Salve,
da quattro mesi soffro di disfagia, o meglio riscontro una grande difficoltà ad intraprendere la naturale deglutizione con terrore di soffocare. Ciò vale sia per i cibi solidi che liquidi. Permetto che tutti gli accertamenti medici sono stati effettuati senza evidenziare particolari problemi, esclusa una malattia fa gastroreflusso.
Chiedo se si tratta di disfagia psicogena e se con l'ipnosi è possibile uscirne.
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28 SET 2016
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
Gentile Federica,
il gesto dell'ingoiare rappresenta simbolicamente l'accettazione di abbandono del controllo nel momento in cui accettiamo che qualcosa di estraneo (il cibo) entri dentro di noi. Il cibo è notoriamente legato agli affetti e alle relazioni: pensiamo, per esempio, quando si mangia per "consolarsi", per riempire un vuoto affettivo (che spesso viene definito noia), per nervosismo, o pensiamo al detto "ingoiare un rospo". Insomma anche il cibo è un tramite delle emozioni. Con la disfagia si palesa la paura di ingoiare qualcosa che è motivo di ansia, è una forma di resistenza (inconscia) di fronte a un'emozione che si teme di non poter sopportare, o resistenza di fronte a eventi, atmosfere o persone che non si vuole lasciar entrare nella propria vita.
La invito pertanto a riflettere su cosa o chi può aver scatenato in lei questa reazione/sintomo. Io le consiglio di parlarne con uno psicoterapeuta.
Resto a sua disposizione e le porgo cordiali saluti
27 SET 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Federica,
se lei ha fatto gli esami medici del caso (X-grafia, esofago-gastroscopia etc.) con esito negativo è da accettare per esclusione l'origine psicosomatica del disturbo.
La cura suggerita è una buona psicoterapia (non necessariamente ipnosi) associata, se necessario, a farmaci ansiolitici e miorilassanti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).