Distacco dal padre

Inviata da fatherOfThree · 15 giu 2021

Buongiorno,
vi scrivo per un problema che ormai va avanti da un paio di anni con mia figlia (3 anni). Iono sono il papà e da 8 mesi abbiamo altri sue gemelli.
Lei e' sempre stata una bambina molto attaccata alla madre, fino da subito, probabilmente anche grazie all'allattamento. Il problema si è visto non appena e' andata all'asilo (8 mesi) e da li piano piano il legame è diventato sempre piu' forte e univoco.
In particolare si è accesso un rifiuto nei miei confronti in alcune situazione. Preciso che questo non succede con i nonni e gli zii, che pero' vivono molto lontano.
In momenti di stanchezza aucuta oppure quanto sono da solo con lei o tento di portarla a fare un giro da solo con me , chiede ininterrotamente della madre fino a pianti disperati e crisi di nervi. Il risultato, sempre il medesimo, è che la riporto da mamma.
Molto spesso tra l'altro non esce neanche con me, o al mattino se si alza un po di luna storta si attacca direttamente alla madre diventanto un tutt'uno.
Questo non è stato mai un problema perche' mia moglie non lavora e fino a 8 mesi fa era figlia unica, fino all'arrivo dei gemelli, l'anno scorso.


Questo ci riporta ad oggi, dove durante il week end, uno dei due ha avuto la febbre alta e quindi, a turno, abbiamo dovuto vegliarlo.
Il Sabato, dopo tanto tempo, sono riuscito a portare la mia figlia maggiore allo zoo. Tutto è filato perfettamente e quindi non ha mai cheisto della madre incredibilmente (forse successo altre 2 volte). Ma la domenica, si è alzata di pessimo umore (spesso capita).
Ho provato a portarla al parco, dagli altri bambini. Appena arrivati sulla strada si è immobilizzata e ha chiesto di mamma.
Spesso capita. Al che le abbiamo spiegato che va bene chiedere di mamma, ma siccome chiariamo subito con quale gentitore uscira, ci aspettiamo da lei che non cambi idea lungo la strada, facendo perdere tempo a tutti.
Ovviamente la domenica mattina ha vinto, mamma è scesa e io mi sono arrabbiato (ci tengo a precisare che mi arrabbio molto in queste situazioni ma questa volta senza scenate), ho preso il gemello malato e me ne sono andato in casa.
Lei ha capito e al pomeriggio, di sua sponte ha detto di voler andare al parco con me. Io ero gia intenzionato a porte l'altra gemella, quella che stava bene cone ma ho accolto la richiesta.
Quindi le ridico bene che non deve per forza venire con me ma lei ci tiene, ci prova, stranamente.
Ho notato con l'approcciarsi dei tre anni, una maggior consapevolezza del problema da parte sua e dei miei sentimenti.
Arrivato al parco, c'e una piccola piscina, un bambino le schizza l'acqua e lei va in pallone (era fredda) e comincia a chiudersi chiedendo Mamma Mamma Mamma, chiudendosi in se stessa per mezzora sull'asciugamano.
Al che ho fatto venire mia moglie al parco, che è arrivata dopo un paio di ore, intanto ci siamo spostati e fatto altri giochi. Fortunamente con l'aiuto della sua amichetta del cuore, si è calmata.
Alla fine della giornata all'abbiamo messa sull'altalena, ma quando era ora di andare le abbiamo chiesto di scendere. Non ha voluto. L'abbiamo tirata giu con la forza ed è letteralmente caduta in una crisi disperata di pianto, come non faceva da qualche mese, dimostrando tutta la frustrazione della giornata.
Tutto questo mi dice che non sta andando bene, ma ogni tanto c'e qualche miglioramento.
Siamo passatati negli anni dall'evitare qualsiasi in braccio, gioco, portarla al letto a qualche miglioria di tanto in tanto, ma di fondo rimane sempre il problema.
Ovviamente per forza di cosa io mi sto occupando molto dei gemelli, creando a mio avviso un non-equilibrio anche da quella parte.
Ho provato molte volte a spiegarle il mio stato d'animo ma credo che sia troppo piccola per afferrare la complessita' della cosa


La mia domanda è:
come dovrei procedere in quanto a padre. Coadivare la sua necessità della madre e non mettermi in mezzo aspettando che mi cerchi lei, rischiando di lasciare passare tempo oppure creare gelosia perche passo il tempo con i gemelli?
Oppure piano piano continuare a cercare momenti in esclusività con lei?
Dovrei farle notare (io persino mi arrabbio) quando non vuole stare con me o dovrei fare finta di neinte?

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Miglior risposta 22 GIU 2021

Bgiorno non deve attendere L iniziativa di sua figlia ma deve essere Lei “strategico “ e proponga alla bimba situazioni che a Lei piacciono . Sua moglie può aiutarla x esempio se la bimba chiede qualcosa può rispondere: “ questo lo Sto arrivando! Fare papà che è bravissimo “. Non crei nessuna gelosia. Cercate di uscire insieme.
Non si arrabbi se non vuole stare con lei si metta a giocare da solo con i suoi giochi o a disegnare in attesa che si avvicini .

Dott.Ssa Marina Marraccini Psicologo a Cagliari

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18 GIU 2021

Gentile papà, è sempre molto bello interagire con un padre che si preoccupa della propria relazione con i figli! L'arrivo dei gemellini non è un evento nuovo solo per i genitori ma, ovviamente, anche per sua figlia; per questo motivo è importante darle il tempo di cui ha bisogno per elaborare il nuovo sistema familiare. Inoltre, l'attaccamento con la madre è sempre più forte rispetto a quello con il padre per via dei momenti che mamma e neonato trascorrono insieme, e, in questo momento, sua figlia percepisce che i gemelli le stanno togliendo del tempo che prima trascorreva lei con la mamma.
In questa situazione le consiglierei di trascorrere più tempo tutti insieme, quando e se possibile, per farle capire in modo semplice e diretto che lei non è e non sarà mai esclusa dalla famiglia per colpa dei gemellini. è importante che lei continui a sentirsi parte integrante della famiglia e, vista l'età molto tenera, l'unico modo per farle comprendere ciò è attraverso dei gesti concreti.
Le auguro buona fortuna
In ogni caso, rimango a sua disposizione per eventuali chiarimenti, anche online
Dr. Massimiliano Compagnone

Dott. Massimiliano Compagnone Psicologo a La Spezia

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17 GIU 2021

Gentile papà,
è bello che un padre si interroghi sul suo operato come tale.
È normale porsi domande e avere ansie di sbagliare.
Nessuno ci "insegna" come fare i genitori e gestire al meglio tale ruolo sia dal punto di vista di regole che dal punto di vista di nutrimento psico-affettivo da dare ai figli.
I figli potrebbero percepire le nostre ansie e giocarci su ciò.
Per la bambina è difficile mentalizzare e capire a parole quello che sta succedendo, è normale e fisiologico che possa essere gelosa del rapporto che la madre ha con i gemellini.
L'attaccamento in tutti i bambini si manifesta dapprima con la mamma.
Il ruolo del padre è fondamentale e non secondario.
Deve supportare ed essere da sostegno psicologico ed emotivo in primis per la madre e poi per i bambini.
Le consiglierei di dedicarle tempo a sua figlia nei gesti e nella routine, in maniera tale che interiorizzato nei gesti il suo voler costruire un buon rapporto con lei:le racconti una favola, le canti una ninna nanna o qualsiasi altra cosa che le piace alla bambina ( non deve essere un assecondare un suo capriccio però) e crei anche delle occasioni in cui lei possa stare insieme a voi e i due fratelli in maniera che non si senta trascurata.
Esempio la mamma li fa addormentare tt e tre e poi lei può dare un bacio, abbraccio ai fratellini.
Se volete altri consigli vi posso fornire un parent traning.
Un percorso di supporto emotivo e gestionale nel ruolo di genitori.
Resto a disposizione sia online che in studio.
Cordialmente.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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16 GIU 2021

Gentile Papà,
fa sempre molto piacere sentire una richiesta di supporto che parte da un padre che a cuore la propria famiglia e vuole svolgere al meglio il suo ruolo, di questo dovrebbe andarne molto fiero, proprio per questo, penso sia importante accettare questo momento di "rifiuto" da parte di sua figlia e accoglierlo senza giudizio.
Non dovrebbe offendersi o prenderla sul personale la bambina non è responsabile e non è consapevole di quanto accade, a tre anni non può comprendere le logiche degli adulti, dobbiamo fare noi lo sforzo di comprendere il fragile mondo dei piccoli, in questo senso il suo stato emotivo (infastidito, irritato, arrabbiato) viene percepito e amplificato dalla piccina che continua a rifiutarla.
Il problema non riguarda solo il rapporto padre-figlia, la questione è più complessa e riguarda tutta la famiglia e i rispettivi ruoli, la nascita degli altri figli pare abbia ingelosito molto la piccola, che si sente minacciata e cerca, continue, prove di amore da parte della madre, provi a pensare nel "rifiuto" verso di lei a quante energie (pianto, chiusura, etc.) deve accedere la piccola per superare questo suo disagio. La madre, che ha un ruolo esclusivo con i figli, è la facilitatrice di questa regolazione affettiva-emotiva, non solo fra fratelli ma anche con il padre: è la madre che regola il comportamento affettivo e permette al figlio l'incontro con il padre, senza perdere l'esclusività del rapporto madre-figlia. Sono tutte dinamiche, queste, che andrebbero approfondite nelle sedi opportune.
Non si scoraggi si tratta, spesso, di semplici fasi transitorie destinate a risolversi, nel caso lo voglia mi trova on-line.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Silvana Censale

Dott.ssa Silvana Censale Psicologo a Prato

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16 GIU 2021

Caro padre ,
È molto bello da parte sue interrogarsi su come costruire un rapporto con sua figlia . I bambini necessitano di due genitori che li amino e li supportino , ciascuno secondo il suo ruolo, madre e padre. Mi sembra che le lasci la bambina troppo libera di comandare , di decidere della vostra vita .
È normale da parte di sua figlia essere gelosa dei gemelli , così come far capricci . È compito suo e di suo moglie farle capire che entrambi la amate , quanto gli altri figli, e che qualora voi genitori stabiliate qualcosa , quel qualcosa va fatto . Stabilire una regola aiuterà voi e anche lei a sentirsi più sicura


Resto a disposizione. Per ulteriori chiarimenti
Dott.ssaMaria Chiara Paladini

Dott.ssa Maria Chiara Paladini Psicologo a Napoli

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16 GIU 2021

Buongiorno, parto da questa frase che ha scritto: "ho provato molte volte a spiegarle il mio stato d'animo ma credo che sia troppo piccola per afferrare la complessita' della cosa", e qui vorrei agganciarmi. Emerge, infatti, dal suo racconto che sembra trattare questa piccola bambina di 3 anni quasi come una pari. Bisogna ricordarsi che è pur sempre una bambina e come tale fa dei capricci ed è normalissima la possibile gelosia verso i nuovi arrivati. Essendo lei l'adulto e sua figlia, la bambina, non potrebbe avere tutta questa possibilità di scelta come con chi andare al parco o meno. Fa bene a verbalizzare ciò che sente, ma dovrebbe farlo sempre tenendo conto che ha di fronte una bambina che ancora non ha consapevolezza di tutte le complessità di gestione ed è giusto così, provi a utilizzare un linguaggio più sulle corde di una bambina di 3 anni (ad esempio, fiabe, attraverso il gioco, etc.).
Rimango a disposizione,
AB

Dott.ssa Antonella Bascià Psicologo a Milano

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16 GIU 2021

Gentile fatherOfThree,
avverto dalle sue parole che, pur nella complessità della situazione, lei mantiene una buona dose di senso critico e un sincero desiderio di superare le difficoltà.
Quando un bambino esprime, attraverso il comportamento, un qualche disagio, il punto centrale è comprendere il significato di quel comportamento.
E questo avviene se si osservano i bambini nel loro vivere quotidiano, nella famiglia con i loro genitori e con i loro fratelli.
Infatti è all’interno di un complesso intreccio di relazioni e del come ognuno le vive che si può dare significato al comportamento di un bambino, ma anche spesso a quello degli adulti.
Quello che lei descrive mette in luce che sua figlia sta consolidando una forma di attaccamento con la mamma, che è ancora la figura centrale. Il bisogno di sua figlia di averne l’esclusiva è ancora molto forte e soprattutto non potrà essere soddisfatto se non attraverso alcuni accorgimenti.
Ad esempio potrebbe essere utile stabilire un’ora al giorno in cui sua figlia ha la mamma tutta per sé; in questo modo il bisogno di esclusività viene soddisfatto.
Certo la presenza di due fratelli, come sempre succede, scatena sentimenti di gelosia, paura, ansia, che sono inevitabili e che per ognuno danno origine a reazioni particolari.
Lei si chiede come si deve comportare con sua figlia, che sembra respingerla in certi momenti.
Mi metterei in una condizione di osservazione e cercherei di capire se ci sono degli spazi pe rinforzare la relazione tra voi due.
Ad esempio potrebbe individuare, parlando con la bambina, cosa le piacerebbe fare e preporglielo, facendo notare che purtroppo i fratelli sono troppo piccoli per farlo anche loro.
I bambini sono sempre molto contenti se si sentono privilegiati, perché possono fare cose che ai fratelli più piccoli sono impedite.
Farei in modo che la relazione col papà si arricchisca di elementi specifici che la relazione con la mamma non prevede: ad esempio una qualche attività esterna accattivante, come provare a pattinare, andare in bicicletta ecc.
Quindi mi orienterei da un lato, rinforzando il rapporto con la madre e dall’altro quello con lei.
Tenga conto che sua figlia, come tutte le bambine sarà molto “innamorata” di lei, ma potrebbe anche temere questo amore, perché magari immagina che per accettarlo deve escludere la madre.
Come vede anche i bambini non hanno vita facile.
L’importante è che lei e sua moglie manteniate un dialogo e un’intesa che vi supportino in questo periodo importante, ma complesso della vostra storia familiare.
Inoltre è da tener presente che è importante parlare ai bambini sempre e di tutto, soprattutto dei sentimenti che voi adulti sperimentate nel quotidiano sia al lavoro sia a casa.
In questo modo anche i bambini imparano a esprimere in modo naturale i propri sentimenti, compresi quelli negativi, che sono quelli che bloccano maggiormente lo sviluppo psichico.
Non so se sono stata sufficientemente chiara e se lo desidera può chiedermi chiarimenti.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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16 GIU 2021

Caro papà,
la situazione che ha descritto è complessa e questo rapporto simbiotico che sua figlia ha con la madre va avanti da tempo. E' necessario lavorare con l'aiuto di un percorso psicoterapeutico per un distacco graduale dalla figura materna affinchè anche lei possa diventare una figura di riferimento per la piccola. Questa situazione era disfunzionale prima e lo diventa ancora di più con l'arrivo dei gemelli: ingrandendosi la famiglia, si devono ricreare alcuni equilibri.
Affidatevi ad un professionista che saprà aiutare sua figlia nel gestire le inevitabili separazioni quotidiane dalla madre, potrà consigliare lei su quale sia l'atteggiamento migliore da tenere in base alla situazione e supporterà sua moglie nel creare un rapporto equilibrato, attento e premuroso nei confronti di tutti e tre i figli.
Le faccio i miei migliori auguri e resto a disposizione per eventuali chiarimenti in merito,
Dott.ssa Elena Cutillo

Dott.ssa Elena Cutillo Psicologo a Pavia

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16 GIU 2021

Buongiorno,
dal suo scritto emerge sia una consapevolezza di alcune criticità nella relazione genitoriale sia le sue risorse che ha nella relazione di coppia e nell’essere genitore.
Se lo riterrà opportuno rimango a disposizione per accogliere la sua storia permettendole di far emergere nuove dinamiche relazionali possibili.
Dott.ssa Alberio Lucia

Dott.ssa Lucia Alberio Psicologo a Como

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16 GIU 2021

Buongiorno fatherofthree,
nei primi anni di vita ogni bambino sviluppa la sua forma di attaccamento in relazione alla responsività dei caregiver. A seconda del tipo di attaccamento che avrà instaurato, svilupperà dei modelli operativi interni che lo orienteranno nella percezione di Sé, degli altri e del mondo. Questa cornice teorica le serve per poter capire che sua figlia di 3 anni non è responsabile delle sue risposte comportamentali che sta mettendo in atto, perché sono una risposta al tipo di attaccamento che si sta formando in lei.
Ciò non toglie che si possa rimodellare, cambiando le risposte comportamentali dei caregiver.
Per questo vi consiglio vivamente di intraprendere un percorso di terapia di coppia, che vi aiuterà a scoprire quali risposte comportamentali siano più funzionali allo sviluppo di un attaccamento sicuro nei confronti di entrambe le figure genitoriali.
Sono a disposizione se voleste intraprendere un tale percorso e ricevo anche online.
Dott.ssa Oriana Parisi
Neuropsicologa e Istruttrice Mindfulness MBSR

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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