Fine brusca di una relazione
Gentilissimi,
circa 4 mesi fa il mio ragazzo con cui convivevo da circa un anno e mezzo decide di porre fine alla nostra relazione. Diciamo che sono stata io la prima a invocare una rottura, lui però ha preso la decisione finale. Io lo amavo sinceramente e ancora non comprendo le motivazioni che hanno interrotto così bruscamente la nostra storia. Premetto che è sempre stato un ragazzo (30 anni) molto instabile e problematico. Soffriva di ansia e attacchi di panico già dai primi incontri. Poi però, dopo essersi aperto, si è dimostrato estremamente dolce, affettuoso e protettivo nei miei confronti. Nel corso della storia durata in tutto 1 anno e 9 mesi (siamo andati a convivere davvero troppo presto!) era colto da crisi di dubbio sulla relazione. Diceva non essere più sicuro, si arrovellava su di noi, anche se vivevamo dei momenti molto belli e intensi e la complicità era tanta. Queste crisi duravano circa due settimane, io cercavo di essere paziente e tolleravo perché ero davvero molto innamorata. All'inizio le imputavo alla sua relazione precedente durata molti anni e finita molto male. Arriviamo alla crisi numero tre, questa volta è più profonda. Dice di amarmi, ma non è sicuro, ha paura del futuro, di quello che vuole. Io mi esaspero e reagisco male, i suoi dubbi mi fanno male. In un mese va e viene da casa, alterna momenti di sconforto, depressione e apatia a gesti molto romantici (lasciarmi lettere d'amore e fiori), fino a che io esasperata dalla sua mancanza di rispetto nei miei confronti e dall'instabilità, in un momento di rabbia, lo invito ad andarsene, come già aveva fatto in passato, ma sempre rientrando. In quei giorni gli avevo chiesto di rivolgersi a uno psicologo, perché sentivo che la sue crisi avevano più a che fare con suoi conflitti interiori che con la nostra storia, ma lui si rifiuta e questo mi intristisce ancora di più. Questa volta rimane fuori casa un mese, senza cercarmi. Io sto malissimo e soffro molto. Alla fine decide di non tornare e si trova una nuova casa, questo nel giro di pochi giorni. Ovviamente questo suo atteggiamento mi sconvolge, mi sembra quasi crudele nei miei confronti. Ci siamo rivisti alcune volte in cui ha pianto senza riuscire a darmi una spiegazione sensata. Durante l'ultimo incontro, avvenuto circa una settimana fa, dice che non eravamo "giusti" ed è freddissimo nei miei confronti. Io sto male perché è vivo in me il ricordo dell'amore che c'era tra noi fino a poche settimane prima della sua crisi. Avevamo fatto molti passi insieme, avevamo trascorso le feste in famiglia, parlavamo di un futuro insieme. L'ho cercato molto perché, nonostante tutto nutrivo un sentimento molto profondo per lui, ma lui mi ha sempre rifiutata. Ora inizio a stare meglio, ma ancora mi angoscia l'epilogo brusco e inaspettato della storia e ancora sento un sentimento per lui nonostante il male che mi ha fatto. Insomma è difficile per me accettare questa fine. Continuo a sperare in un suo ritorno, anche se ormai, per come sono andate le cose è improbabile. Ovviamente razionalmente so che non è una persona che può farmi stare bene,quanto meno se continua a comportarsi così, quasi dubito che mi abbia mai amato e penso che il tempo trascorso insieme fosse solo un'illusione. Non riesco a capire cosa sia successo: se lui fosse afflitto da problematiche psicologiche o semplicemente si sia trattato di immaturità affettiva che ha rasentato l'insensibilità. Oppure semplicemente mi ha lasciata in malo modo e devo andare avanti, purtroppo continuo a interrogarmi sulla vicenda. Una cosa è certa la sua instabilità emotiva ha prodotto in me delle ferite molto profonde.