Ho un cattivo rapporto con i miei genitori
Buonasera,sono Maria Elena,ho 24 anni circa ed è la quarta volta che vi contatto per esporvi un problema:il rapporto difficile e conflittuale con i miei genitori. Fin da quando ero piccola, i miei genitori facevano di tutto per farmi sentire una nullità, mi umiliavano continuamente, sono affetta da sindrome di asperger e loro, non sapendo che io avessi un disagio (ho avuto la diagnosi solo 2 anni fa) mi consideravano strana. Questo per loro era motivo di vergogna e non si facevano scrupoli ad umiliarmi o qualche volta schiaffeggiarmi davanti a tutti. Mio padre ancora fino ad un anno fa mi ha dato ogni tanto qualche sberla e questo non mi sta bene, visto che in primis ho circa 24 anni e poi sono contraria alle sberle, come a qualsiasi altro tipo di botte, eccetto sculacciate, ma date con poca forza sui bambini. Per questo sono arrivata ad odiare mio padre e non voglio che mi tocchi. Ora non si azzarda più a toccarmi chissà per quale miracolo, anche se è arrogante e presuntuoso,anche se comunque mi dava una sberla ogni sei mesi max. A volte faceva solo la mossa di alzare una mano, ma la ritirava immediatamente senza nemmeno colpirmi. Lui è stato picchiato da bambino da sua mamma spesso e volentieri e poi è cresciuto con un nonno severissimo (il padre di sua mamma, il classico padre padrone) e non so se questo possa avere influito in qualche maniera. Poi suo padre, divorziato da sua mamma dopo qualche anno di matrimonio, è vissuto sempre in Scozia e quindi è sempre stato un padre assente che se ne fregava di suo figlio. In quanto a mia madre, è cresciuta con un padre padrone che a volte la picchiava e nonostante guadagnasse molto lavorando in ufficio come geometra, non le finanziava assolutamente l'Università, tanto che mamma per laurearsi ha dovuto accettare una lavoro di badante notturna. Ma pare che tutta la rabbia dei miei genitori si sia riversata su di me. Ma nonostante tutto, non intendo perdonarli,perché comunque proprio per la loro infanzia ed adolescenza difficile, loro stessi avrebbero dovuto trattarmi come una principessa, cosa che non hanno mai fatto. Ancora ora, pur non picchiandomi nessuno dei due, continuano a farmi sentire una fallita,la vergogna della mia famiglia. Mia madre, nonostante sapesse da quando ero piccola che ero molto selettiva nel cibo,certi cibi non lì volevo mai guardare,non mi ha mai abituata a mangiare tutto, a volte provava a forzarmi a mangiare un piatto di pasta con la forza, ma visto che non funzionava, invece di tentare un altro modo per farmela mangiare, se ne è lavata completamente le mani, rifiutandosi di mandarmi a gite scolastiche di più giorni, visto che non avrei mangiato nulla. E poi ci ha provato solo con la pasta, ma mai con verdure o altri cibi, sarà che le verdure non piacciono neanche a lei e al resto della famiglia, boh! Vorrei avere un figlio,ma loro non vogliono, anzi se rimanessi incinta se ne accorgerebbero dato che mia mamma controlla sempre quando mi vengono le mestruazioni e mi costringerebbero ad abortire. Non sono libera di essere me stessa in casa coi miei, non accettano assolutamente una opinione contraria alla loro, fanno i genitori "sappiamo tutto noi". Inoltre mia mamma mi ha sempre scoraggiata dall'avere figli da adulta in quanto ritenuto da lei troppo impegnativo. I miei mi costringono a seguire una cura che io non voglio, una cura alle ovaie, perciò mamma controlla sempre il mio ciclo mestruale. Vorrei diventare una donatrice di sangue, ma papà e nonna non vogliono perché secondo loro poi mi sento male. Mio padre addirittura, approfittando del fatto che a me non piacciono le verdure, per far sì che io non donassi il sangue nella giornata di donazione di sangue nella mia città 4 anni fa, inventò la bugia che ai donatori finita la donazione danno da mangiare un piatto di verdura finita la donazione .Infatti nella mia famiglia nessuno è donatore di sangue, io sarei la prima.Vorrei andarmene da questa casa, ma non so cucinare, sono un disastro nelle faccende domestiche, non so se troverò lavoro e non so come fare. Inoltre quello che più mi assilla, la classica ciliegina sulla torta, è che vorrei lavorare con bambini ed adolescenti, ma il mio non sarebbe un lavoro come un altro, ci metterei il cuore, vorrei veramente che quei bimbi e ragazzi possano veramente diventare un giorno degli adulti sereni e realizzati, ma se poi si ritrovano genitori come i miei, sarebbero infelici. Forse non potranno mai diventare degli adulti sereni e realizzati e comunque mi dispiacerebbe se subissero ciò che ho subito io da parte dei miei. Il solo pensiero mi gela il sangue. Credetemi. Secondo voi cosa dovrei fare? Come potrei prendere il toro per le corna una volta per tutte?grazie in anticipo e grazie per la pazienza. Scusate la lunghezza.
Cordiali saluti.