La vita mi sta sguggendo via

Inviata da Jonni · 18 apr 2024 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve
Grazie in anticipo per eventuali risposte e consigli.
Ho 34 anni.
Vivo all'estero da 12.
Sto attraversando un periodo buio, aver perso mio papà un anno fa, portato via da un brutto cancro dopo 2 anni quasi di battaglia contro il male purtroppo a vinto il male, portandomi via forse l'unica persona che era in grado di capirmi e consigliarmi le cose giuste senza mai essere invasivo nelle mie scelte, insomma il mio punto di riferimento. Con lui se ne andata via anche una parte di me. Negli ultimi 2 anni ho lasciato lavoro per ritornare in Italia e seguirli nelle terapie e nel percorso di riabilitazione operazioni etc. Ho vissuto tutta la trafila, ho visto cose brutte che mai mi sarei immaginato di vedere. Sono stato forte in questi 2 anni. Dando forza a lui e ai miei fratelli anche loro vivono fuori e per motivi personali non sono potuti essere vicino papà, diciamo che mi sono caricato io tutto sulle spalle. Papà è mamma già divorziati da molti anni. Lui viveva con la compagna ma il percorso era duro e difficile per lasciare tutto il peso a lei. A per te quello lo rifarei 1000 volte quello che ho fatto. Ero diciamo l'unico che poteva anche economicamente e personalmente permettersi di lasciare il lavoro e tornare a casa. Lo avrebbero fatto anche i miei fratelli ma le loro condizioni erano diverse. Non li biasimo o condanno.
In tutto ciò ho una relazione a distanza con una ragazza che sta all'estero anche lei,ma in una nazione diversa alla mia, anche questa situazione mi ha portato molto stress. Nonostante noi ci amassimo molto è stata ed è una relazione molto molto complessa e complicata.
Ho provato più volte a vivere dove vive lei, ma li non stavo bene. Sarà che lei vive a casa con i suoi e non sarebbe disposta ad uscire di casa se no dopo il matrimonio. Cosa che pensavo di accettare, ma la realtà che al dato di fatto non riesco ad affrontare la vita la da solo, aspettando di incontrarci i fine settimana, vuoi per motivi di lavoro, vuoi anche perché li stavamo non vicinissimi, ma in città diverse,appunto per motivi legati al lavoro. Nonostante non abbia mai amato la nazionale in cui vive, per ben 3 volte la última un mese fa, ho fatto le valige e son partito da lei, ma ogni volta non resisto, la depressione mi assale le paure, le ansie, che vedo tutto nero, e quindi decido di ritornare qua dove vivo. Qui ho una parte di famiglia, amici, ho comprato un appartamento, insomma non è l'Italia, ma un po casa me la sento.
Per la terza volta decido di andare via, ma noi non ci lasciamo, non ci vogliamo lasciare, lei non verrebbe mai qua da me, quindi la strada è solo 1 o da lei o niente, perché li lei è sistemata, ha la famiglia, cosa che capisco, per quello ho provato a non toglierle niente ed avvicinarmi io, ma risultato che non cambia, quando metto piede in quella nazione io smetto di vivere, perdo di vista l'obiettivo e cado in depressione e scappo. Adesso che sono a casa mia, però non sembra vada meglio, la depressione resta, non voglio far niente della mia vita, sembra che non mi importi nulla di me, non vivo in poche parole, eppure sono dove ho sempre vissuto e pensato di star bene.
Forse non ha a che vedere con il luogo, è dentro di me che qualcosa non va, so che questa relazione è complicata, ma non voglio e lei neppure che finisca, ma senza avere idea o progetto di come fare a farla funzionare. L'unico modo sta a me, stare li dove vive lei. Stare da solo lavorare ambientarmi sposarla e poi iniziare una vita insieme, ma io ci ho provato per 3 volte e non ci riesco, eppure non sono uno sprovveduto che non sa badare a se stesso. Almeno credo. È qualcosa dentro me, che mi blocca e mi fa scappare.
Io la amo tantissimo, ma non riesco ad pensare che dipenda tutto da me.
Anche lei mi ama e nel limite delle sue possibilità ha fatto tanto per me e dimostrato tanto. Mi è stata vicino nei momenti difficili con pazienza ed amore.
Il fatto è che io ora non so più che cosa fare. Siedo a casa senza un obiettivo uno scopo, sopraffatto dai miei pensieri, e a volte questi diventano anche talmente brutti che mi vergogno di me stesso.
Cerco di restare lucido, non bevo, non prendo droghe o farmaci. Anzi prego e mi affido al Signore.
E seguo una psicologa online.
Ma niente sembra funzionare.
Vorrei solo addormentarmi e non svegliarmi più. Per spegnere i pensieri e non sentire il peso dei fallimenti e il peso di non avere la forza di affrontare le difficoltà, le insicurezze, ansia. Mi sento inadatto fuori posto, insicuro.
Sono un disastro.
L'unica cosa che vorrei è stare con la mia ragazza ma quando poi sono li non riesco ad affrontare il tutto perché io in quel luogo non vorrei stare, o per lo meno non da solo, ma come detto lei non può e non vuole convivere.
È devastante a 34 anni non avere il coraggio di prendere decisioni e portarle avanti, eppure quando ero più giovane ho fatto tanto e solo nella mia vita e no avevo paura di niente e nessuno, ad oggi però da quando papà è andato via io sono cambiato, lui si è portato via una parte di me, che non riesco a ritrovare e mi sento bloccato e spaventato dalla vita. Cerco di aggrapparmi alle persone che mi circondano cerco di parlarne avere consigli ma niente, la mente si chiude e vede nero, non vedo la luce fuori dal tunnel, e tutto questo mi spaventa. La vita è così preziosa, papà ha lottato così tanto per non perderla, ed io che ho tutto quello che mi serve, non le do più valore. Mi vergogno così tanto di me stesso, so benissimo che dovrei svegliarmi da e iniziare a dare un senso a tutto questo e a pendere la situazione in mano. Ma non riesco è più forte di me. Sembra come che io non volessi darmi il diritto di essere o almeno provare ad essere felice.
Mi auto punisco e provo un senso di odio nei miei confronti.
Ho paura che questa sensazione sfocia in qualcosa di più.
Mi scuso se mi sono dilungato così tanto. Non so cosa sto cercando qui, non so neanche se chiedere qualcosa di preciso, non ho domande, forse cerco solo una parola, un consiglio, un aiuto,non so.
O forse volevo solo sfogarmi con qualcuno. Anche se lo faccio continuamente con chi mi sta vicino. Ma non mi sento compreso.
Grazie per il vostro tempo.
Un saluto e un buon lavoro.

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