Innamorato della mia psicologa
Buonasera a tutti … Vorrei parlare del mio rapporto con la mia terapeuta, perché sto passando un’esperienza particolare. Premetto che non mi sembra un abuso di potere, né siamo coetanei … ha circa 10 anni più di me. Non so se è sposata o single, se ha figli o altro, so pochissimo sul suo conto. Ciononostante, più vado avanti, e più mi sto innamorando di lei. Sto in terapia da lei da poco più di un anno, abbiamo discusso del mio transfert nei suoi confronti, ma in questi ultimi tempi i miei sentimenti per lei stanno diventando molto intensi, e sinceramente mi sento un po’ a disagio a parlarne con lei riguardo a queste novità. Per fortuna il mio disagio con i familiari e la mia mancanza di autostima sono praticamente scomparsi grazie al suo aiuto, motivi per cui sono in cura da lei. Per questo credo che a breve terminerò la mia terapia. La seduta precedente che ebbi fu piuttosto triste, quando le dissi che pensavo d’interrompere lì il nostro percorso; anche se non sono sicuro in realtà se prendere questa decisione, o attendere qualche altra seduta. Sicuramente sembra un controsenso rispetto a cosa ho appena affermato qualche rigo sopra. Cercherò di essere breve e conciso: dopo la terapia, vorrei non rivederla più per i miei sentimenti amorosi, temo che possa svilupparsi in me una dipendenza verso di lei, sebbene finora sia sempre stato autonomo, come anche lei ha sempre constatato. Invece lei vorrebbe rivedermi, che la vada a trovare nel suo studio, che la nostra separazione non sia un addio, ma un arrivederci. Quanto vorrei che sia così! Io la adoro, è dolce, bella, giovane e intelligente, ma io devo pensare al mio benessere, sono costretto a essere egoista. Proprio qui toppai, e me ne sono pentito: le dissi schiettamente che, a questo punto, mi piacerebbe uscire con lei e, come mi aspettavo, ha accettato, ma vorrebbe aspettare almeno un anno e qualche mese, prima d’incontrarci. Poi mi sono corretto, e sono tornato sui miei passi di non voler avere a che fare con lei, dopo la terapia. Ora non so cosa fare, sono a un bivio; il desiderio di rivederla o troncare il nostro rapporto splendido. Ho sbagliato forse a continuare con lei, come ho sbagliato, credo, a farle una carezza delicata sul viso l’ultima volta, toccandole perfino leggermente le labbra (non so se avesse gradito, mi ha tenuto la mano, con la quale gliele ho sfiorate, per tre o quattro secondi, senza scansarsi né apparire distante; oppure ha gradito, ma voleva tenere una certa professionalità). Il giorno dopo le ho telefonato, le ho detto che devo ordinare le mie idee, ma lei era dispiaciuta per la mia tristezza nel rivederla, si aspettava che fossi contento. Ho pensato addirittura che il suo linguaggio del corpo mi abbia “aiutato” a farmi invaghire di lei; per esempio, non raramente si raccoglie i capelli dietro le orecchie, oppure quest’estate era solita indossare ballerine e sandali, e notavo sotto la scrivania aperta come spesso li dondolava appena o li lasciava semplicemente sospesi sulle sue dita dei piedi. Benché mi piacciano i piedi femminili nell’insieme del corpo e non sia un feticista, la cosa mi incuriosii, e lessi da qualche parte che è un atteggiamento di nervosismo o di seduzione. In conclusione non so cosa fare. E’ possibile che la mia psicoterapeuta provi attrazione per me, o sto fantasticando? E’ possibile che una terapeuta e un paziente si possano innamorare “normalmente”? Come posso gestire la situazione paradossale? Mi sento a disagio a parlargliene, mi sento altrettanto a disagio a pensare di averle destato un po’ d’amarezza riguardo alla possibilità di non vedermi più, nemmeno nel suo studio. Il mio affetto per lei è fortissimo e non so a chi dare ragione. Ho paura pure che la mia terapeuta possa leggere il mio post, ma spero che non accada. Mi dispiace se in qualche punto sono stato poco chiaro, perdonatemi la foga. Grazie a tutti.