esaurimento per scelta universitaria
Buongiorno! Vi chiedo questo consulto perché sono davvero giunta all'esaurimento in merito alla scelta del percorso universitario. Fin dalla 3^ superiore mi sono spremuta le meningi riguardo questa scelta. Ho sempre saputo essere una scelta fondamentale e per questo vi ho sempre dedicato molto tempo, pensieri ed energie. Purtroppo però non è stata una scelta facile per me: ho tante passioni, sono sempre andata molto bene in tutte le materie, mi incuriosiscono tutte in ugual modo e quindi scegliere in base alle materie di studio è un criterio che ho scartato. Mi sono focalizzata allora sugli sbocchi e soprattutto sulla mia vocazione, su ciò che sento io da sempre di voler fare nella vita, e ho concluso che la mia tendenza è da sempre aiutare gli altri, combattere le ingiustizie, migliorare la società. Tra i 16e i 18 anni avevo il sogno di farlo entrando in politica, e dunque scelsi Diplomatic and International Sciences (anche se con forti dubbi sulla precarietà degli sbocchi), percorso che ho concluso a luglio con ottimi voti. Ma ho capito che quegli sbocchi che interessavano la me "18enne-attivista" non fanno più per me, non mi soddisfano per niente. Così, dopo un'estate di crisi, decisi di iniziare Giurisprudenza: so che è un percorso lungo e difficile, ma l'idea di aiutare gli altri in veste di avvocato, magari di lavorare nell'ambito dei Diritti Umani, mi allettava (e mi alletta) molto, e inoltre in triennale le materie che più mi erano piaciute erano state proprio le materie giuridiche. Così a ottobre iniziai questa nuova facoltà: ero felice, finalmente sicura della prospettiva lavorativa che mi attendeva, le lezioni mi sono piaciute, ho dato i primi 3 esami e sono andati molto bene. Tutto perfetto fino a che, qualche mese fa, per un evento "banale" (un pomeriggio passato col cuginetto di 2 anni), è nato in me un dubbio: e se invece io fossi fatta per stare con i bimbi? Ho tentato di reprimere questo pensiero, ma non ci sono riuscita. Da sempre ho una grande propensione naturale verso i bimbi, verso il prendermene cura. A 18 anni avevo considerato Scienze dell'Educazione, ma l'avevo scartata perché non lo ritenevo un lavoro che avrebbe soddisfatto la me tanto ambiziosa e perché credevo che fosse solo una mia inconscia propensione verso il tornare nel posto/fase della vita (l'infanzia) dove più sono stata bene. Dunque ora sono a questo bivio: avvocatura (soddisfa la me più ambiziosa, ma mi sembra forse un lavoro più "noioso", meno empatico rispetto all'educatrice) o educatrice (sicuramente più "allegro" ma forse meno soddisfacente?) In tutto ciò non voglio comportare altre preoccupazioni per i miei genitori cambiando di nuovo, ma d'altro canto se non lo faccio adesso quando? Sto sempre peggio, ogni mattina mi sveglio col mal di testa. Perché continuo a mettere in dubbio le mie scelte? Perché non ho ancora trovato la strada giusta, o perché sono caratterialmente insicura ed indecisa (confermo di esserlo, ma in questo caso?) Vi prego aiutatemi!