Gelosia verso la migliore amica

Inviata da Mia · 30 gen 2015 Terapia di coppia

Il ragazzo con cui sto da un anno ha una "migliore amica". Premetto che mi imbarazza anche utilizzare questo termine in quanto non ho mai davvero creduto ai rapporti "puri" tra uomo e donna, tuttavia prendo atto del fatto che possa esserci qualche rara eccezione, come si definisce la loro.
Ovviamente, sin dall'inizio del nostro rapporto, ho cercato di stringere un rapporto sereno e tranquillo con questa ragazza, invitandola ad uscire, a conoscerci, cercando di parlarle e di trattarla con le stesse attenzioni con cui si tratta una persona cara, perché in fondo questo è per il mio ragazzo. Tuttavia, questa persona non ha mai dimostrato nulla nei miei confronti, anzi, mi ha trattata con freddezza e distacco infiniti, rasentando la maleducazione. Ne ho parlato col mio ragazzo ovviamente, e lui non si riesce a spiegare questo suo atteggiamento...né tantomeno fa nulla per capirlo. Inutile dire che con il tempo la mia gelosia è cresciuta, fino a provare fastidio fisico, nausea, quando so che loro sono insieme, perché lei si comporta con lui in modo svenevole e subdolo. Si permette addirittura di chiamarlo "Amore mio" davanti a me e ad altra gente.
L'ho affrontata. Lei si è scusata. Poi ha ricominciato.
Lui non ha mai fatto nulla.
Mi chiede tempo.
Io non riesco più a darglielo, anche se vorrei tanto.
Non riesco a pensare che lui non mi difenda, che lui non mi protegga da questi dolori e da queste umiliazioni. La sua giustificazione è che "è la sua migliore amica" e la freddezza che lei ha nei miei confronti si vedrà/capirà col tempo. Di certo, mi dice, non posso impedirgli di vedersi. E io infatti mai l'ho fatto, ma adesso la situazione sta diventando veramente insostenibile, sono sottoposta a uno stress psicologico enorme, perché, penso, se lui non mi difende con lei, con chi mai lo farà?

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Miglior risposta 2 FEB 2015

Cara Marilisa
mi sembra che tu ti sia davvero comportata da persona matura e sincera e che abbia fatto il possibile.
In una situazione come questa, se c'è sincerità e onestà, dovrebbe essere la persona definita "migliore amica" a comportarsi da tale sia col tuo lui che con te.
Prima di tutto con lui in quanto è evidente che questo suo comportamento, mettendo in crisi il vostro rapporto, non è di amicizia ma di egoismo e incoscienza.
Lui magari (spesso gli uomini sono meno sottili in fatto di sfumature nei comportamenti) non riesce a considerare quanto ho detto sopra.
Nei tuoi confronti questa ragazza è non solo maleducata ma altamente irrispettosa e mi sembra di capire che non voglia cambiare... non è bello!
Il fatto che tu sia ora bloccata da questa sofferenza e il fatto che ti stia tirando indietro da tutto questo mi sembra un'ovvia autodifesa.
Se il tuo lui vuole tenersi questa "migliore amica" e non capire quanto sia distruttiva per lui, faccia pure: Se la tenesse!
Se invece vorrà aprire gli occhi e capire cosa sta perdendo, se vorrà fare un passo fuori da queste cose adolescenziali ... sceglierà te.
Io faccio il tifo per te!
Cari saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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2 FEB 2015

Gentile Marilisa,
si è chiesta cosa la spinge a calpestare se stessa per accettare una situazione che la far star male? Forse mal sopporta di non essere "brava e paziente"? Da cosa nasce il bisogno di essere giudicata così "buona" e "comprensiva"? Perché si nega il diritto a essere felice e sentirsi rispettata? Sento tanto senso di colpa... una terapia la aiuterebbe certo a capire da dove arriva e come elaborarlo per tornare serena. Buon cammino! Dott.ssa Laura Izzi

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2 FEB 2015

Cara Marilisa, capisco il tuo disagio perchè, come hai giustamente detto tu, sei di fronte ad una situazione difficile da gestire che ti crea un profondo stress psicologico. Fino ad adesso hai affrontato la situazione nel migliore dei modi: inizialmente hai cercato di stabilire un rapporto sereno con questa ragazza, quando ciò non sembrava possibile ne hai parlato con il tuo fidanzato e poi, di fronte a comportamenti eccessivi, hai provato ad affrontarla direttamente e a chiarirle la tua posizione, Visto che nonostante i tuoi sforzi la situazione non è migliorata, potrebbe essere utile parlare nuovamente con il tuo fidanzato spiegandogli chiaramente quanto tu stia male e quanto ti senta afflitta, visto che i tuoi tentativi di trovare una soluzione non sono andati a buon fine. Potresti chiedere direttamente a lui cosa propone di fare per ridurre il tuo disagio, facendolo magari riflettere su cosa potrebbe provare se la situazione fosse ribaltata (cioè se fossi tu ad avere un rapporto molto stretto con un amico). Capisco che tu sia delusa dal suo comportamento, perchè ti aspettavi protezione e supporto da lui, ma se durante un confronto ti relazioni a lui colpevolizzandolo, rischi solo che si chiuda ulteriormente e si avvicini ancor di più alla sua amica. Può essere, invece, utile parlargli di quello che senti tu e del fatto che gli stai chiedendo aiuto perchè davvero tu vuoi stare con lui. Concludo precisando che quanto detto vale nel caso tu abbia già chiarito con te stessa che vuoi davvero stare con lui e se sei sicura che lui sente lo stesso nei tuoi confronti.
Ti faccio un grosso imbocca al lupo e mi complimento nuovamente per come hai gestito la situazione fino ad adesso.

Dott.ssa Linda Mannori

Dott.ssa Linda Mannori Psicologo a Sarzana

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2 FEB 2015

Cara Marilisa, voglio porti un'altra domanda: Il tuo ragazzo ti fa sentire valorizzata? Apprezzata? Amata? Riesci a sentire la sua vicinanza profondamente? La risposta a tali interrogativi ti aiuterà a far chiarezza, mettendo alla luce i reali bisogni che tale disagio nasconde. Parti da te e dalle tue emozioni. In bocca al lupo, Dott.ssa Raffaella Orlando

Dott.ssa Raffaella Orlando Psicologo a Napoli

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2 FEB 2015

Gentile Marilisa,
la situazione che descrive è indubbiamente spinosa e fonte di sofferenza per lei, sente che in qualche modo questa persona minaccia la sua relazione di coppia e non condivide l'atteggiamento del suo compagno; mi sembra che l'implicito sia che lei non creda alla buona fede di questa amica del suo ragazzo.
Sottolinea più volte il suo bisogno di sentirsi difesa e protetta da parte del suo uomo, che a suo dire non fa niente di consistente in questa direzione.
La dimensione della protezione sembra essere per lei qualcosa di molto centrale nella relazione di coppia, sarebbe da approfondire il suo vissuto rispetto a questo tema, (come mai si percepisce così? ci sono altre situazioni in cui sente che il suo compagno non la difende? quando si sente difesa? questa amica del suo ragazzo richiede a lui protezione secondo lei?) e mettere in relazione queste domande con la situazione contingente che si trova a vivere riguardo questo rapporto di amicizia che a lei sta un pò stretto.
Sono spunti di riflessione, ma comprendere maggiormente alcuni di questi punti, o altri che potrebbero emergere i sede di colloquio, potrebbe aiutarla ad esplorare altri modi di stare in relazione con il suo compagno e vedere con occhi diversi anche la relazione tra il suo lui e questa amica di cui parla.
Cordialmente,
Dott.ssa Ilaria Giuntini

Anonimo-145389 Psicologo a Padova

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2 FEB 2015

Gentile Marilisa, non deve essere facile accettare una situazione come questa. Quello che le posso dire è che non è possibile modificare il comportamento altrui, quanto piuttosto fare una riflessione sui propri vissuti e bisogni al fine di cercare di comprendere cosa sta succedendo dentro di lei e scegliere consapevolmente se restare in una situazione vissuta come ambigua e dolorosa. In questo le consiglio di intraprendere un percorso psicoterapeutico al fine di poter approfondire tali aspetti. Cordiali saluti

Dott.ssa Eleonora Bottosso Psicologo a Guastalla

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30 GEN 2015

Cara Marilisa, quello che provo -ascoltando il tuo racconto- è tanto fastidio. Si, provo il tuo stesso fastidio; questa presenza accanto al tuo uomo -così come la descrivi e così come descrivi il di lui comportamento nei tuoi confronti- non riesco a "metabolizzarla" ed avrei tanta voglia di "cancellarla" dall'orizzonte.
Questo è quello che provo io però, attenzione! e probabilmente non ha niente/o poco a che vedere con quello che provi tu. Io te l'ho proposto comunque allo scopo di sollecitare una tua riflessione/reazione in qualche direzione. Tu cosa vorresti fare? per te, per Annalisa! Se potessi fare qualcosa -bypassando le tue norme sociali-relazionali-valoriali interne che ti "ingiungono" di aspettare/pazientare/mediare/essere aperta e di larghe vedute- cosa faresti?

Psicologo Dott. Raffaele Farina Psicologo a Ostuni

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