salve sto cercando una soluzione al mio problema cioè sono vittima di famiglia disfunzionale pultroppo abito ancora con loro,in un anno a questa parte e in più la quarantena mi hanno distrutto psicologicamente o almeno ci hanno provato,mi sento in gabbia ancora non o trovato uno snodo mentale per uscire da questa sofferenza e gabbia.
Già una volta o contattato altri psicologi molto carini e bravi ma vorrei altri pareri e soluzioni più adatte a me
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11 MAG 2020
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Gentile Sasà,
forse lei ha una idea inesatta sulla figura dello psicologo e sull'aiuto della psicoterapia che richiede un adeguato percorso fatto di insight ed agiti impegnativi e non di magiche o sbrigative ricette.
Le restrizioni provvisorie della quarantena sono certamente snervanti ma possono essere anche una occasione di riflessione e riprogrammazione della propria vita con relativi progetti da perseguire.
Che la famiglia in cui per caso ci si è ritrovati possa essere disfunzionale è possibile, anzi frequente, ma con essa occorre stabilire una coesistenza non litigiosa senza esimersi dal procedere in un percorso di studio e poi lavoro o, in alternativa, direttamente di lavoro per raggiungere l'obbiettivo della autonomia e autorealizzazione con auspicabile interruzione di un possibile trasferimento intergenerazionale di questa disfunzionalità subìta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 MAG 2020
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Salve Sasà, cosa significa aver contattato altri psicologi....ha provato a iniziare un percorso di psicoterapia o ha fatto solo una chiacchierata fugace? Parla di una difficoltà con la sua famiglia di cui si sente vittima e di una grande sofferenza che blocca la possibilità di uscire da questa "gabbia" come la chiama lei. Ritengo che per esser pronti ad uscire dalla gabbia e spiccare il volo, sia utile dare un senso a quella famiglia disfunzionale di cui parla per risolvere e capire le difficoltà che caratterizzano il suo rapporto con loro. La invito a contattare uno psicologo per iniziare un percorso che porti a questa consapevolezza. In bocca al lupo, dott.ssa Giada Santi
11 MAG 2020
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Sasà, risulta difficile aiutarla senza informazioni più specifiche sul quadro personale e familiare : la sua età e la composizione della famiglia, i rapporti tra di voi, la sua autonomia personale, ecc... se volesse fornire questi dati ad uno specialista potrebbe trovare un sostegno per valutare come muoversi. Si rivolga con fiducia ad uno psicologo o psicologa e troverà quello che chiede. In bocca al lupo
7 MAG 2020
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Buongiorno,
dal suo racconto appare evidente il malessere che prova all’interno di una famiglia che definisce come disfunzionale al suo benessere e quanto le conseguenze del lockdown possono aver incrementato in lei il sentimento di impotenza che ben mette in luce.
Rispetto al suo definirsi “vittima” all’interno di un ambiente/“gabbia”, ritengo importante che lei ben comprenda che ciascuno di noi è responsabile del proprio benessere personale. Del quale si deve far carico in prima persona anche (e, oserei dire, soprattutto) quando si avverte che le cause del disagio possano provenire dall’ambiente circostante.
In particolare nella situazione di convivenza forzata che sta sperimentando, potrebbe essere utile ricercare e crearsi dei propri spazi privati e organizzare i propri “tempi della quotidianità” in una maniera per lei soddisfacente; con attività che possano interessarle e gratificarla. Facendosi carico attivamente del proprio stato di benessere e preservandolo da un contesto familiare percepito come troppo complesso da sostenere.
Il lavoro su di sé e sulle proprie risorse potrebbe permetterle di migliorare sia i suoi rapporti familiari sia (e, di nuovo, oserei il soprattutto) la capacità di percepirsi agente attivo di cambiamento “nel” e “per” la sua vita.
Rimango a disposizione per eventuali approfondimenti.