Sorella minore di un ragazzo schizofrenico, in cura da 10 anni e ormai inoffensivo, prima paranoico e con attacchi di rabbia verso di me. I miei genitori hanno faticato a rendersi conto della situazione, perciò ci ho messo tanto tempo prima di riuscire a sottoporlo a tso e poi a tutte le cure a seguire. Da quel momento ho avuto pace, però non riesco a stare insieme a mia madre (che non mi ha sostenuto in quei momenti, anzi pensava che fossi io il problema) e a mio fratello, non credo di provare rancore ma devo sforzarmi tantissimo per rivolger loro anche solo un sorriso o stare insieme per 5 minuti. Tutto il resto va alla grande, ma mi sento in colpa per evitare la mia famiglia. Sapete spiegarmi il perché?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
3 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Flavia, il fatto che non si sia sentita accolta dalla Sua famiglia e che, addirittura, fosse stata additata come problema da Sua madre, deve averLe lasciato dentro una ferita,che può portare a quello che vive oggi. Avere un fratello con una psicopatologia del genere non é facile da gestire e Lei ha preso su di sé anche le Sue dosi di rabbia. Si é sentita probabilmente sola. E anche questo spiegherebbe il motivo per cui non riesce a provare affetto per il Suo nucleo familiare, anche se esso é presente, rintanato da qualche parte dentro Lei. Ora é maggiormente presente il rancore e la sofferenza per ciò che ha provato. Le consiglierei di chiedere un aiuto psicologico per elaborare i Suoi vissuti e darsi la possibilità di superarli e stare bene, con se stessa e con chi La circonda.
Le auguro buona fortuna e tranquillità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
4 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Flavia,
è presumibile che lei abbia molto subìto e sofferto prima di prendere la dolorosa decisione di attivarsi per far sì che suo fratello ricevesse le necessarie cure in modo coattivo.
Tutto ciò non è stato condiviso da sua madre e probabilmente ciò ha lasciato scorie di rabbia reciproca che in lei hanno innescato sensi di colpa che non la fanno vivere serenamente.
Pertanto è necessario elaborare questo vissuto doloroso con annessi sentimenti di tristezza, rabbia e colpa in un percorso di psicoterapia che le consiglio di intraprendere.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
3 NOV 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Flavia,
ogni sistema famiglia ha dinamiche proprie sia funzionali che disfunzionali, ora nella tua famiglia è emersa una patologia importante e seria. Ti sei sentita poco compresa, in particolare tua madre non ha creduto in te; probabilmente permane rancore, risentimento, forse rabbia, tutte emozioni che si sono depositate nel tuo corpo.
A livello logico-razionale comprendi che la tua vita prosegue, ma qualcosa inibisce la relazione affettiva, nello specifico con il materno. Queste emozioni vanno ascoltate all'interno di un setting adeguato ed elaborate insieme ad un professionista.
I miei migliori auguri,
dr.ssa Donatella Costa