È la persona giusta per me?

Inviata da Ludovica · 7 ott 2015 Terapia di coppia

Salve a tutti, vi scrivo perché sento la necessità di parlare con qualcuno, di sfogarmi.
Da un anno e mezzo vivo una storia con un ragazzo che mi ama davvero. E’ davvero cortese ed amorevole nei mie confronti, non mi fa mancare di niente ed è davvero attento a me. Malgrado questa premura, io mi chiedo se è davvero la persona giusta per me. Io con lui, non mi sento libera di essere realmente me stessa. Abbiamo sei anni di differenza (io ne 26) e delle volte mi sento come se lui volesse che io avessi già il suo livello di maturità. Non mi ritengo una persona immatura, ma è ovvio che la sua età li abbia permesso di maturare più di me. Ogni volta che abbiamo una discussione e provo a dare la mia, non mi sento ascoltata. Lui ha una dialettica molto sciolta e un modo di fare alquanto impulsivo, e riesce ad essere più spedito nelle risposte. Io sono alquanto riflessiva e più calma in tutto. Durante le nostre discussioni non mi sento capita da lui. Io posso anche avere torto, ma ogni volta mi fa pesare la cosa. “Tu hai detto questo, fatto questo. Mentre io cosi e cosa. “ Non dico che debba sorvolare sulla cosa, o che non debba aiutarmi a vedere dove sbaglio; ma è un po’ come se fosse un “Tutto ciò che dirai potrà essere usato contro di te “. Perché davvero esagera nelle sottolineare ogni cosa (e mi fa passare per quella troppo permalosa o quella che non vuole ascoltare la verità). Delle volte ho paura di dire la mia per evitare discussioni e per non sentirmi ‘soffocata’. Il suo essere ‘burbero’ mi rende insicura. Io vorrei essere più sciolta, divertente, ma delle volte mi sento come se dovessi filtrare ogni cosa che voglio dire, vorrei sentirmi libera di sbagliare, di dire cavolate senza aver ‘paura’ del dopo. Varie volte abbiamo provato ad affrontare la cosa, ma non abbiamo mai risolto realmente. Cioè dice che non mi impegno realmente a superare i miei limiti, ma non è che lui faccia molto. Mi sento triste e vorrei capire se è normale. Lui è il mio primo ragazzo, non ho mai avuto storie con cui fare un confronto e quindi non so bene come comportarmi. Poi con la sua famiglia non ho un rapporto. Cioè sono persone molto gentili e cortesi, ma non so mai di cosa parlare quando mi trovo in mezzo a loro. Non abbiamo argomenti comuni e mi sento sempre sotto interrogatorio, osservata. Io sono di mio una persona ansiosa e alquanto insicura. Ma il loro commentare ogni cosa e riferirsi tutto e ogni azioni di tutti, mi fa salire ancora di più l’ansia. Loro mi spronano ad essere più aperta, ma non voglio diventare come loro, un po’ zabetta .
Ovviamente sono consapevole del fatto che l’amore non è una passeggiata , che la persona accanto a me non debba necessariamente essere identica a me nei modi, e che questa situazione può aiutarmi ad uscire dal mio guscio e affrontare diverse situazioni anche se non mi mettono a mio agio. Ma ho iniziato a chiedermi se lo amo realmente e se ne vale davvero la pena. So che questo sconforto non mi aiuta, e non vorrei prendere una decisione dettata dalla tristezza (ho pensato di lasciarlo, ma non ci sono riuscita). Cosa mi consigliate? Qual è il vostro punto di vista? So che avrei dovuto magari darvi più particolari. Ma spero riusciate ugualmente a darmi un consiglio. Vi ringrazio di tutto cuore e mi scuso per tutti gli errori, ma sono alquanto agitata.

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Miglior risposta 7 OTT 2015

Gentile Ludovica,
se certe cose che fa o che dice sono effettivamente, alla prova dei fatti cioè alla verifica, effettivamente poco consistenti, forse non dovrebbe essere così "allergica" alle critiche e alle correzioni specie se poi tutto finisce lì e non ci sono strascichi o prevaricazioni.
Solo lei può cogliere il sottile confine tra un desiderio di lui di volerla far migliorare oppure un desiderio di volerla umiliare.
Sinceramente non mi sembra di cogliere nel suo ragazzo la volontà di umiliarla altrimenti lei non ne avrebbe parlato all'inizio in termini positivi.
Pertanto sono più portato a credere che lei sia una persona un pò insicura e permalosa.
Se lei ha a cuore l'idea di volersi migliorare dovrebbe cogliere da questa relazione uno stimolo per diventare più preparata ed assertiva anzichè preferire qualcuno che non la contesti e non la corregga mai.
Può giovarsi di un training di assertività e di crescita dell'autostima contattando uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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15 OTT 2015

Cara ragazza, il problema non sei tu! Naturalmente essendo alla tua prima esperienza pensi di essere da meno in alcuni aspetti ma non è così! Tra l'altro lui non è poi tanto più grande di te ...senza considerare che gli uomini a quell'età sono ancora molto immaturi dì solito ! Per me dovresti solo accresce un po' la tua autostima, magari con un ciclo breve di sedute di psicoterapia così da poter affrontare questa ed altre situazioni della vita che ti si presenteranno con più sicurezza e tenendo tu " il coltello dalla parte del manico"!....
Dott. Michele Carbone

Dott. Michele Carbone Psicologo a Pesaro

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12 OTT 2015

Buonasera Ludovica, mentre leggevo il suo post mi è venuto in mente un film di Fantozzi (mi perdoni l'esempio, comincerà, per mia opinione, sono meno stupidi di quel che si possa pensare), in cui una volta lui chiede alla moglie "ma mi ami?" Lei gli risponde "ti stimo molto" (dialogo approssimativo perché non lo ricordo nei dettagli, ma i concetti si). Ecco, lei si interroga se lo ama, a me ha dato l'impressione che lo stimi più che amarlo. Poi, dopo tutte le cose che le ha detto quando vi siete lasciati, credo che l'immagine che lei aveva di lui sia implicitamente crollata, e con essa forse anche la stima. Credo che una psicoterapia (per capire come lei gestisca i rapporti d'amore) di sostegno (per aiutarla a superare questo momento), sia una opzione da prendere in considerazione. Credo anche che lei debba rivolgere la sua attenzione prima verso se stessa (soprattutto dopo 10 anni di coppia) e poi, capite alcune sue modalità di modulazione emotiva, potrebbe essere pronta a guardarsi intorno,
dott.Massimo Bedetti,
Psicologo/Psicoterapeuta Costruttivista Postrazionalista-Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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7 OTT 2015

Gentile Ludovica
lei mi sembra molto sensibile al giudizio altrui, tendendo a farlo troppo suo. Il suo fidanzato proviene da un nucleo familiare che, questa è la mia impressione, è competitivo con gli altri, vive guardando cosa fanno gli altri, probabilmente vive di confronti e giudizi.
Se è così, il suo fidanzato avrà assorbito questi meccanismi e li metterà in atto anche con lei, confrontando quello che fa lui con quello che fa lei per decretare qual è la modalità migliore.
Lei se la sente di vivere con un giudice perfezionista accanto?
Se lei è così sensibile alle critiche, temo sarà fonte di sofferenza.
Se invece riuscirà ad imparare ad accogliere le critiche senza farsi troppo destabilizzare da esse, proteggendosi dai commenti esterni e considerandoli dei semplici punti di vista, stare con lui potrebbe essere stimolante sotto vari aspetti: ce lo descrive come una persona estroversa ed eclettica. In una parola interessante.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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7 OTT 2015

Cara Ludovica,
ci descrive un ragazzo attento, cortese e amorevole anche se poi, dai suoi racconti, risulta una persona che la critica molto e non le permette del tutto di essere se stessa.

E' un pò come se anche descriverne queste caratteristiche che non le piacciono le sembrasse qualcosa che non deve dire e su cui potrebbe essere ripresa.

E' un pò come se non si autorizzasse ad avere dei dubbi sul vostro amore e cercasse di "mettere tutto a posto".

Un meccanismo di questo tipo potrebbe essere accentuato dalle sue insicurezze, questo è vero. L'insicurezza e la mancanza di fiducia in se stessi possono amplficare i comportamenti degli altri che sembrano disapprovare le proprie azioni e parole.

Mi sono chiesta anche se il suo ragazzo sia davvero così sicuro come sembra. Ci racconta che i genitori di lui tendono a commentare le cose altrui e forse potrebbero averlo cresciuto in un clima in cui la critica è all'ordine del giorno.

Lei chiede un consiglio, ma non è possibile dirle in quale modo o in che direzione muoversi perchè rischieremmo di indicarle la strada che non le appartiene.

Si chieda se desidera investire nella sua storia (e in quel caso va trovato un canale per comunicare al suo ragazzo i suoi dubbi e la necessità di essere più accettata e meno criticata) o se preferisce dedicare del tempo solo a se stessa.

Una consulenza da uno psicologo, in questo momento faticoso, potrebbe esserle utile.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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