Buona sera
Sono mamma di una bimba di 9 mesi. La piccola cresce bene e in salute. Mangia pappe e assaggia di tutto e oltre a questo la allatto ancora quando lei me lo richiede. La sera per addormentarsi chiede sempre il seno e di notte si sveglia ancora 2/3 volte per una poppatina vorace e veloce. Non ha mai voluto nè ciuccio nè biberon di latte artificiale.
Volevo sapere se faccio bene ad allattarla ancora e quando sarebbe bene cominciare a farla dormire senza seno. Concludo dicendo che io sono una mamma serena, ancora a casa dal lavoro e non risento particolarmente dei risvegli notturni. Pongo queste domande perché alcune persone che mi circondano ritengono esagerato che io allatto ancora così tanto e che la bimba abbia ancora dei ritmi da neonato per quanto riguarda le poppate notturne..mi dicono che ormai è una dipendenza e non più nutrimento e che ormai sono diventata il suo ciuccio personale.
Come posso gestire al meglio la crescita di mia figlia? sto sbagliando qualcosa?
Grazie
Attendo ansiosa una vostra gentile risposta.
Roberta
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4 NOV 2014
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Più che di dipendenza pare sia una vostra routine interattiva che continua a legarvi molto come nei primissimi mesi di vita della piccola.
Un'alternativa potrebbe essere la graduale riduzione della frequenza delle poppate che possa portare la bambina a dormire senza interruzioni di notte; facilitando la conquista di sempre più autonomie.
Non piacerebbe anche a voi genitori dormire otto ore filate?
5 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Grazie mille per la vostra attenzione
Ti è stata utile?
Grazie per la tua valutazione!
4 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Roberta, non c'è un momento preciso per smettere di allattare. Parlando con altre mamme avrà capito che ogni bimbo e ogni mamma hanno tempi diversi per superare fasi evolutive. per cui segua quello che sente essere il suo "istinto" materno e si confronti con il pediatra. Saluti
3 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Il seno è contamporaneamente lo strumento per allattare e una zona erogena nella comunicazione sessuale della coppia.
"Per quanto allattare?" si potrebbe quindi ritradurre così: tengo conto contemporaneamente delle esigenze di mia figlia e di quelle del mio compagno? E come opero una mediazione tra le due?
Infatti è rarissimo che il seno riacquisti la sua valenza erotica di coppia finchè si allatta.
3 NOV 2014
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Roberta,
l’allattamento non è solo nutrimento, ma relazione. Se, da come ci scrive, l’allattamento è motivo di soddisfazione reciproca per lei e per la sua bambina non c’è motivo di interromperlo. Ciò accadrà molto probabilmente in modo naturale, fisiologico e graduale, quando sia lei sia la sua bambina vi sentirete sufficientemente sicure del legame che vi unisce per potervi “distaccare”, sapendo di essere ormai punti di riferimento imprescindibili l’una per l’altra.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Silvia Roberta Villa
31 OTT 2014
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Salve Roberta!! Ogni rapporto tra una mamma e il suo bambino e' unico e non esistono (fortunatamente) ricette preconfezionate che siano giuste per tutte. La cosa principale e' che lei ascolti se stessa e il suo bambino e non ciò che dicono gli altri che non possono avere esperienza della relazione che lei ha col suo bambino. L'allattamento e' una fase delicata e importante in cui bimbo e mamma si coccolano oltre a nutrirsi con il contatto. Allatti fino a quando lei sente che sta bene e che non le pesa.
Un saluto.
Dott.ssa Mordini
30 OTT 2014
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Cara Roberta
io ho allattato mio figlio per 2 anni.
Nessun problema. Mio figlio che pure è andato al nido dall'età di 1 anno, non si è mai ammalato e non ha mai sofferto di alcun distacco. E' molto sereno. Molto autonomo fin da piccolo. Adesso ha 22 anni e non ha mai preso antibiotici in vita sua.
Cari saluti
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna
30 OTT 2014
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Gentile signora, mi sembra che lei stia vivendo un rapporto positivo e soddisfacente per entrambe, quindi non ha senso interromperlo perché altri pensano che sia necessario. L'Oms raccomanda l'allattamento, anche integrato con alimentazione dopo i 6 mesi di età, per lo sviluppo del bambino, delle sue difese, e per una buona relazione madre-bambino. Non vi è poi un legame tra autonomia e allattamento. Bambini allattati per vari mesi o nei primi anni possono comunque compiere i loro progressi, le loro acquisizioni e diventare autonomi. Anzi, tutto ciò che a che fare con l'alto contatto (allattare, portare in fascia..) pare rendere il bambino più sicuro e quindi più capace di affrontare la vita man mano che cresce.
Finché lei non patisce i risvegli notturni e ha energia per tutto, vivendo con benessere la situazione attuale, si dedichi a sua figlia in questo modo meraviglioso.
Cordialmente,
Mara Gallo
29 OTT 2014
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Gentile Roberta,
in generale si raccomanda di allattare al seno fino a due anni di età per motivi nutrizionali (il latte materno contiene importanti componenti che migliorano la risposta immunitaria del bambino) e per motivi relazionali (l'allattamento è un mezzo importantissimo di comunicazione madre/figlio). Poi si scende nel particolare, cioè ogni donna adatta il proprio stile di allattamento alle esigenze di vita.
Nel suo caso mi pare che non ci siano controindicazioni nel continuare perchè lei sta bene, la bambina sta bene e non ci sono particolari motivi che richiedano un cambiamento.
Nel momento in cui saranno necessari delle variazioni le metta in atto gradualmente sostituendo il piacere di allattare con altri momenti altrettanto piacevoli. La relazione con la sua bambina si costruisce attraverso continui e graduali cambiamenti verso l'autonomia, l'allattamento è solo uno di questi. Saluti, dr Katjuscia Manganiello
29 OTT 2014
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Gentile mamma Roberta,
credo che dietro alla sua preoccupazione dei tempi nell'allattamento, ci sia la grande gratificazione che avviene in lei quando sua figlia le chiede di essere allattata, in quanto richiede il seno e lei, come tutte le mamme, si sente richiesta e voluta. Non esiste una risposta universale alla sua domanda in quanto dipende da molteplici fattori; vi è però un riscontro di fortissima fusione e simbiosi nella relazione mamma e bambino (in età scolare) qualora ci sia stato un allattamento per tempi prolungati (2 anni). Sicuramente la ricerca del seno prima di addormentarsi è un modo per sentirsi rassicurata e protetta, è vero che al momento non lavora, ma se ha in previsione un ritorno potrebbe risultare difficile continuare con questi ritmi. Nella fascia di età in cui si trova sua figlia potrebbe essere molto utile la presenza di una figura maschile, o una terza persona che possa separare in modo sano. Essere genitori è il mestiere più difficile al mondo e si impara solo sul campo con dubbi ed esperti che possano supportare in questo.
Cordialmente
Dott.ssa Chiara
29 OTT 2014
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Gentile Roberta, complimenti per il bel rapporto che sta costruendo con la sua bambina. Relativamente all'allattamento al seno, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e l'UNICEF hanno redatto un decalogo di misure, sottolineando in primo luogo l'importanza e i benefici psicologici per il bambino dell'allattamento al seno materno. L’allattamento al seno è importante in quanto favorisce lo sviluppo di un rapporto stretto e dolce fra madre e bambino. Alcuni studi suggeriscono che l’allattamento al seno può aiutare un bambino nel suo sviluppo intellettivo.
§Venendo alla sua domanda rispetto alle tempistiche dell'allattamento, l'OMS e L'l'UNICEF raccomandano:
- Cominciare l’allattamento entro 1 ora dalla nascita
- Allattamento esclusivo fino a 6 mesi (allattamento esclusivo significa non dare ad un bambino altri alimenti o liquidi, compresa l’acqua (eccetto medicinali, vitamine e sali minerali; è consentito dare latte materno spremuto)
- Tra i 4 e i 6 mesi possono essere dati alimenti complementari solo se il bambino ha fame e non cresce
- Dai 6 mesi di età circa vanno dati alimenti complementari a tutti i bambini
- Continuare l’allattamento al seno fino a due anni o più.
Quindi, non ascolti le voci e i pareri di altri. Continui come sta facendo e si affidi a quanto suggeriscono OMS e UNICEF.
Un caro saluto
Maria Rita MIlesi
Psicologa Psicoterapeuta a Bergamo e a Milano