Il mio fidanzato vuole un figlio, io non mi sento pronta

Inviata da Gabriella · 2 set 2015 Terapia di coppia

Buanasera, sono una ragazza di 31 anni. Scrivo per esprimere il mio disagio manifestatosi negli ultimi mesi rispetto alla richiesta del mio compagno di avere un figlio. Stiamo insieme da 5 anni e mezzo. Conviviamo diciamo a metà, poiché a casa dei miei genitori vive mia nonna affetta da demenza senile e io per circa tre giorni a settimana torno dai miei per aiutare mia mamma ad accudire mia nonna. Naturalmente già questo crea ogni tanto delle piccole incomprensioni tra di noi, ma mai insormontabili. E' però ovvio che in parte anche questo motivo credo mi freni nel voler fare un bambino, per l' impossibilita di mia madre di potermi supportare anche nella pratica in un momento cosi importante nella vita di una donna. Tuttavia, questo non è il motivo principale. Mi sono laureata, purtroppo con molto ritardo, circa un anno e mezzo fa, e ad oggi non ho ancora trovato lavoro. Questa situazione mi provoca un continuo senso di ansia e di angoscia, perche ho timore di non riuscire a trovare nulla, nonché frustrazione e senso di inutilità. Vorrei nei prossimi mesi frequentare dei corsi per integrare il mio curriculum e la mia preparazione in generale, ma sono talmente in ansia da non sapere nemmeno quali frequentare. Il fatto di sentirmi insoddisfatta, visto che passo le giornate a gestire la casa, cucinare e quando serve accudire mia nonna, non mi fa minimamente pensare al desiderio di avere un figlio. Il mio fidanzato, che ha quasi 37 anni, sembra invece vedere una scadenza a breve termine per via della sua età e periodicamente mi rimette davanti la questione e giù una nuova discussione. Credo che non mi comprenda affatto. Lui pero lavora da quando aveva vent'anni, non capisce la mia insoddisfazione nel voler essere in qualche modo indipendente e di voler avere delle soddisfazioni dal punto di vista lavorativo, visto che comunque ho anche studiato. L'ultima discussione si è scatenata ieri, poiché dopo due anni che avevo smesso, ho espresso il desiderio di tornare a scuola di ballo (senza di lui purtroppo perché non mai voluto nemmeno provare a venire in passato). Mi ha fatto pesare che invece di pensare di crescere come coppia (che vuol dire in pratica avere un figlio), stessi tornando indietro e che l'unica cosa che mi premeva fosse tornare a praticare un hobby.
Io non mi sento pronta ad avere un figlio, perché è come se mi mancassero delle tappe nella vita, come il trovare un lavoro. Non mi sento affatto soddisfatta di come la mia vita si svolge e non credo che migliorerebbe se facessi un figlio, anzi. Piuttosto ho paura che mi sentirei ancora più frustrata, rischiando di incolparlo ingiustamente per avermi impedito di crescere professionalmente.
Aggiungo anche che da un po di tempo periodicamente mi vengono dei forti attacchi di ansia durante la notte, legati ad episodi di tachicardia, vomito e senso di angoscia che dura quasi tutta la notte.
Ringrazio quanti di voi vorranno darmi un parere.

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Miglior risposta 3 SET 2015

Gentile Gabriella,
angoscia e preoccupazione emergono chiaramente dalla sua mail. Si trova in un periodo di transizione nel quale è chiamata a gestire numerose questioni, preoccupazioni e pensieri. Il suo non sentirsi pronta è assolutamente legittimo così come la sua voglia di prendere in mano le fila della sua vita nella modalità che ritiene maggiormente opportuna. Laddove non lo avesse ancora fatto si conceda la possibilità di parlare apertamente e approfonditamente della questione con il suo compagno, proponga a lui i contenuti di questa mail...confrontarvi sarà di notevole aiuto per entrambi e vi consentirà di uscire dall'empasse attuale.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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21 OTT 2015

Buonasera, forse avrai già risolto il tuo problema, vorrei darti un consiglio...se riesci allenta i rapporti con il tuo partner e non ti far schiacciare dagli impegni, lasciati degli spazi, esci da sola, dedicati a te stessa, e pensa a recuperare la tua tranquillità, sei troppo stanca. Poi, se dopo aver aiutato tua madre ed essere stata in vacanza non ti senti ancora bene, prova ad allontanarti da lui, forse non lo ami a tal punto da avere un figlio.

Psicopedagogista Dott.ssa Maria Cristina Lorusso Psicologo a Cosenza

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4 SET 2015

Ringrazio innanzitutto quanti mi hanno risposto ed i preziosi consigli.
Ho parlato apertamente con il mio fidanzato, in particolare nell'ultima occasione ci siamo molto confidati. Spero abbia compreso le mie motivazioni. A chi mi ha chiesto se non avevamo mai parlato dell'eventualità di avere bambini, naturalmente ne avevamo parlato in più occasioni ed io avevo espresso comunque il desiderio di cercare prima una mia soddisfazione in ambito lavorativo.
Il fatto è che io sono anche abbastanza insicura di carattere, quindi da una parte mi impaurisce l'idea che lui si possa stancare di aspettare, ma dall'altra non trovo giusto che debba essere io a rinunciare a tutto il resto della mia vita. L'incertezza che vivo in questo momento temo mi stia facendo chiudere in me stessa e sento spesso di sentirmi più insicura di fare qualsiasi cosa rispetto al passato. Un senso di non essere capace e all'altezza di riuscire a fare nulla e a combinare nulla, non so...
Per la questione del corso di ballo, io piu che altro sono sempre rimasta male del fatto che non abbia mai voluto nemmeno provare a venire con me, per provare soltanto, visto che a me piace molto ballare. Lui ama correre e capita spesso che andiamo insieme perché mi fa piacere condividere con lui qualcosa che ama fare. Tuttavia con me non ha nemmeno tentato di fare altrettanto, senza contare che gli scoccia perché naturalmente ballo con altri uomini.
Pensate sia il caso che faccia degli incontri di psicoterapia? potrebbero aiutarmi? soprattutto per ridurre la mia insicurezza e timidezza..
Di nuovo grazie mille per la vostra disponibilità.

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3 SET 2015

Gentile Gabriella,
lei descrive una situazione abbastanza complessa nella quale premono istanze diverse, ognuna delle quali sembra legittima.
Infatti legittima è l'aspettativa di sua madre di avere un aiuto per l'accudimento del genitore (se però sua madre non è figlia unica dovrebbe aspettarsi supporto anche dalla fratrìa), legittimo è il suo desiderio di realizzarsi prima nel lavoro e poi prendere in considerazione l'idea della maternità, legittimo, a mio giudizio, è anche il desiderio del suo compagno che alla soglia dei 40 anni desidera diventare padre.
Trovo comunque strano che nel corso di una relazione di discreta durata come la vostra non vi siate mai chiariti sul progetto di avere un figlio : sembra quasi che questo bisogno/desiderio nel suo fidanzato sia nato in questi ultimi tempi.
Tuttavia, mi pare di capire che lei non voglia escludere decisamente l'idea della maternità ma che voglia solo rimandarla ad un momento migliore.
Se è così, dovrebbe esplicitare questa cosa al suo compagno argomentando le sue buone ragioni e facendo una previsione di massima su cui essere d'accordo entrambi; del resto è lei che dovrà portare avanti la gravidanza e prima di fare questo, è giusto che sia convinta e responsabile per quello che fa.
Quanto alla decisione di tornare alla scuola di ballo, di per sè non c'è nulla di illecito,però sarebbe preferibile da un punto di vista "strategico"trovare un hobby da poter condividere col suo compagno anche perchè, essendoci già altri motivi di tensione, questa cosa può essergli stata indigesta.
Poichè, infine, tutto questo stress sembra le stia dando segnali negativi sotto forma di sintomi d'ansia principalmente notturna, le suggerisco di prendere in considerazione un percorso di psicoterapia preferibilmente di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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3 SET 2015

Nessuno può imporle di forzare le tappe in una questione delicata come quella di avere un figlio. Se ha bisogno di più tempo se lo prenda e lo dica al suo ragazzo. Fare un figlio in una situazione conflittuale come quella che lei descrive mi sembra proprio pericoloso. Invece di salvare il rapporto potrebbe addirittura comprometterlo. Parli con il suo ragazzo e cerchi di farglielo capire. In ogni caso la decisione spetta soprattutto a lei. Nessuno può e deve obbligarla. Un saluto affettuoso.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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3 SET 2015

Cara Gabriella,
rimango in ascolto del Suo dialogo e per tale motivo La ringrazio di avere espresso con così tanta chiarezza i Suo sentimenti.
La situazione che Lei descrive non deve essere per nulla facile e i temi che Lei porta La riportano, a mio avviso, ad una duplice condizione ambivalente: la Sua indipendenza e le storie familiari che Lei vive. Tutto ciò è alimentato dalle pressioni che il Suo fidanzato le fa.
Credo che sia necessario, da parte Sua, ascoltare il Suo cuore ed interrogarsi se tutto quello che Lei vive è realmente quello che Lei vuole. E si ricordi che ogni donna ha un orologio biologico e nessun uomo non può non ascoltarlo. I tempi saranno maturi anche quando sarà Lei a deciderlo.
Lo spazio qui non lo consente ma se dovesse divenire una mia paziente vorrei lavorare con Lei proprio su questi temi.
Spero di esserLe stata d'aiuto.
Un grande abbraccio,

Dr. Viviana Cutaia

Anonimo-147052 Psicologo a Palermo

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2 SET 2015

Cara Gabriella,
sento angoscia nel suo messaggio, come si sentisse senza via d'uscita.
La vita le sta chiedendo di occuparsi di tante cose ed è legittimo sentirsi affaticati, frustrati e voler presevare uno spazio per sè, sia esso professionale o di svago.

Avere un figlio non implica rinunciare a se stessa e qualora desiderasse un bambino potrà conciliare al meglio, forte delle sue abilità nell'accudire, il piccolo e altre attività.

Detto ciò, ora non si sente pronta e questo suo bisogno va rispettato. Non ho ben compreso se lei abbia condiviso con il suo compagno quell che ha scritto a noi, le sue fatiche, le sue aspetttaive per il futuro, l'ansia nel sentirsi in dovere di soddisfare anche le aspettative di lui. Se non lo ha fatto, lo faccia.

Coppia è, anche, condivisione e conoscenza l'uno dell'altro.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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2 SET 2015

Gentile Gabriella,
la genitorialità è un tema complesso che ritengo debba essere affrontato dalla persona quando si sente pronta a farlo. Penso inoltre che avere o meno un figlio debba essere frutto di una profonda riflessione interna. La maternità tocca svariati capitoli personali, come per esempio il proprio rapporto madre/figlio. Se ritiene che i sintomi descritti nell'ultima parte del suo messaggio siano per lei troppo invalidanti, può pensare di rivolgersi ad un professionista a lei vicino, con il quale approfondirne il significato.
I miei auguri di ogni bene.
Dr.ssa Fabiola Santicchio

Dott.ssa Fabiola Santicchio Psicologo a Potenza

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2 SET 2015

Cara Gabriella,
è naturale desiderare di realizzarsi professionalmente e coltivare degli interessi come il ballo, che tra l'altro è anche salutare dal punto di vista psico-fisico. Dalle sue parole emerge un forte senso d'insoddisfazione, dovuto credo sia alle sue condizioni di vita (ricerca di un lavoro, problematiche familiari) sia all'atteggiamento del suo compagno, che mi sembra trascuri le sue esigenze. E' comprensibile che lei desideri sentirsi serena prima di entrare in una fase impegnativa come quella della maternità.
Mi sembra che quest'uomo cerchi di imporle le proprie convinzioni e lei nel cercare di mediarle, non si esprima con lui più di tanto. Il conseguente stato di frustrazione può generare le crisi d'ansia notturne.
Sarebbe opportuno spiegare al suo compagno, con la dovuta assertività, che prima di avere un figlio lei desidera sentirsi appagata come donna, sia dal punto di vista professionale che personale, come del resto ha fatto lui. Inoltre, gli esprima come si sente dinnanzi a queste pressioni, nello stesso modo con cui le ha comunicate a noi professionisti in questa mail.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Mencacci

Dott.ssa Cristina Mencacci - Psicologa - formata in Terapie Brevi Psicologo a Perugia

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