Fissazione per un mio professore.
Salve a tutti. Premetto che potrei dilungarmi parecchio su questo episodio, quindi vi ringrazio in anticipo per la vostra pazienza. Sostanzialmente ho appena finito il quinto liceo... Quest'anno abbiamo cambiato il nostro professore di matematica; il nuovo arrivato si è presentato come il classico "bonaccione" di turno: faccia simpatica, di corporatura robusta... Quasi buffo. Il classico professore che, con mio grande dispiacere, viene molte volte snobbato o sottovalutato dagli elementi della classe. Inizialmente non do molto peso alla cosa... È un professore come un altro. C'è da dire che ho sempre trovato affascinante il rapporto con questa figura professionale... Non sfociando mai,tuttavia, in quello che da noi viene definito "lecchinaggio". Ho sempre amato imparare e approfondire (almeno professionalmente) il rapporto con queste persone senza mai andare oltre, in quanto molto poco professionale dal mio punto di vista. Insomma... Inizialmente, tutto nella norma. Col passare del tempo (NON SO PER QUALE STRANO MOTIVO) inizio a provare nei suoi confronti una certa empatia. Ci capiamo al volo, abbiamo lo stesso tipo di umorismo, cerca spesso la mia attenzione durante le sue lezioni (forse perché ero uno dei pochi a seguirlo)... In sostanza, credo di stargli simpatico. Scopro casualmente che abita nel mio stesso paese (la nostra scuola è collocata in uno adiacente) e che siamo quindi "vicini di casa". Inizio, con il passare del tempo, ad aspettare quelle quattro ore a settimana per poterlo vedere... Perché con quella sua faccia da "simpaticone" mi fa sentire bene, anzi benissimo. Questa persona mi ha trasmesso una serenità che non provavo da tempo semplicemente con il suo sorriso e i suoi modi di fare. Ed è da qui che parte il declino. Inizio a pensarlo in ogni momento della giornata... La sua figura inizia ad ossessionarmi. Inizio quasi a spaventarmi di questo mio comportamento: con i professori sono sempre stato estremamente cordiale e "professionale", portando avanti gli studi per mia etica e non per rendere contenti loro o i miei genitori... Cosa che ha funzionato, visto che sono uscito con 100. Con lui è diverso: sento il bisogno di renderlo fiero di me, quasi a ringraziarlo per tutti gli aiuti che mi ha dato nella sua materia. Divento geloso perfino dei suoi atteggiamenti "carini" nei confronti di alcuni miei compagni, oltre che dei suoi figli (immaginandoli come ESTREMAMENTE FORTUNATI nell'avere un padre così amorevole). Con mio padre non ho mai avuto problemi di sorta, ma è sempre stata una persona dedita al duro lavoro e molto distaccata per carattere. Con lui ho un rapporto "silenzioso": non ci confidiamo mai su nulla, ma è sempre presente nel momento del bisogno. Il tempo passa... Arriviamo all'ultimo giorno di scuola. Un mio amico lo abbraccia, io non ci riesco... Va contro ogni mio principio. Ma la cosa non può finire qui: lo contatto la sera stessa per email, chiedendogli il numero di cellulare. Lui acconsente, io gli invio un messaggio dove esprimo (circa) la mia stima per lui (che lui ha ricambiato) e dove propongo di continuare a vederci al di fuori della scuola. Accetta. Ed effettivamente tutto ciò accade... Ci siamo visti quattro volte quest'estate. Ma ancora non sono soddisfatto: non sono sicuro che voglia continuare a vedermi. Non vorrei stesse solo soddisfando il capriccio di un ragazzo che, in lui, ha trovato una persona amabile e degna del mio rispetto. Sono sempre io a doverlo contattare; mai una volta che lui faccia il contrario. Alla fine di questi appunti, lui dice "un abbraccio e in bocca al lupo per futuro", come se non dovessimo più vederci. Non voglio essere invadente e non so COME E SOPRATTUTTO SE portare avanti questa "amicizia". Non ha scopo, ma per me ha senso... Per lui è come se fosse una presa in giro. Ho paura che qualche altro studente possa prendere il mio posto nel suo cuore... Che lui non veda in me niente di speciale (come invece vorrei che fosse). Ha distrutto ogni mia certezza caratteriale. Pensavo di essere "un duro"... Ora mi sono "invaghito" di lui (non fisicamente, sono etero) e non so come fare. Per quanto tempo dovrò portare avanti tutto questo? Ne vale la pena? Lo disturbo? Ogni rapporto è nato per spezzarsi? Spero di no. Non vedo perché separarmi dal mio maestro. Lo penso quasi tutti i giorni... Un incubo... Sento il bisogno di renderlo partecipe della mia vita... In lui vedo aspetti che io ho perso. Che ne pensate?
Grazie mille e scusate il papiro