non avevo mai raccontato a nessuno e che addirittura facevo fatica a dire a me stessa. Lei mi ha pregata di parlarne con i miei genitori più volte e la conversazione è finita lì. Alla fine dell'email le ho scritto che le voglio bene, perché effettivamente non gliel'ho mai detto.
Ecco, si è staccata. Per i corridoi l'altro giorno mi ha salutata con un "Salve". Salve? A me?
Se mi vede in corridoio finge di non vedermi, tiene gli occhi bassi, la sento distante, e io ho così bisogno che sia vicino a me ancora, che mi scriva almeno qualche cosa una volta al mese, che si accorga e si ricordi di me. Sono così gelosa di chi ce l'ha in classe..
Hanno provato ad avvicinarmi altre persone ma io le ho dovute allontanare perché non voglio nessun altra persona, voglio soltanto lei, che ormai mi conosce come il palmo della sua mano, che per me è un appoggio, una persona stupenda, una madre.
Vorrei soltanto un suo abbraccio, come le avevo dato l'anno scorso, stretto stretto da fare male, per sentirla vicino e sapere che al mondo c'è davvero qualcuno che tiene a me. Vorrei che non fosse così indifferente per i corridoi come non lo è mai stata, perché ogni volta mi si apre una ferita sul petto da cui inizia a colare sangue e non smette fino al giorno dopo, quando si riapre nuovamente per il medesimo episodio.
Mi sento rifiutata per l'ennesima volta, oltre che dalla società anche da lei, l'unica persona a cui davvero tengo.
Voglio riallacciare i rapporti, non voglio romperli. Non mi interessa se sto crescendo, senza di lei sono sola, e non c'è nessuna "Tranquilla, troveremo una soluzione", non c'è nessun "Ci sono qui io adesso".
Voglio soltanto lei, la sua vicinanza, il suo sorriso.