Il dubbio è già una risposta?

Inviata da Beatrice Po · 21 giu 2017 Terapia di coppia

Buongiorno,

sono una ragazza di 28 anni e sto con il mio ragazzo (27 anni) da 1 anno. Il conoscersi è stato, per entrambi, la cosa più incredibile che ci sia mai successa. Lo scorso anno è stato a dir poco idilliaco, non abbiamo avuto mai una discussione e abbiamo da subito sentito una connessione che è impossibile spiegare a parole. Lui rappresenta la prima volta in cui io mi sia davvero innamorata - e lo stesso vale per lui nei miei confronti.
Da marzo di quest'anno però è iniziato un momento molto difficile; abbiamo scoperto le prime differenze tra noi, io ho iniziato ad avere diverse paranoie e lui ha iniziato ad essere sempre più abbattuto ed incerto perché non sapeva più come far fronte a queste preoccupazioni. Io sono stata sicuramente molto pesante quando in realtà problemi non ce n'erano e lui ha iniziato a sentirsi molto affaticato. All'improvviso io ho inoltre subito un lutto per me devastante e il mio umore è ovviamente peggiorato, facendomi sprofondare ancor di più nelle preoccupazioni che già avevo. Io sono una persona molto attiva, non riesco a stare senza agire e sono il classico can che abbaia ma non morde: sbraito tanto, ma dentro di me i sentimenti che provo per lui non sono cambiati di una virgola e penso di avere trovato la mia vera metà. Lui è invece una persona che interiorizza tanto, che sembra placida ma che in realtà dentro di sé vive grossi cambiamenti. Mi ha confessato infine di sentire, in certi momenti, dubbi su ciò che prova per me e in sostanza di temere di non riuscire a provare più l'amore che provava prima.
Abbiamo provato a gestire la cosa stando assieme e impegnandoci, ma il non sapere cosa prova mi ha distrutto e io vivevo crisi ogni giorno che ovviamente non ci permettevamo di proseguire nel migliore dei modi. Vedendolo molto confuso e incapace di staccarsi da me (per non farmi male ulteriore) ho proposto di fare una cosa diversa e prenderci una "pausa", il che non significa che ci siamo lasciati, ma solo che -conscia di correre un rischio enorme- lo sto lasciando in pace, solo, libero di pensare e fare ordine dentro di sé.
Penso sia l'unica scelta possibile, in quanto si tratta dell'unica cosa che non abbiamo provato, però io sono pessimista e ho un dubbio che mi attanaglia. Amare non è una scelta? Dire "non so se posso tornare ad amarti" non significa già di per sé che per lui è finita?
Ho il terrore di stare aspettando a vuoto, perché in realtà la chiave è la sua volontà, non un qualcosa che deve capire e che gi deve apparire chiaro da un momento all'altro.
Solo l'idea che non voglia più impegnarsi con me mi uccide, perché per me lui è l'unica persona che voglio.
Volevo chiedere se faccio bene ad aspettare e lasciargli tempo o se ormai è tutto finito.

Grazie. Saluti.

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Miglior risposta 25 GIU 2017

Gentile Beatrice,
a parte il lutto a cui ha accennato, non si capisce bene cosa è successo a partire da marzo di quest'anno che ha fatto emergere le sue "paranoie" e preoccupazioni a cui il suo ragazzo ha reagito male sino a confessarle i dubbi insorti sui suoi sentimenti per lei.
In una relazione di coppia che funziona bene sono proprio i momenti di difficoltà di uno dei due che dovrebbero indurre l'altro ad essere più vicino ed amorevole nel confortare.
Qui, al contrario, è accaduto tra voi due che un momento di crisi dell'una ha innescato i dubbi nell'altro e questi hanno fatto nascere ed alimentare dubbi anche nella prima e così via in un circolo vizioso.
Se lei pensa che amare è una scelta, ciò dovrebbe valere anche per lei stessa e allora perchè si è fatta condizionare dai dubbi del suo ragazzo, dubbi che tra l'altro lei per prima ha innescato? E per quale motivo è stata lei a proporre la pausa di riflessione? Ed ancora, se, come lei dice, la chiave dell'amore è nella volontà, perchè questa cosa non dovrebbe valere anche per lei?
Se lei ama davvero questo ragazzo, penso che abbia fatto male a chiedere la pausa di riflessione e che fa male a comportarsi - scusi il paragone - un pò come chi prima lancia la pietra e poi nasconde la mano.
Forse una terapia di coppia potrebbe aiutare entrambi a ritrovare l'armonia perduta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 GIU 2017

Buongiorno Beatrice,
ho letto con attenzione e tra le tante parole ce n'è una che mi ha colpito: "metà" quando allude al fatto che ha sentito di aver trovato una ottima corrispondenza e sintonia con il suo partner.
il suo vissuto è comprensibile e a volte la crisi mette in luce proprio il disagio che deriva dal voler trovare qualcuno che ci completi e ci faccia sentire visti come nessuno (forse) ha fatto prima del suo partner.
In altre parole la crisi è spesso un occasione preziosa per far emergere e riconoscere aspetti di noi stessi e del'altro che ancora non vengono accettati. La crisi, cioè, permette di stabilire nuovi ruoli e modi di comunicare che invece prima erano cristallizzati ,anche se funzionali fino ad un certo punto.
Non credo, da quello che lei ha scritto, che si tratti di lavorare o appurare il "sentimento" (ti amo o non ti amo) ma di poter stabilire un NUOVO modo di stare insieme riconoscendo nell'altro e in sé stessi quegli aspetti e quei ruoli che vogliamo che l'altro porti al posto nostro. provi a chiedersi cosa ha il suo partner e quali qualità possiede che lei non (crede) di avere e faccia viceversa con lui.
e risposte che troverà probabilmente le diranno quali sono gli aspetti della relazione che vogliono farsi "vedere" e che la "crisi" cerca di mettere in luce.
La crisi "chiede" la novità e la scoperta di nuove possibilità di condivisione.
Spero di esserle stato utile
una caro saluto
Dott. Roberto Pugliese

Dott. Roberto Pugliese Psicologo a Roma

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22 GIU 2017

Gentile Beatrice,
nella coppia le crisi sono molto probabili e frequenti.
Penso abbiate preso la decisione migliore allontanandovi e prendendovi del tempo per riflettere.
Non ho ben compreso le ragioni della crisi, comunque un percorso individuale o di coppia potrebbe esserle utile per sbloccare la situazione.
Resto a disposizione
Dott.ssa Donatella Costa

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