Incertezze e dubbi sul mio percorso universitario e le mie passioni

Inviata da Klara · 1 dic 2020

Salve,
sono una ragazza di 20 anni che frequenta Economia. Per il primo anno ho frequentato Giurisprudenza, e, nonostante avessi passato la quasi totalità degli esami, mi sono sentita di dover intraprendere un percorso diverso, quale Economia. La mia scelta è stata fatta un po’ perché sentivo la necessità di avere un traguardo più vicino, ovvero una prima laurea dopo 3 anni e non alla fine di un ciclo unico composto da 5, come Giurisprudenza, un po’ perché sentivo l’appartenenza ad un percorso incentrato maggiormente sull’innovazione e la tecnologia, e ho pensato Economia potesse fare per me (inoltre c’era presenza di esami in comune). Ora però, da quando ho iniziato questo nuovo percorso, a volte mi ritrovo a pensare alla facoltà di Medicina, nonostante non abbia mai veramente voluto frequentarla negli anni passati (avevo provato il test d’ingresso appena finito il liceo scientifico, ma senza desiderio di intraprendere quella strada). Non riesco a capire questa mia continua incertezza. Da una parte percepisco Medicina come un’isola sicura, con prospettive lavorative assicurate, dall’altra sento di star prendendo per la prima volta nella mia vita una vera scelta, ovvero scartare completamente la possibilità futura di lavorare come medico. Dunque la mia insicurezza da cosa deriva? Sento di voler intraprendere un percorso che non avevo mai considerato solo perché lavorativamente stabile e visto dagli altri come “più importante”, o c’è altro che mi spinge verso esso? È da un mese circa che questo pensiero mi assilla e vorrei cercare di fare chiarezza, prendere definitivamente una strada ed esserne certa, mettere passione in quello che faccio senza pensare a cosa sarei potuta essere se avessi fatto scelte diverse, forse più “sicure”.
Grazie del vostro tempo e della vostra eventuale risposta.

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Miglior risposta 20 DIC 2020

Ciao Klara, dalla tua descrizione ben precisa e dettagliata emergono una serie di obiettivi o di scopi di cui ogni volta tieni conto nella scelta della facoltà universitaria. Inizialmente hai tenuto conto di una facoltà "più breve rispetto ad un'altra"; poi hai preso in considerazione una facoltà che fosse più consona ai tuoi interessi; poi hai valutato la facoltà di Medicina pensando ad una sicurezza lavorativa e al giudizio altrui (un lavoro più importante). A mio avviso è importante che tu faccia chiarezza e dia una priorità tra tutti questi obiettivi seppur tutti legittimi. Ossia se privilegi una facoltà che rispecchi i tuoi interessi, le tue passioni (che a mio avviso è probabilmente la scelta più sana per il tuo benessere psicofisico) bisogna poi accettare il fatto che non dura tre ma cinque anni ad esempio; oppure potresti scegliere una facoltà che ti dia un lavoro sicuro ed "importante" ma se a te quell'indirizzo di studi non piace, ti ci vedi a stare sui libri per anni oppure a praticare un lavoro che non ti interessa o verso il quale non ti senti portata? Ricorda poi che ogni scelta è una rinuncia. Bisogna dare una priorità. Ti invito a riflettere un pò su questo.
Un caro saluto, dott.ssa Antonella Ricci

Dott.ssa Antonella Ricci Psicologo a Tivoli

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11 DIC 2020

Gentilissima,
la sua analisi è molto precisa e dettagliata.
Che cosa le impedisce di rimanere in una scelte già intrapresa o le ha impedito di restare nella scelta precedente?
Questo suo atteggiamento riguarda solo la sfera professionale o la carratterizza anche in altri ambiti?
Molto spesso i nostri pensieri ci portamo altrove, a quello che non abbiamo, che non abbiamo intrapreso o che magari avevamo in passato, insinuando il dubbio che forse tutto potrebbe essere migliore per noi rispetto a quello che abbiamo o stiamo facendo ora.
Lei scrive che che pensa alla Facolta di Medicina anche se in realtà non vi è mai stato un vero desiderio di frequentarla: la scelta di un percorso universitario non è semplice e forse il termine 'sicuro' andrebbe indagato un po' meglio rispetto alle sue aspettative e bisogni personali...
Un caro saluto
Dott. Simona Sola

Dott.ssa Simona Sola Psicologo a Torino

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10 DIC 2020

Gentile Klara,
dalle tue parole percepisco la complessità della situazione in cui ti trovi coinvolta e il senso di smarrimento ed ansia che questo può generare in te. La scelta di una facoltà universitaria rappresenta qualcosa di estremamente significativo: determina l'avvio di un percorso che ci condurrà verso una professione e, quindi, all'assunzione di un ruolo che potremmo assumere per tutta la nostra carriera lavorativa. In altre parole, contribuisce alla formazione della nostra identità professionale, che è parte della nostra identità nella sua interezza. E' comprensibile, quindi, come ci si possa sentire in difficoltà di fronte a una scelta di questo tipo e avere dei dubbi a riguardo. Accade talvolta anche di modificare la propria scelta, in seguito magari ad un percorso introspettivo che ci permette di arrivare a nuove consapevolezze. Ciò che risulta fondamentale, all'interno di tutto questo, è senz'altro un attento ascolto di se stessi; questo processo, che conduce ad una migliore individuazione dei nostri desideri, delle nostre passioni e delle nostre idealizzazioni, richiede tempo e, talvolta, potrebbe apparire difficile. Proprio per l'importanza che però esso assume, aiutandoci a conoscerci meglio e, di conseguenza, a individuare i percorsi migliori per noi, è importante dedicarvi del tempo e, laddove fosse necessario, farsi sostenere da una figura adeguatamente formata nel portarlo a termine.
Sperando di averle fornito degli stimoli interessanti, le faccio i miei migliori auguri.

Dott.ssa Decla Vivolo

Dott.ssa Decla Vivolo Psicologo a Brescia

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9 DIC 2020

Gentile Klara, è sempre difficile essere completamente certi della strada intrapresa! Capisco l'incertezza di cui scrive che spesso si accompagna alla sua giovane età. Quello che mi sembra chiaro è la sua volontà e impegno nelle scelte che intraprende, infatti ha superato gli esami di giurisprudenza nonostante abbia poi deciso di cambiare indirizzo. La riflessione che potrebbe fare è cosa l'ha spinta a cambiare? Scrive che con il percorso triennale ci potrebbero essere già opportunità di inserimento nel mondo del lavoro ma certamente non sarà solo questo che a suo tempo l'ha convinta a cambiare. Ha conosciuto altre persone che con la laurea in economia hanno ottenuto i risultati che si erano prefissati?. Oltre al percorso triennale ad economia, se vorrà potrà in ogni caso continuare con la laurea magistrale che mi sembra abbia diversi indirizzi. Ma quali sono le sue aspettative? Prima di modificare l'attuale scelta sarebbe auspicabile che lei si confrontasse con altre giovani che hanno intrapreso il percorso di economia e quindi prendere una decisione più consapevole. Il dubbio sul percorso di medicina richiede invece maggiore riflessione, non solo per il lungo percorso di studi ma anche per la delicatezza della professione medica. La sicurezza del posto di lavoro non è una prerogativa della sola professione sanitaria. Il contatto quotidiano con esseri umani in grande difficoltà di salute non è affatto facile ed è necessario essere consapevoli che empatia , comprensione e grande competenza devono essere elargiti senza risparmiarsi per tutta la propria vita professionale. In sostanza è necessario crederci e ancor più credere nell'essere umano che in qualsiasi modo sia piacevole, spiacevole, educato, iroso e niente affatto gentile ha il diritto di essere curato sempre con competenza, educazione e compassione. I risvolti economici, di certezza lavorativa e di desiderabilità sociale non possono essere gli incentivi principali di una scelta così importante. Benché tutti noi nella giovane età ci sentiamo inclini e a volte capaci di possibili diverse scelte, alla fine quando mettiamo grande impegno e passione in ciò che facciamo non abbiamo ripensamenti. Sono certa che sceglierà il percorso migliore per lei, se sentisse la necessità di un confronto più diretto può contattarmi. Un caro saluto Silvana Perino

Dott.ssa Silvana Perino Psicologo a Pinerolo

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2 DIC 2020

Gentile Klara, per comprendere a fondo ciò che genera confusione sarebbe importante un approfondimento sulla sua storia universitaria e anche di vita; da una mail non è infatti possibile dare risposte certe ai blocchi che si stanno vivendo.
Detto ciò, la scelta del percorso universitario (così come la scelta della strada professionale) vede coinvolti diversi aspetti di sè:
- gli interessi: cosa mi piace studiare?
- le aspirazioni: dove e come mi immagino nel futuro? es. mi immagino medico, mi immagino manager, mi immagino avvocato.
- i valori: quali parti di me voglio soddisfare in modo imprescindibile nel mio percorso? Es. per medicina potrebbe essere aiutare gli altri. Per ingegneria informatica: dare valore aggiunto con nuove tecnologie ecc.... I valoro sono i nostri capisaldi, ciò a cui non rinunceremmo mai.
- le capacità: cosa mi riesce meglio
- la motivazione: cosa mi spinge a fare alcune scelte piuttosto che altre? questa è una parte importante perchè potrebbe emergere che le mie scelte tendono ad essere legate più al bisogno di ricoprire un ruolo di prestigio o al bisogno di approvazione piuttosto che ai miei interessi, valori e capacità. Altre volte si tende a fare una scelta sulla base di quanto quella facoltà potrà garantirmi un lavoro sicuro (es. alcune persone scelgono ingegneria facendo questo tipo di ragionamento).
Nella scelta di un percorso occorre porsi tutte queste domande è fondamentale per fare chiarezza.
Se prendo consapevolezza del fatto che le mie scelte tengono conto più di fattori esterni da me (bisogno d conferme esterne, bisogno di prestigio, bisogno di garantirmi un lavoro richiesto dal mercato) che di fattori interni (interessi, valori, capacità) è possibile che la confusione nasca da quello. Una parte di me mi dice infatti di andare in una direzione che sento poco come mia ma ampiamente validata dall'esterno; un'altra parte mi dice di seguire le mie inclinazioni.
Fermo restando che una scelta basata esclusivamente su fattori esterni è più probabile che metta in crisi la mia motivazione, è molto importante fare una valutazione di importanza; un po' come mettere tutto su una bilancia. Per me è più importante (pesa di più) la garanzia di un lavoro sicuro, di uno status di un certo livello ecc.... o fare qualcosa che sento in linea con me?
Inoltre occorre tenere presente un'altra cosa. La scelta perfetta difficilmente esiste; molto spesso qualunque strada prevede momenti che non ci piacciono (es, materie che non mi interessano, esami ostici ecc..). Occorre quindi chiedersi: quanto sono disposta, se intraprendo questa strada, a mettere in conto momenti in cui dovrò fare cose che non mi piacciono? quanto sono disposta, ad esempio nel caso di medicina, a dedicare gran parte di sei anni della mia vita a studiare queste materie? quanto mi interessano?
Le suggerisco comunque di valutare la possibilità di intraprendere un percorso di orientamento per fare chiarezza su tutti questi aspetti. Un caro saluto, Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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1 DIC 2020

Cara Klara, credo che tutti i lavori abbiano il loro valore: non ce n'è uno più importante o meno importante. Siamo noi a percepirlo come tale, anche influenzati da quelle che possono essere le aspettative di chi ci circonda.
Tutti noi, in qualsiasi percorso (persino i medici, si) affrontiamo una vera e propria "gavetta", che a me piace vedere come crescita, perchè attraverso di essa riusciamo a stabilirci e a collocarci in una posizione che ci soddisfa. Tutto è quindi capire cosa desidera davvero intraprendere, non pensando a "quanto guadagnerei se..." oppure "quel lavoro è più importante di...", ma in base a "io sento che questo lavoro possa fare al caso mio perchè mi rende felice e completa pensarmi in quella posizione". Non importa come sia la strada, perchè, se davvero desideriamo raggiungere quell'obiettivo, per quanto difficoltoso, noi stessi ci attrezziamo per costruire le nostre opportunità lavorative! E' molto importante scegliere un percorso che ci consenta di sentirci soddisfatti, pena il fallimento e la frustrazione!
Non è mai tempo sprecato quello impiegato ad investire su noi stessi e su ciò che desideriamo!
Se sente di non riuscire ad uscire da questa Sua condizione di confusione, valuti un supporto psicologico che La orienti ad una maggiore consapevolezza di sé e delle risorse che possiede per raggiungere davvero ciò che desidera!
Le auguro tanta buona fortuna !
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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