Ho lasciato il mio compagno dopo 14 anni insieme, di cui 8 di convivenza.

Inviata da Vera · 15 mag 2023 Terapia di coppia

Ho 33 anni e vivo da sola da 3 mesi, momento in cui ho deciso di lasciare la persona con cui ho condiviso 14 anni.
Ci siamo messi insieme al liceo. Prima storia importante per entrambi. 8anni fa ci siamo trasferiti in una nuova città per studiare e poi lavorare. Passato il primo periodo transitorio il rapporto è cresciuto e si è consolidato ma sono iniziati i problemi con le famiglie che non accettavano la convivenza. Quindi tutte le volte che tornavamo al paese d origine tornavamo fidanzatini e non coppia. Quindi il riassunto degli ultimi otto natali ed estati è un non coppia. E queste situazioni ci hanno allontanati anche qui in città. Non uscivamo più insieme, niente film sul divano e non facevamo più l'amore. Per un anno ho ripetuto insistentemente che avvertivo dei problemi e che avevamo bisogno di una svolta perché il nostro rapporto era ormai piatto. Per un anno intero da parte sua nessun modo per recuperare fino a dirmi : non abbiamo gli stessi obiettivi. A quel punto sono andata via.
Mi porto dietro ancora la responsabilità e il senso di colpa. In casa nuovo non sono riuscita nemmeno a fare la spesa per 2 mesi. Adesso che sto cercando di tornare a vivere e frequento un altro ( ed è complicato perché non riesco a lasciarmi andare), l'ex torna a farsi sentire supplicandomi e dicendo di amarmi ancora. Non sono indifferente al suo soffrire e mi spiace fargli così male adesso. Quindi mi sento bloccata. Ne avanti ne indietro. Arrabbiata perché quello che mi ha confessato ora l ex avrei voluto sentirlo negli ultimi mesi e invece nulla. Se solo me lo avesse detto prima.

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Miglior risposta 17 MAG 2023

Salve Vera,
leggendo il suo post, la domanda che mi è sorta spontanea è stata: chi vi vedeva come fidanzatini? le vostre famiglie o voi stessi?
Forse partirei da ciò.
Dalle sue parole, traspare tutta la sofferenza che ha provato e che prova ancora. Quando una coppia si dice addio, a maggior ragione dopo 14 anni, una convivenza e immagino dei progetti, si parla di vero e proprio lutto. Da quello che scrive, però, ciò che mi arriva è che ha deciso si di accettare che si tratti di un lutto, tant'è che c'è la sofferenza, ma forse di non attraversarlo, tant'è che ha deciso di frequentare un'altra persona. Quando c'è un lutto, una sofferenza così grande come quella che sta provando "non sono riuscita nemmeno a fare la spesa per due mesi" è importante attraversare quel dolore. E' faticoso, si, ed è anche molto doloroso ma è anche l'unico modo per poter andare avanti.
Se ne ha la possibilità, la invito a prendere in considerazione l'idea di intraprendere un percorso psicoterapico al fine di elaborare il suo lutto, seguendone ogni fase. Ciò le permetterà di tornare indietro e capire ciò che è successo realmente dentro di se e nella vostra storia. Di elaborare ciò che è avvenuto e ciò che invece proprio non è andato. Questo le servirà anche a capire che tipo di relazioni lei riesce a stabilire (partendo e indagando le relazioni che ha avuto lei fin dall'infanzia) ma soprattutto chi è lei oggi e chi vuole al suo fianco.

Le auguro un grande in bocca al lupo.

Un saluto,
dott.ssa Medea Moretto

Dott.ssa Medea Moretto Psicologo a Salerno

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17 MAG 2023

Almeno parlatene. Avete trascorso metà della vostra vita insieme. È stata la vostra storia più importante. Concedetevi un diritto di replica.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 MAG 2023

Salve Vera,
per prima cosa mi sento di normalizzare e contestualizzare le varie emozioni relative alla separazione, che dopo 14 anni di relazione, oltretutto negli anni della crescita e definizione di sé, è un vero e proprio lutto da elaborare.
Mi colpiscono le parole "senso di colpa" e "fargli male", come se la chiusura della relazione dipendesse solo da una persona: tutto ciò che accade all'interno di una coppia, trattandosi di adulti, è responsabilità di entrambi.
L'altro punto che ho notato è relativo proprio a questo essere adulti, individualizzati quindi rispetto alle famiglie di origine: diventare coppia/famiglia (come forse chiedeva lei, al di là di matrimonio e figli) significa anche separarsi da quelle originarie e la invito a riflettere su quanto foste pronti a fare realmente ed emotivamente questo passo, viste le dinamiche al rientro al paese.
La saluto, augurandole di trovare risposte a questi quesiti, qualora li ritenesse coerenti con la sua storia, con questa frase: "Non lasciatevi ingannare dalla nostalgia di quel che poteva essere. Non poteva essere nient’altro, altrimenti lo sarebbe stato."
Ora lei che obiettivi ha, per se, per la sua vita?
Un abbraccio,
Roberta Del Monte

Dott.ssa Roberta Del Monte Psicologo a L'Aquila

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16 MAG 2023

Buongiorno, le sue incertezze e la sua sofferenza sono piú che comprensibili. Nessuno di noi può dirle quale sia la cosa da fare. Provi peró a chiedere a sé stessa che cosa le ha lasciato la relazione col suo ex, che cosa le ha insegnato, se è stata felice nonostante tutto, come sta con questo ragazzo nuovo e che tipo di persona vuole al suo fianco? Quando avrá metabolizzato tutto questo e si sará data una risposta sará piú facile andare avanti.

Dott.ssa Serena Ricci Psicologo a Massa

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16 MAG 2023

Gentile Vera,
Comprendo bene la sua destabilizzazione dal momento che il suo ex in questo momento le ha proferito le parole e le suppliche che lei desiderava ricevere prima di andare via, mentre invece arrivano adesso che c'è un'altra persona in ballo.
Pertanto ora la sua scelta è più ardua e deve tener conto di più fattori senza però tralasciare il parametro più importante: il suo benessere. Per tali ragioni le suggerisco di richiedere il supporto di un professionista per prendere la scelta più giusta per lei, tenendo conto di tutte queste delicate dinamiche che la circondano.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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16 MAG 2023

Buongiorno Verrà,
grazie per aver condiviso con noi i suoi pensieri e sono dispiaciuta per il malessere che esprime. Immagino sia difficile chiudere una storia lunga ed importante ed avere difficoltà a riprenderne i cardini. Le sarebbe utile dar voce al blocco che sente, per comprendere dove e come vuole che si muova, e alla rabbia per poterla anche utilizzare in funzione di crescita. Sono a disposizione se ne vorrà parlare, anche online.
Un caro saluto e le auguro buone cose.
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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16 MAG 2023

Cara Vera,
Mi dispiace per la sofferenza che riporta. Per poter comprendere meglio i motivi che l’hanno portata oggi a sentirsi bloccata è importante conoscere meglio la sua storia di vita. Occorrerà comprendere come è nata la storia affettiva, che significati ha avuto per lei la relazione, cosa è cambiato nel tempo, che cosa la tiene bloccata oggi e quali progetti futuri possono farla sentire di nuovo viva.

Luca Fiorentino Psicologo a Vercelli

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