Ciao a tutti,
Guidapsicologi è molto stimata da me ed ho deciso di chiedervi un parere, premetto che non l ho mai fatto prima.
Mi chiamo Giada, sono fidanzata da quasi un anno con il mio ragazzo, io 22 lui 25.. per motivi lavorativi, ed in realtà perché lo volevamo fortemente, siamo andati ad abitare insieme, facendo molta fatica per ristrutturare una vecchia cantina di famiglia e renderla abitabile.
A parte questo, è una casa a tutti gli effetti, ma noi, che ci viviamo dentro, non siamo affatto due conviventi.
Lui è molto disordinato, lavora tutto il giorno, non ha tempo di fare niente e quando torna a casa e stanco e lascia tutto in giro senza mai degnarsi di sistemare niente.
Io lavoro, un lavoro normale, e quando torno a casa sono stufa di sistemare tutto...
La cosa più grave, è che siamo arrivati al punto in cui tutto ciò che io dico, o che lui dice, viene percepito come un’accusa, ed ogni parola è motivo di forti litigi.
Io sono sicura di amarlo, ma non riesco a farmi andare giù la parte di lui che più non sopporto, e credo che per lui sia la stessa cosa.
Ogni giorno minacciamo di lasciarsi, ci gridiamo in faccia le peggio cose.
È anche vero che quando stiamo bene, e riusciamo a sintonizzarci stiamo veramente bene.. ma i momenti sono ben pochi.
È la convivenza a rendere difficile tutto o ci sono altre motivazioni?
Consigli...?
Grazie in anticipo
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20 GIU 2021
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Carissima Ga,
la vita di coppia fa venire alla luce parti di noi che non conoscevamo oltre alla richiesta di compromessi cui dobbiamo arrivare per incastrare due singolarità che decidono di condividere un percorso di vita.
Una relazione sana e funzionale dovrebbe permettere la realizzazione dell'altro e portare nuova vita e vitalità in ciascuna parte.
Prima di arrivare ad una rottura, un consulto di coppia potrebbe aiutarvi a ricostruire un dialogo costruttivo e una serenità che adesso sembra perduta.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
Psicologa, Sessuologa clinica, Terapeuta di coppia e Mindfulness Educator
(ricevo anche on line)
21 GIU 2021
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Cara Giada,
la convivenza non è mai semplice, anche dopo anni. Che sia con amici, che sia in famiglia, che sia in coppia non è automatico ed immediato incastrare perfettamente ritmi, esigenze e stili di vita. E' sempre tutto un equilibrio che si consolida e si struttura solo col tempo.
Hai scritto che siete fidanzati da "quasi un anno" e penso non siate andati istantaneamente a convivere; per cui presumo sia una convivenza ancora solo di qualche mese... E' quindi tutto molto nuovo, tutto all'inizio, tutto da definire...sia la vostra relazione sia la convivenza.
Ti direi quindi di pazientare ancora un po' e di cercare, parlandone con lui, di trovare un modo comune di convivere...di costruirlo giorno dopo giorno.
Se, nonostante questo, le cose dovessero continuare così, sarebbe utile trovare uno spazio psicologico in cui portare i rispettivi malesseri e le individuali fatiche e difficoltà.
21 GIU 2021
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Cara Giada,
innanzitutto sono felice che Guida Psicologi possa esserti di aiuto e rispondere ai tuoi dubbi.
Cominciare una convivenza, porta con sè momenti di forte euforia, felicità e voglia di fare tante esperienze insieme, ma anche assumersi responsabilità, avere nuovi impegni, come quelli di gestione della casa e mantenimento dell'ordine, che possono sicuramente destabilizzare una giovane coppia. Questo momento di nuovo adattamento, genera tensione che spesso si riversa sul partner, che a sua volta reagisce con tensione, causando forti litigi e discussioni. Le consiglio dunque, di provare a confrontarsi senza toni accesi, col suo partner, di esprimergli le sue difficoltà, il suo malessere e le sue idee e di conseguenza ascoltare le sue, cercando di trovare un punto di incontro e capire come iniziare al meglio questa convivenza.
Le consiglio inoltre, di confrontarsi con un esperto, affinche possa meglio capire le sue emozioni e gestirle correttamente, per adattarsi meglio a questa sua fase di vita e migliorare la sua relazione di coppia.
Sono a sua disposizione, anche online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Rispoli Martina
19 GIU 2021
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Ciao GA,
sicuramente la convivenza in generale non è mai semplice.
In quanto i partner provengono da famiglie diverse, abitudini diverse e si è anche persone diverse con un modo diverso di vivere la casa e dare priorità ad alcune cose tralasciandone altre di priorità nella routine e/o gestione di casa.
La convivenza consiste in una ristrutturazione del modo di vivere con il partner e cercare Insieme di creare una nuova routine che possa essere fatta su misura per entrambi.
Quando state bene ed indintonia cosa fate?
Cercate di fare più cose che possano aiutare a migliorare la qualità della comunicazione di coppia piuttosto che con i litigi di peggiorata.
È normale e funzionale litigare ma ci sono tuttavia dei modi disfunzionali( minacciarsi di lasciarsi) una comunicazione che può peggiorare la relazione e minacciata.
Per migliorare la relazione di coppia se vuoi potrai chiedermi online o in presenza eventuali strategie.
Resto a disposizione.
19 GIU 2021
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Buongiorno come ti hanno detto anche altri la convivenza non è semplice. Siete insieme da solo un anno quindi trovare un equilibrio è difficile poi consideri che nella convivenza non si è più in due sono tanti altri fantasmi del passato e del presente .Se veramente vi amate sarebbe opportuno consultare uno psicoterapeuta di coppia per sostenere un po' in questo difficile compito
19 GIU 2021
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Cara Giada, sembra ci sia una difficoltà nella comunicazione e nella comprensione dei vostri vissuti. Ci vuole del tempo per costruire una stabilità nella coppia, specialmente nella convivenza. Evidentemente questa non é ancora stato raggiunta. Lavorare sulla comunicazione dei vostri vissuti in maniera piú adeguata attraverso dei colloqui psicologici di coppia aiuterebbe a costruire il vostro equilibrio,rafforzando il vostro rapporto, se lo desiderate.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
19 GIU 2021
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Buongiorno,
la convivenza è sempre una sfida per tutti. Finché viviamo da soli l'unico limite con cui ci scontriamo è il nostro e se abbiamo raggiunto mediamente una sana autostima avremo imparato ad accettarlo.
Quando si decide di convivere, teoricamente si è consapevoli del fatto che si aggiungono anche i limiti degli altri, praticamente occorre passare dal tollerarli ad accettarli, proprio come facciamo con i nostri.
La differenza tra tollerare ed accettare è significativa. Immagina di avere un ospite che hai invitato a casa; se lo tolleri, non vedi l'ora che se ne vada, se lo accetti vivi la sua compagnia così come è. Possiamo solo lavorare su noi stessi, non sugli altri. Quindi la domanda alla quale conviene che ti apra è: cosa posso fare da parte mia per amarlo con i suoi limiti?
Sono a disposizione e ricevo anche online.
Dott.ssa Oriana Parisi
