genitori plagiati dai cugini

Inviata da Emma · 13 mag 2022 Terapia familiare

Buongiorno
Ho 38 anni , vorrei porre una domanda relativa ad un atteggiamento che hanno i miei genitori. Sono figlia unica, e dopo essermi laureata in scenografia all'accademia di Brera, lavoro come arredatrice e vetrinista presso un importante mobilificio. I miei genitori hanno sempre sminuito i miei studi e il lavoro mio e del mio compagno, precario insegnante di educazione fisica. Loro non fanno che paragonarmi ai figli di una cugina che, a loro detta sono più realizzati di me. Soprattutto lodano una dei due figliche, dopo la laurea e un master lavora in un ufficio risorse umane di una multinazionale. Ora, a me non interessa molto, perché questi parenti li vedo si o no un paio di volte l'anno, però, sono scocciata da questi continui confronti dove io , secondo mia madre, risulto sempre perdente. Se lo faccio notare, i miei genitori, sbraitano dandomi della poveraccia invidiosa. Credo invece che a friggere d'invidia siano loro soprattutto mia madre, che non si rende conto di come i cugini spesso raccontino fandonie. Mi spiego meglio: quando studiavo, d'estate io facevo l'animatrice ai grest della piscina comunale, l'altranno anche la figlia di mia cugina ha provato l ma, dopo un mese passato a lamentarsiche il lavoro non faceva per lei, si è dimessa adducendo come scusa che aveva bisogno della mattina libera per frequentare un master. Quando ho fatto notare che i grest erano solo pomeridiani e che comunque non c'è nulla di male nel licenziarsi se un lavoro non piace, mia madre mi ha aggredita dandomi dell'invidiosa e della fallita perché ho preferito "fare la baby sitter" a dei ragazzi maleducati piuttosto che frequentare un master che mi avrebbe aperto altre prospettive. Un altro episodio: il fratello di questa ragazza è stato assunto in ospedale, come operatore sanitario, mia madre mi ha sbattuto la porta in faccia quando le ho spiegato che le mansioni di un oss, sono di aiutare il paziente a lavarsi , fare piccole medicazioni servire i pasti. Per lei volevo solo sminuire il lavoro di mio cugino e hai voglia a spiegarle che anche la moglie del mio titolare fa la stessa professione e ne è molto soddisfatta. Potrei raccontarne a bizzeffe di questi episodi che si concludono con le stesse frasi : "anche tu avresti potuto e non hai mai voluto" e poi "sei invidiosa", ma quando faccio notare l'incongruenza di questa affermazione, iniziano a sbraitare e a darmi della fallita. L'ultima , mi scuso per la lunghezza: ho seguito , presso il sindacato cui sono iscritta, un corso di lettura buste paga e amministrazione, bene secondo i miei genitorilo ho fatto solo perchè invidiosa della cugina con master in risorse umane.
Ecco io penso che ad essere invidiosi siano i miei genitori, e che i cugini, che l'hanno capita, soffino sul fuoco. Io vorrei sapere come disinnescare questo habitus, visto che mi sono sempre "arrangiata" mi sono mantenuta agli studi e ora vivo in una casa ereditata dal nonno, ma che ho ristrutturato con i miei risparmi.
il mio compagno dice di non badarci e lasciare tutti "a sguazzare nel loro fango" anche se In parte ha ragione, mi interessa proprio capire il perché i miei mi disprezzino tanto.

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Miglior risposta 15 MAG 2022

Gentile Emma, quelle che lei ci ha raccontato sono sequenze relazionali piuttosto stereotipate e ripetitive in cui c'è un cosiddetto Gancio (i suoi genitori che lodano i suoi cugini), un cosiddetto Anello (il suo bisogno di far capire ai suoi genitori che i suoi cugini non sono migliori di lei), la Risposta (dei suoi genitori che lei è invidiosa), lo Scambio (in cui lei pensa o dice che sono loro - i suoi genitori - ad essere invidiosi), l'Incrocio (il momento in cui si arriva al culmine del litigio e tutti rimanete male e vi chiedete cos'è successo). Questi giochi vengono messi in atto per coprire con emozioni parassite sentimenti più dolorosi (è il cosiddetto Tornaconto).
Ora, posto che i giochi non possono essere modificati, per avere un risultato diverso è necessario non giocare. Per far ciò, visto che può agire solo sul suo comportamento, è importante che comprenda quale sia il suo anello, cioè perché partecipa al gioco, quali sono i pensieri e le emozioni che la fanno agganciare. Una volta consapevolizzati questi sentimenti ed elaborato il dolore che comporta consapevolizzare ed accettare qualcosa che non può essere modificato, allora sarà in grado di non partecipare più a questo gioco ed impiegare le sue energie per qualcosa di positivo e costruttivo per lei.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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16 MAG 2022

Buonasera,
quello che racconta è una dinamica relazionale molto diffusa, che si crea quando i genitori hanno avuto difficoltà ad integrare le aspettative che avevano sui figli, con i figli reali in carne ed ossa, con proprie personalità e aspirazioni. Cambiare loro non è suo compito, nonostante capisco e comprendo che sia doloroso il modo in cui la fanno sentire, ma può cambiare il suo modo di reagire e il peso che le loro parole hanno per lei. E per fare ciò deve chiedersi se ciò che le dicono va a toccare un nervo scoperto nella realizzazione di se stessa. Nel momento in cui sentirà (con la "pancia", non solo razionalmente) di essere in pace con se stessa, riuscirà ad accettare anche quello che dicono suoi genitori, i suoi cugini e chiunque cercherà di metterla in paragone con qualcun altro.
Un saluto, dott.ssa Lunghini Maria Elena

Dott.ssa Maria Elena Lunghini Psicologo a San Lazzaro di Savena

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16 MAG 2022

Gentile utente,
partiamo dal presupposto che non è possibile lavorare per il cambiamento degli altri quanto piuttosto sul modo, nostro di stare dentro le relazioni.
Relazioni intrafamiliari che ci sembra siano fonte di dolore e dispiacere dati dai continui confronti e rimproveri.
Ci viene da pensare che anche un percorso familiare possa essere utile per dirvi delle cose, per esprimere ognuno il proprio vissuto.
Qualora non fosse possibile, suggeriamo come detto uno spazio individuale nel gestire e “stare dentro alla sua famiglia”
Cordialmente
Studio Associato Dott Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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15 MAG 2022

Buongiorno,
dalla descrizione della sua situazione mi sobbalza alla mente una domanda: potrebbe essere che si sta chiedendo il perché lei non riesce a lasciar tutti a "sguazzare nel loro fango"? I miei colleghi hanno sottolineato che probabilmente i suoi genitori avessero altre aspettative per lei e per il suo percorso di formazione e lavorativo ma a volte ci facciamo toccare molto dalle opinioni non solo perché provengono da persone estremamente intime e importanti ma anche perché una parte di noi si mette in discussione. Alla base di ciò che ha raccontato potrebbe esserci un suo malessere e una ricerca di un'approvazione per delle insicurezze che ha? Purtroppo o per fortuna non possiamo cambiare il comportamento e il carattere dei nostri cari ma possiamo riflettere su noi stessi e sulle nostre emozioni e questo può fare davvero la differenza. Saluti,
dott.ssa Maria Addezio

Studio In Divenire Psicologo a Parma

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14 MAG 2022

Gentile Emma,
è molto probabile che i suoi genitori (in particolare sua madre) avessero aspettative diverse sui suoi studi e sul suo lavoro, aspettative che non hanno visto realizzate vivendo pertanto questa cosa in maniera indiretta come una sorta di fallimento personale con conseguente frustrazione e rabbia tradotte poi in critiche forti e frequenti.
Lei potrebbe provare ad usare assertività e capacità argomentativa per neutralizzare questi attacchi ma forse otterrebbe scarsi risultati.
In tal caso, come secondo step, essendo autonoma e indipendente, potrebbe provare a mettere una maggiore distanza verificando se il messaggio, in questa seconda modalità, arrivi con maggiore chiarezza.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 MAG 2022

Cara Emma,
grazie per il suo racconto dettagliato; è molto comprensibile il fatto che lei vorrebbe delle spiegazioni dai suoi genitori per questi comportamenti irrazionali e non riesce ad ignorarli come le dice il suo compagno.
Purtroppo a volte noi tutti e, anche i genitori, viviamo di aspettative che non ci permettono di dedicarci a quello che davvero c'è e di cui possiamo godere.
Non possiamo analizzare il perchè e il come dei suoi genitori perchè non sono loro che hanno posto il problema e probabilmente non sono ancora motivati per cambiarlo; quello che lei può analizzare è come ha agito lei di fronte a questi confronti: ha fatto mai davvero capire come si sente lei rispetto questi? si è mai davvero arrabbiata o ha agito la sua sofferenza più tacitamente?
Complimenti per il suo percorso di vita; nonostante questa sofferenza costante è riuscita a trovare la sua strada di realizzazione, segno di molta maturità.
Rimango a disposizione per chiarimenti, anche online.
Dott.ssa Vincenza Cetrangolo

Dott.ssa Vincenza Cetrangolo Psicologo a Roma

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