I miei amici mi reputano un po' stupido

Inviata da Gigino Luigi · 11 apr 2023 Autostima

Buongiorno a tutti, vi scrivo nella speranza che possiate darmi dei consigli riguardo a disagi che vivo da diverso tempo. Sono un ragazzo di 18 anni, a scuola vado così così perché sono uno di quelli che si impegna il minimo indispensabile per essere appena promossi. Sono sempre stato un tipo molto introverso, timido e insicuro. Fortunatamente non ho problemi familiari, i miei genitori mi vogliono bene incondizionatamente da quello che faccio idem i miei parenti. Veniamo al dunque. Al contrario dei miei coetanei di oggi, non sono uno che esce molto, ho il mio gruppo di amici stretti che mi tengo caro sin dalle medie e nonostante comunque abbia buoni rapporti con i miei compagni delle superiori, la mia classe (credo anche a causa del Covid) si divise sin dal primo anno in piccoli gruppetti, e timidone quale sono non ho fatto in tempo ad inserirmi in un gruppetto prima dell'arrivo del Covid (perché poi siamo stati 2 anni in dad bloccati e quindi non c'è stato tempo per stringere legami) e quindi sono rimasto ancorato alla mia comitiva delle medie (cosa che avrei fatto ugualmente ma forse avrei avuto un rapporto diverso da quello che ho oggi). Il problema dove sta? Sta nel fatto che la mia comitiva stretta mi reputi un po' scemo, nel senso che io qualsiasi cosa faccia la faccio male, ad esempio: giochiamo a calcio? Sono quello scarso che non corre; facciamo una partita alla PlayStation? Sono quello scarso che non vede i nemici e si fa uccidere. Parliamo di una cosa? Mi sono perso un passaggio perché ero distratto e quindi dormo in piedi. Non ho mai capito bene se il mio fosse un problema di concentrazione o proprio perché il mio cervello oltre non va, perché il fatto è che sono un cosiddetto "overthinker" come si dice adesso, uno che pensa troppo, troppi pensieri, in continuazione e quindi il pensare costantemente mi distrae magari da quello che sta succedendo in quel momento e perdo quello che stavo facendo. È sempre stato un problema che mi porto fin da piccolo, che nel corso della crescita magari si è un po' affievolito, ma è un tratto distintivo del mio carattere che non riesco a migliorare. Non è per forza una cosa cattiva, perché comunque il pensare tanto ti fa riflettere meglio su molte cose che altri ad esempio fanno ad istinto, però appunto sempre distratto sembra che dorma in piedi, e non mi piace. Ora la questione era la mia comitiva di amici perché loro magari, visto questo mio difetto, quando per esempio formavamo le squadre per il calcetto, chi veniva sorteggiato con me sembrava fosse stato condannato, e da questo punto di vista mi dispiace perché poi sembra che io sia un minorato e diverso. Sicuramente anche il fatto di essere molto insicuro non aiuta perché molte volte quando mi chiedono delle cose prima di rispondere penso a cosa può comportare rispondere in una determinata maniera, anche magari cazzate relativamente futili, io ci penso sopra. Nonostante tutto i miei amici mi vogliono bene visto il nostro legame che abbiamo ormai da 7-8 anni, però ecco non nascondo che alcune volte nel corso del tempo abbia considerato di cambiare comitiva per questo motivo qua, non mi piace essere considerato un po' stupido, o un addormentato per queste cose qua. Che poi io lo sia veramente può essere, ma non mi piace comunque essere discriminato in determinate situazioni.

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Miglior risposta 12 APR 2023

Carissimo,
Avverto il tuo disagio e ne comprendo i risvolti emotivi. Inizio col dire che questi giudizi e queste autosvalutazioni che metti in campo nei tuoi stessi confronti, di certo non agevolano un comportamento spontaneo o coerente con quelle che potrebbero essere le tue effettive potenzialità. Il tuo temperamento, la tendenza a rimuginare, il tuo atteggiamento un po' ipervigile sulle tue azioni e sulle risposte dei tuoi compagni ti mettono in una condizione di forte inibizione. Bisognerebbe individuare il motivo della la tua insicurezza, e bisognerebbe anche capire se davvero i tuoi amici ti reputano tale! Talvolta, anche in toni affettivi - seppur fonte di disagio per chi li riceve - si tende ad attribuire etichette scherzose che non necessariamente coincidono davvero con valore che le persone ti attribuiscono. Ti pongo una domanda: se tu fossi così stupido e inadeguato, i tuoi amici continuerebbero a cercare/accogliere la tua compagnia?
Resto a disposizione, un caro saluto.

Fabiana Navarro Psicologo a Maddaloni

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22 APR 2023

Gentile Luigi,
innanzitutto essere introverso, timido e insicuro non vuol dire essere stupido e su questo lei non dovrebbe avere alcun dubbio anche perchè il rischio è che altri riflettano il giudizio che lei stesso ha su di sè e che lei finisce per interpretare come una conferma.
Al di là della sua scarsa abilità nel gioco del calcio o della play-station, sicuramente esistono altri ambiti in cui lei è più bravo (ma le consiglierei di impegnarsi un poco in più nello studio).
Un altro consiglio è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia per migliorare l'assertività e l'autostima nonchè le competenze socio-relazionali.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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21 APR 2023

Buongiorno,

crediamo fortemente che lei qui porti una problematica connessa al tema dell'autostima.
Potrebbe prendersi cura di questo aspetto e di questi suoi vissuti connessi ad una fragilità emotiva intraprendendo un percorso di psicoterapia. E' molto giovane e l'aiuto di uno specialista potrebbe fornirle degli strumenti che le consentirebbero di vivere le relazioni con i suoi pari più serenamente. Nel caso restiamo disponibili ad accogliere la sua richiesta di aiuto, riceviamo anche on-line.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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13 APR 2023

Buongiorno Luigi, forse lei è un po' ansioso, un po' insicuro, forse ha la tendenza a rimuginare un po'... di sicuro non è uno stupido. Tutte le attività che lei ha citato e per le quali dice di non essere molto portato, come uscire, giocare a calcio e alla play, hanno un'importanza relativa: alta fra i giovani come lei, scarsa in assoluto. Probabilmente, lei ha molte altre caratteristiche positive collegate al suo approccio introverso e riflessivo. Molte volte gli altri hanno la risposta pronta perché, come si suol dire, "aprono la bocca e le danno fiato" ovvero non si preoccupano se quello che dicono è scorretto o può ferire qualcuno. Forse lei è più cauto da questo punto di vista o forse, a causa del sarcasmo dei suoi amici, ha sviluppato un po' di timore ad esprimersi perché punzecchiato molto spesso.
Ciò che può fare è riflettere in positivo sulle sue caratteristiche piuttosto che farsi definire dagli altri: se la prendono in giro per i suoi silenzi o per ciò che dice, non dia per scontato che è nel torto, si soffermi a riflettere sulle buone ragioni del suo silenzio e di ciò che ha detto e li difenda.
Per far questo potrebbe essere utile intraprendere un percorso con un/una terapeuta che la ascolti, le dia modo di esprimersi con i suoi tempi e che valorizzi ciò che ha da dire. Ciò le consentirebbe di conoscersi meglio ed abituarsi a socializzare con più serenità. Se ritiene che i suoi amici le vogliono comunque bene e che le cose che le dicono sono un po' pungenti, ma non cattive, le suggerisco di non cambiare comitiva. Evitare le situazioni spiacevoli porta un sollievo momentaneo, ma poi ci si ritrova in dinamiche simili anche nel nuovo contesto senza aver risolto la problematica di fondo. L'obiettivo a mio avviso può essere quello di migliorare i rapporti con i suoi amici, chiedendo più rispetto e difendendo le sue caratteristiche, con le quali però è importante fare pace in primis.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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12 APR 2023

Caro Luigi,
"cambiare comitiva" non è forse la strategia migliore, o almeno, prima provane altre.

Ad esempio cerca di parlare con i tuoi amici di come ti senti quando si comportano trattandoti così.
Vi conoscete da 7-8 anni e, come spesso capita in queste situazioni, certi atteggiamenti, certe battute, iniziano a diventare quasi automatiche, nel tempo si viene a creare un "linguaggio condiviso" che solo un gruppo in quanto tale conosce e usa per comunicare e interagire, ma questo non vuol dire per forza che loro ti vedono "soltanto" in quel modo.
Come tu stesso dici, ti vogliono bene, probabilmente non si rendono conto di quanto certe cose ti infastidiscano.

Prova, inoltre, a prestare attenzione a come tu stesso ti "vedi", sei il primo a descriverti così.
Questo potrebbe innescare un circolo vizioso che
1) non fa che alimentare questa visione che tu hai di te stesso
2) ti fa notare solo quei comportamenti in cui queste tue caratteristiche vengono messe in evidenza.

Ma è veramente così? Cosa succede in altre occasioni quando non giocate a calcetto o alla Playstation? Cos'altro ti dicono i tuoi amici quando sono con te?

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti su questi aspetti.

Un caro saluto,
Alessia Sassano

Dott.ssa Alessia Sassano Psicologo a Padova

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12 APR 2023

Caro Luigi, certamente lei sarà cresciuto dal tempo delle medie. Spesso gli amici rimangono attaccati all'idea che si fanno di noi e non notano i cambiamenti. Forse potrebbe provare a dire loro come vive questa situazione, senza giudicare, solo esprimendo come si sente quando fanno certi commenti. Non c'è bisogno che cambi compagnia se si trova bene, provi a parlare con loro, magari non pensano che lei sia stupido, si tolga ogni dubbio. Il dialogo è il miglior modo per affrontare le situazioni che ci mettono a disagio.
Un caro saluto,
Federica

Federica Gregori Psicologo a Forlì

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12 APR 2023

Mi sembra che tu stia vivendo un momento di grande insicurezza e frustrazione a causa della tua percezione di te stesso e delle tue relazioni sociali. Tuttavia, vorrei sottolineare che non sei solo in questa situazione e che molte persone, a volte anche quelle più estroverse e socievoli, possono sentirsi insicure o inadeguate in determinati contesti. Hai menzionato di avere un legame stretto con un gruppo di amici dalle medie, il che è un aspetto positivo della tua vita sociale. Tuttavia, sembra che tu stia vivendo una sorta di conflitto interno perché percepisci che questi amici non ti considerano all'altezza in alcune attività, il che può farti sentire escluso o diverso. Penso che una terapia individuale possa essere un'ottima scelta per te, poiché può aiutarti ad affrontare e superare questi sentimenti di insicurezza e a sviluppare nuove abilità sociali e di autostima. In terapia, puoi lavorare con esplorare i tuoi pensieri e sentimenti, identificare i modelli di pensiero negativi e sostituirli con modelli di pensiero più positivi e realistici. Inoltre, puoi apprendere tecniche per gestire lo stress e l'ansia, migliorare la tua capacità di comunicare efficacemente e di stabilire relazioni positive. La terapia può anche aiutarti a sviluppare una migliore comprensione di te stesso e dei tuoi bisogni, permettendoti di prendere decisioni più consapevoli e soddisfacenti riguardo alle tue relazioni e alla tua vita in generale. In sintesi, la terapia individuale può essere un percorso molto utile per superare i tuoi disagi e migliorare il tuo benessere psicologico e sociale.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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12 APR 2023

Buongiorno,
grazie per la condivisione del tuo vissuto che, come emerge dalle tue parole, ti crea disagio e sofferenza.
I temi che porti sono molteplici e ognuno di essi merita un ascolto e un'attenzione adeguata: un percorso terapeutico può aiutarti a fare chiarezza e soffermarti sui tuoi pensieri. E' importante dare un ordine ai pensieri per evitare che il flusso costante ci blocchi totalmente.
L'accumulo di diversi stimoli mentali blocca il problem solving, inficiando la capacità d’azione portando frustrazione e ansia. Prendersi cura dei sentimenti ed emozioni associati è importante.
Occorre conoscersi a fondo per rispettare se stessi e amarsi per ciò che si è, rispettare e dare valore alla tua introversione e timidezza è prezioso.

Un caro saluto.
Dott.ssa Melania Matzuzzi

Dott.ssa Melania Matzuzzi Psicologo a Cagliari

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12 APR 2023

Gentile Luigi, ipotizzo che, accanto a quelle che lei reputa caratteristiche personali quali l"overthinking ed il dedicarsi a ciò che la riguarda il minimo indispensabile, le conseguenze della pandemia l'abbiano ostacolata nella regolazione e sviluppo del sé. Un percorso che le permetta di riconoscere ed attivare le sue risorse le potrebbe essere d'aiuto. Un caro saluto. Maria dr Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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12 APR 2023

Caro Luigi,
Grazie per averci scritto. Dal tuo messaggio si intuisce una profonda sensibilità e intelligenza. E non è da tutti alla tua età avere una capacità riflessiva così importante, per questo capisco che ti senti diverso dagli altri e che questa cosa a volte può far soffrire, soprattutto quando ci si sente giudicati invece che compresi. Come affermi tu stesso però i tuoi amici ti voglio bene e forse cambiare del tutto comitiva non è la scelta ideale. Quello che posso consigliarti è di provare a guardarti un po' intorno per trovare qualcuno con i tuoi stessi interessi. Se non ti piace il calcetto o la playstation è controproducente continuare in attività che non ti gratificano e in cui non ti senti capace, alla lunga diventa deleterio per la tua autostima. Potresti continuare a vedere i tuoi amici in contesti diversi e nel frattempo creartene di nuovi in contesti in cui ti senti più te stesso. Quello che posso consigliarti è comunque di intraprendere un percorso terapeutico o di counseling per comprenderti meglio ma anche e soprattutto per imparare ad accettarti, migliorare l'autostima e apprendere come utilizzare le tue risorse per poter aprirti con persone nuove, cosa che tu hai detto essere difficile per te.
Spero di esserti stata utile.
Un abbraccio,
Dott.ssa Valeria Passavanti
Psicologa clinica

Dott.ssa Valeria Passavanti Psicologo a Meda

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12 APR 2023

Buongiorno
Da quello che scrivi le problematiche sono diverse , la concentrazione, l'attenzione che ti porta a sbagliate i vari compiti, la poca autostima che hai in te stesso , la tua insicurezza .
Se fossi in te farei dei colloqui con uno psicoterapeuta esperto anche in disturbi dell'apprendimento per farti migliorare nelle tematiche che tu presenti.
Ed anche del giudizio negativo che tu pensi di avere dai tuoi amici. A volte quando si sbagliano le cose, o i compiti , è un problema di non saper gestire l'ansia .Ed è questo che ci fa sbagliare. Non il fatto di essere stupidi.
Coraggio
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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12 APR 2023

Gentilissimo, mi spiace per il disagio che sta provando. Sicuramente l'insicurezza e la scarsa autostima incidono sulle relazioni con gli altri e le risposte degli altri incidono poi sui suoi comportamenti. Ma è veramente quella che lei ci presenta l'immagine che i suoi amici hanno di lei?
Le consiglierei di rivolgersi a un professionista che la aiuti a esplorare emozioni e pensieri che stanno dietro a quello che sta vivendo trovando le strategie più adatte per poter affrontare il suo disagio e iniziare a pensare al futuro in modo più sereno.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian

Dott.ssa Orianna Miculian Psicologo a Trieste

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12 APR 2023

Buongiorno, avrei bisogno di ulteriori informazioni per potere esprimere un opinione o fornirle un consiglio
Sarebbe comunque consigliato e utile un percorso di psicoterapia sistemico relazionale al fine di prendere in considerazione anche il contesto in cui si manifesta il suo disagio
Buona giornata
Dott. Raffaello Di Monte

Dott. Di Monte - Dott.ssa Anibaldi Psicologo a Senigallia

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