La pausa di riflessione può essere davvero utile?

Inviata da Jess · 20 ott 2019

Sto con il mio ragazzo da 1 anno e due mesi, è stato un anno meraviglioso, non lo metto in dubbio, ma da un mese circa, quasi due, ha cominciato a trattarmi in una maniera che non mi faceva per niente impazzire, gliene ho parlato più volte e ho sempre ricevuto risposte del tipo "mi impegnerò al massimo per migliorare il mio atteggiamento", ma dopo due giorni tornava tutto prima, più o meno.
Da quando ha iniziato l'università (20 giorni circa) si è trasferito in un'altra città e ci vediamo solo nei weekend, quindi ho pensato che i continui litigi fossero perché non volevamo nel nostro inconscio passare dal stare insieme e viverci tutti i giorni a vederci per poco meno di 48h a settimana - anche perché abbiamo iniziato a litigare pesantemente man mano che la data della sua partenza si avvicinava.
Da quando si è trasferito, invece, penso che i litigi siano dovuti al fatto che, comunque, ci dobbiamo ancora abituare ad una nuova fase della nostra relazione e, inoltre, la sua vita è stata ribaltata.
Domenica scorsa ne ho avuto la, diciamo, conferma, perché dopo una frase detta non nella maniera più gentile, mi sono arrabbiata e abbiamo discusso... viene poi a casa mia dicendomi che sta iniziando a trattare male tutti perché poco prima della sua partenza gli sale questo sentimento malinconico per cui inizia a rispondere male e litigare con tutti perché, in fondo, non vuole andarsene e deve ancora abituarsi a questa nuova routine che prevede l'allontanamento dalle persone che ama maggiormente.
Mercoledì pomeriggio gli chiedo di fare una videochiamata quella stessa sera, ma mi dà buca all'ultimo perché doveva continuare a studiare - come se io fossi stata a far nulla, ma dettagli - al che mi sono arrabbiata parecchio (può sembrare una reazione esagerata, ma dopo aver chiesto per tre volte - o anche di più - ad una persona di dare più attenzioni e per tre volte ricevere delusioni dopo un po' uno si stufa) e gli ho detto di scrivermi solo e se aveva qualcosa da raccontarmi, perché mi ero anche stufata delle solite conversazioni ripetitive e monotone.
Dopo 24h di silenzio e lui che non mi ha scritto minimamente, esplodo dalla rabbia. Gli scrivo messaggi - anche abbastanza cattivi - lui è rimasto in silenzio fino a che non ha ricevuto le scuse che desiderava... Io più che chiedergli scusa per i modi e gli insulti non ho fatto, perché anche se fossi stata la persona più calma di questo mondo i pensieri sarebbero stati gli stessi. Ho semplicemente detto la verità in maniera cattiva.
Nonostante avessimo chiarito ho notato fin da subito che era parecchio freddo con me, fino a che non mi dice che ha bisogno di una pausa di riflessione, ci siamo concordati su una "scadenza" da rispettare (è stata una mia richiesta, perché ho pensato che più le cose si tiravano per le lunghe e più ci sarebbe stata possibilità di lasciarsi e io sarei stata tutto il tempo con il fiato sospeso)... Il giorno dopo ci siamo visti per parlarne di persona e mi ha ripetuto le idee che mi aveva detto tramite messaggio, ripetendo che deve prendersi una pausa e pensare a delle cose, non solo riguardante la nostra relazione ma anche su altro, rimanendo parecchio vago nonostante io gli avessi chiesto più volte che domande si ponesse riguardante la nostra relazione, perché avrei potuto rispondere io dato che i problemi di coppia si risolvono in coppia, anche se lui insisteva sul fatto che doveva risolversi questi dubbi da solo e che non ne avrebbe parlato con nessuno. Inoltre guardava sempre in giro e poche volte riusciva a guardarmi negli occhi e mentre parlava avevamo una mano a contatto con l'altra. Non ha negato di essere ancora parecchio arrabbiato con me, come non ha negato di provare sentimenti ancora profondi nei miei riguardi... ma non voglio perderlo, anche se ieri sembrava parecchio sul punto di lasciarmi, ed è per questo che ci vuole pensare bene... consigli su cosa fare e cosa non?

scusate la lettera infinita ma ho voluto contestualizzare bene la situazione per permettervi di capire il più possibile.

P.S.: lui è sempre stato il primo a dire con parecchia convinzione che "non mi avrebbe lasciato così facilmente" (l'ultima volta in cui me l'ha detto è stato giusto giusto settimana scorsa quando ero sul punto di lasciarlo) e ora sembra che lo stia per fare...

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Miglior risposta 22 OTT 2019

Buonasera Jess, come hai giustamente scritto tu all'inizio del tuo messaggio, state attraversando un periodo di cambiamenti sia personali (inizio università, trasferimento...) che di coppia (da poco tempo, la vostra è diventata una relazione a distanza).
I cambiamenti implicano sempre uno sforzo di adattamento per trovare un nuovo equilibrio; tuttavia non è facile nè immediato, soprattutto all'inizio (dici che sono passati solo 20 giorni).
Per questo motivo credo che la "pausa di riflessione" richiesta dal suo ragazzo abbia il senso di prendersi un po' di tempo per cercare di adattarsi alla nuova situazione: non dev'essere facile per lui trovarsi di punto in bianco in un'altra città, lontano dalla famiglia e dagli affetti. Può essere che, in questa situazione, faccia fatica a gestire tutto insieme e che la relazione di coppia in questo momento sia temporaneamente passata in secondo piano non perchè il sentimento sia cambiato, ma perchè ci sono tante novità a cui far fronte.
Io ti consiglio di provare ad essere paziente e comprensiva nei suoi confronti: se lo vedi in difficoltà, non pretendere le sue attenzioni, perchè questo potrebbe farlo sentire in ansia e non in grado di riuscire a gestire tutto. Aspettalo e fagli sentire la tua vicinanza, fagli sentire che ci sei e che sei per lui una sicurezza. So che non è facile perchè, d'altra parte, anche tu vivi la difficoltà della distanza, senti la sua mancanza e avresti bisogno di essere rassicurata con dimostrazioni di affetto. Ma nella vita di coppia ci sono delle fasi in cui uno dei due partner può sentirsi in difficoltà: come in una squadra, l'altro partner ha il compito di sostenerlo. Ovviamente questo dev'essere reciproco, altrimenti si crea uno squilibrio (uno dei due che deve sempre "sacrificarsi" per l'altro).

Spero di averti aiutato.
Dottoressa Silia Lafortezza (Milano | Buccinasco)

Dott.ssa Silia Lafortezza Psicologo a Assago

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21 OTT 2019

Gentile Jess,
indubbiamente la lontananza rappresenta un grosso stressor ed una difficoltà aggiuntiva in una relazione di coppia e se non vi sono basi solide può essere come la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Da quanto scrive, si evince che sia lei che il suo ragazzo avete entrambi una soglia di tolleranza delle frustrazioni alquanto bassa da cui i frequenti litigi.
Se capisco bene, lei ha voluto che la pausa di riflessione chiesta dal suo fidanzato fosse breve per rimanere il minor tempo possibile in ansia ma credo che in questo abbia sbagliato e che dal momento che tale pausa è stata chiesta da lui doveva essere sempre lui a stabilirne la durata onde avere tempo e modo sufficiente per una decisione ponderata.
Il consiglio è quindi quello di concedergli tutto il tempo di cui ha bisogno per prendere la sua decisione e di verbalizzarglielo al più presto correggendo il tiro.
Nel frattempo e per il futuro, le consiglierei un percorso di psicoterapia per la sua crescita personale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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