Empasse

Inviata da Cri · 25 nov 2019

Salve a tutti. Sono una ragazza di 28 anni. Premetto che sono già in psicoterapia da anni e faccio parte di un gruppo di sostegno.
Subito dopo essermi laureata sono partita e sono stata via per un anno per imparare l'inglese e da quando sono tornata, ormai 7 mesi fa, sto vivendo una situazione che mi tormenta. Con il mio fidanzato storico le cose proprio non vanno, ma nè io nè lui riusciamo a staccarci. Lui ha provato più volte a prendere l'argomento "crisi" premettendo però sempre che mi ama e che sono la donna della sua vita. Questa frase ormai è la premessa a ogni discussione. Quello che si dice dopo però è che lui non ha voglia di vivere in una relazione, che vuole stare da solo e quindi quel "ti amo" ai miei occhi viene completamente esautoraro. Io d'altro canto non vivo bene nè queste sue esternazioni, nè alcuni suoi lati del carattere che sono sempre stati un ostacolo negli anni alla nostra felicità. Io credo che entrambi siamo stanchi, esausti e entrambi abbiamo paura di rimanere senza l'altro. Io tra l'altro sono sicura che lui non mi ami più, nonostante la frase cappello che utilizza all'inizio di ogni sua discussione. Lo comprendo da tante cose, dal contatto fisico ormai assente alla poca voglia di trascorrere il tempo con me. Quello che non capisco di me (perché solo me posso analizzare), è perché continuo ad accettare di stare insieme a una persona che non fa altro che farmi stare male. Perché continuo a farmi del male e a umiliarmi lasciandogli sempre il beneficio del dubbio del fatto che magari mi ama veramente e vuole stare con me?
Perché non riesco a focalizzarmi su me stessa e capire se io stessa sto o non sto amando e se quella persona la voglio ancora? Tutto questo si offusca perché ogni volta, ogni giorno, mi sento abbandonata in ogni piccola sfumatura e non faccio altro che rincorrere un'idea di famiglia che si sta sempre più sgretolando.
Tra l'altro quando viviamo dei momenti di pace, tutti i suoi difetti mi saltano più all'occhio e quasi sono insofferente. Anche lui continua a dirmi di essere insofferente a parti del mio carattere.
Continuo a non sentirmi apprezzata e a non apprezzare lui come meriterebbe. Perché continuo a incaponirmi e non lascio andare?
Devo dire che a volte ci ho provato ma poi lui mi ha detto di voler davvero stare con me e siamo tornati insieme. Poi tutto è ricominciato con le stesse dinamiche. Se lo lascio io, lui corre da me e se mi lascia lui allora sono io quella che tenta di recuperare. Così sta diventando una tortura, davvero non ce la faccio più e tutto questo malessere sta intaccando anche la mia serenità in generale.

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