Salve a tutti.
Sono un ragazzo di 25 anni e tra poco concluderò la magistrale in ingegneria. Nonostante il corso di laurea scelto potrebbe portarmi ad un lavoro sicuro è da circa sei mesi che sono letteralmente tormentato dall'idea che questa facoltà non sia fatta per me e che il lavoro di ingegnere non mi renderà felice. Ho capito che mi piacerebbe svolgere un lavoro come quello di medico oppure odontoiatra ma non so davvero cosa fare. Da un lato penso che potrei semplificarmi la vita e continuare con il lavoro di ingegnere cosi da avere stabilità e sicurezza economica. Dall'altro ho il terrore di vivere tutto il resto della mia vita con l'angoscia degli utlimi sei mesi e svegliarmi ogni mattina con il rimpianto di non aver scelto prima queste facoltà e il pentimento di aver scelto la strada sbagliata. Non so se ho la forza di vivere altri 6 anni come un universitario squattrinato e arrivare a 32 anni senza neanche un anno di esperienza lavorativa. Vorrei che qualcuno mi dicesse cosa fare, non so se sia peggio fare nella vita qualcosa che non ti entusiasma oppure fare altri 6 anni non certo leggeri di università che mi porteranno comunque a non godermi questa età come tutti i miei coetanei.
Mi sento davvero triste e so solo che non voglio piu sentirmi cosi perche mi piace essere allegro e solare. Voglio una vita degna di essere vissuta, avere successo e primeggiare in quello che faccio.
Sono stanco di pensare continuamente sempre alla stessa cosa.
Buona giornata :)
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16 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile Luca,
la sua situazione merita un approfondimento in uno studio professionale, forse anche con dei test attitudinali.
Da una parte sembra infatti molto strano che lei abbia seguito finora senza apparenti gravi problemi un corso di laurea così impegnativo come ingegneria, dall'altro la prospettiva di fare un lavoro che non piace è certamente non augurabile.
Penso che consultare uno psicologo psicoterapeuta sia la cosa migliore e forse basteranno pochi colloqui per chiarirle le idee. Nella mia esperienza situazioni analoghe si sono risolte spesso in breve tempo, ma ogni caso va visto nella sua individualità e nella sua storia.
Cordiali saluti
17 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Luca
sento nelle sue parole qualcosa che mi richiama la classica crisi e panico del vicino dopolaurea quando spesso, a fronte di nuove responsabilità (lavorative) sorgono infiniti dubbi sul cosa fare e non fare da grandi.
Se lei ha ha svolto tutto il percorso di studi per essere ingegnere le capacità le ha e credo che, a dispetto di quanto le possa sembrare ora, deve esserci portato anche lavorativamente.
Sta pensando troppo.
Meglio rimanere nel presente e fare quello che c'è da fare giorno per giorno.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.!
17 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro luca, intanto premettiamo che una persona "allegra e solare" senza motivo tecnicamente si chiama "stato ipomaniacale", cioè, non sta bene.
In quanto a tutti i tuoi "e se"....e se dopo altri 6 anni di medicina, ammesso che vinci le selezioni, (poi ti aspetterebbero comunque altri 4 anni di specializzazione) scopri che medicina non ti entusiama? E se....scopri che cavare i denti ti fa schifo? Si rischia di arrivare all'ospizio da studente, credo che la cosa razionale da fare è intanto cercare di autosostenerti con gli studi che hai fatto e, solo dopo che sei economicamente autonomo, mettiti pure a ristudiare quello che ti pare
16 AGO 2016
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Gentile Luca,
non per scoraggiarti, penso che tu stia sottovalutando l'impegno enorme che richiederebbe, una volta completati gli studi in corso, l'iniziare un nuovo percorso universitario in medicina o odontoiatria (materie per nulla affini all'ingegneria) a partire dalle selezioni dei test d'ingresso a queste facoltà.
Del resto è un pò strano, alla soglia della laurea magistrale in ingegneria, scoprire di essere portato per fare il medico e presumere che sia poi questo lavoro a renderti davvero felice.
Sono infatti convinto che essere felice non dipende tanto dal lavoro che spesso è anche una questione di opportunità che si aprono quanto da altre cose che hanno più attinenza con l'area emotiva-affettiva-sentimentale e relazionale.
Ti consiglio pertanto di non lasciare il certo per l'incerto e non vanificare quanto finora hai fatto.
Il mio suggerimento è perciò di andare avanti col lavoro di ingegnere e considerare l'altro interesse, sempre che duri e non svanisca a breve, come una curiosità o una specie di hobby.
D'altra parte, senza compromettere il percorso in essere, puoi anche toglierti la curiosità di provare a superare il test di ingresso a medicina e anche quella di iscriverti e verificare di fatto se questo interesse si mantiene e cresce o, come è più probabile, si attenua e svanisce.
Comunque, lascia stare la tristezza e, per avere le idee più chiare, prova a chiedere qualche consulto psicologico dal vivo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).