Difficoltà ad allontanarmi da casa

Inviata da beyondangi · 28 mar 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Sono una ragazza di 20 anni, quest’anno ho cominciato il mio primo anno di università da fuori sede. In passato ho sempre desiderato questo momento, sognato di cominciare una nuova vita il più lontano possibile dalla mia città, in quanto non ho vissuto un periodo sereno al liceo.
Tuttavia, ora che posso farlo, non riesco a separarmi da casa e dai miei genitori (soprattutto da mio padre, con il quale ho un rapporto molto stretto, lui è l’unico che mi rende felice, con mia madre invece non vado molto d’accordo).
Sto frequentando l’università in una città molto vicina al mio paese , ho comunque intrapreso la vita da fuori sede prendendo una stanza in casa con altre ragazze e frequentando le lezioni, ma non sei sento mai felice e ad ogni fine settimana torno a casa. Ho sempre bisogno di tornare, vivo la vita universitaria sempre con tanto malumore o con paura/ ansia e vorrei mollare tutto. Quando torno a casa e provo a spiegare ciò che sento o penso alla mia famiglia, non capiscono. È inconcepibile che io non voglia ciò che tutti i ragazzi della mia età fanno o desiderano, diventare adulti e indipendenti, allontanarsi dai propri genitori. Non è che io non voglia, anzi, vorrei essere tutto il contrario di ciò che sono, ma non riesco mai a trovarmi bene nel mondo esterno, in qualsiasi circostanza mi sento sola, persa, incapace di potermi esprimere per come sono, non riesco a fare amicizia come gli altri. Forse non mi impegno davvero nemmeno io, so solo che preferisco sempre la via più sicura, tornare a casa nel mio luogo protetto. Tutto ciò fa si che io deluda molto i miei genitori e alla fine torno alla vita universitaria solo per accontentare loro, perché fosse per me lascerei ogni cosa. non so più cosa voglio, chi sono. Vorrei non essere mai nata. Non comprendo me stessa e non sono più entusiasta, gioiosa, fiduciosa di me o soddisfatta della mia vita, ne motivata nello studio. So che potrei cambiare ma non lo faccio. I percorsi terapeutici non mi aiutano e resto sempre ferma allo stesso punto. Potete darmi un suggerimento o un’opinione ? Vi ringrazio

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Miglior risposta 31 MAR 2022

Gentile ragazza,
per quanto in passato lei abbia potuto desiderare di tagliare il cordone ombelicale che la legava alla sua famiglia ed iniziare una fase nuova della sua vita con più autonomia, è comprensibile che ora, all'atto pratico, sia presa da ansie e smarrimento perchè in fondo è ancora un'adolescente alla prima esperienza di allontanamento da casa alle prese con le relative difficoltà e responsabilità.
Ovviamente tutto ciò condiziona negativamente anche la sua motivazione agli studi intrapresi.
Da quanto poi dice in chiusura della sua mail, ipotizzo che lei abbia avuto qualche breve approccio terapeutico con più di uno psicologo magari coltivando aspettative magiche di rapida soluzione al suo malessere mentre invece in questa fase di transizione e di cambiamenti è necessario un percorso psicoterapeutico di guida e accompagnamento che abbia una durata congrua e la aiuti a ristrutturare o a rafforzare la sua personalità acquisendo un livello di autostima adeguato alla realizzazione dei suoi progetti.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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4 APR 2022

Buongiorno Beyondangi,
il periodo che sta vivendo è ricco di cambiamenti che la espongono dinanzi a situazioni che non ha mai vissuto: lo studio universitario, il trasferimento in una nuova città, la convivenza con altre persone, la distanza dal luogo in cui si è cresciuti e altro. È inevitabile che l’entusiasmo che la ha accompagnata nel periodo antecedente al trasferimento abbia come compagne di viaggio molte paure.
Da quanto scrive, sembra che quello che gli altri pensano conti più
di quello che sente e pensa lei e che, di conseguenza, si impegni intensamente per soddisfare le aspettative altrui. Da questo punto di vista, andare via di casa rappresenta una ghiotta occasione per iniziare a costruire un rapporto di fiducia con se stessa, necessario per l’ingresso in quella che è chiamata “adultità”. Tuttavia, è importante tenere a mente che diventare adulti non significa rinunciare al proprio bambino interiore ma, al contrario, implica il prendersene cura, ascoltarlo e accettarlo per quel che è.
Nonostante le paure, potrebbe iniziare a dar spazio al suo bambino interiore e, se può farla sentire più forte, può chiedere aiuto ad un professionista che la accompagnerà nel percorso di scoperta di Sé.
Resto disponibile per ulteriori chiarimenti.
Cordialmente,
Dott. Giancarlo Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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1 APR 2022

Salve mi colpisce una sensazione di fondo che trasmette dalla sua descrizione... La mancanza di "fiducia e affidarsi". Ed è come se stesse vedendo il fallimento a partire da sé a tutto ciò che c'è intorno. Penso che crescere non sia facile perché presuppone un cambiamento, ma tale cambiamento ha una perdita e una conquista di qualcosa, sta a lei decidere cosa fare.
Resto a disposizione
Le auguro il meglio
Dott.ssa Fabiana Marra

Dott.ssa Fabiana Marra Psicologo a Lecce

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31 MAR 2022

Buongiorno Beyondangi,
ho letto la tua lettera....ebbene! quanti pensieri ti avvolgono... quante domande! Che bello poter pensare e pensarsi, davvero importante avere un pensiero attivo su di sè, davvero utile cercare di comprendere chi siamo e dove andiamo. Alla tua età è certamente fondamentale, visto che ti apri ad una progettualità sul tuo futuro. Tu ti domandi cosa fai e perchè lo fai, ti senti "diversa" da come ti aspettavi di sentirti.... Non ti riconosci nelle tue reazioni che sono altro rispetto a quello che ti aspettavi... avresti voglia di mollare tutto... e poi?
Ecco, a tante domande occorrono risposte pensate. Potrebbe certamente aiutarti un buon terapeuta che sapesse stimolare in te delle nuove risposte che pongano altra chiarezza nelle tue tante domande. Credo che un buon terapeuta potrebbe aiutarti a trasformare i tuoi sogni in realtà possibili e aderenti al tuo modo di esprimerti ed ai tuoi progetti di vita.
Affacciarsi alla realtà del "fuori casa" può comportare fatica e far paura. I sogni sono come i semi dentro la mela: "un seme racchiuso nel cuore di una mela è un frutteto invisibile". Il terapeuta è un po' un agromono che ti guida a far fiorire quel seme.
Un caro saluto a te!

Dott.ssa Lorenza Tosarelli Psicologo a Castel San Pietro Terme

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31 MAR 2022

Ciao beyondangi,
in quello che scrivi avverto un'ansia costante: la paura di sbagliare, di non riuscire, di deludere i tuoi genitori che ti impedisce di vivere con pienezza e soddisfazione l'Università e crearti nuove amicizie.
I cambiamenti anche se belli e desiderati fanno paura, richiedono adattamento e tempo. Rifugiarsi nella famiglia non è una soluzione e tu lo sai. Quello che ti blocca fuori, ti blocca anche nei percorsi terapeutici che hai fatto e che, come dici tu, non ti hanno aiutato: sei sempre ferma allo stesso punto.......Rifletti sul senso di questo impasse e se ne vuoi parlare, resto a disposizione.

Cordialmente,
Dott.ssa Elena Cutillo

Dott.ssa Elena Cutillo Psicologo a Pavia

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30 MAR 2022

Cara Beyondangi,
Stai attraversando un momento di grande cambiamento, la tua prima esperienza lontano da casa, è naturale sentirsi a disagio, in special modo se non hai mai vissuto in autonomia sotto wualche altra forma. Credo che questo si rifletta su tutte le tue convinzioni e pensieri riguardo al mondo e dove prendere la tua posizione. Inizierei a frequentare l'università senza essere fuori sede e vedere come procede, e poi valutare a cascata gli altri aspetti della vita che hai elencato. Un aiuto importante può venire da un percorso con un professionista che permette di capire chi siamo e dove vogliamo andare. A disposizione.
Un caro saluto
Dottor Marco Folla

Dottor Marco Folla Psicologo a Trieste

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29 MAR 2022

Salve,
quello che lei racconta è un disagio che appartiene a molti giovani che come lei si allontanano da casa e iniziano a frequentare l'Università in una città che non è quella di origine. Non è sola, non è l'unica a vivere questa situazione in questo modo, e parlarne con i genitori può sembrare un buon modo per sentirsi meglio ma, per quanto loro vogliano il meglio per i figli, non riescono a comprendere a pieno i loro bisogni e i loro vissuti.
Quello che sta vivendo è una tappa evolutiva importante che implica tanti cambiamenti, esteriori e interiori, che possono disorientare quando non si ha ben chiaro quali siano i propri desideri, i propri bisogni, le proprie difficoltà e come affrontarle.
Il suo sentirsi persa e non sapere più cosa vuole e chi sia è una grande dimostrazione di riflessione su di sé e del suo bisogno di porvi attenzione.
Nella vita ci sono tanti momenti critici che ci mettono alla prova e se facciamo un buon lavoro su noi stessi riusciamo ad affrontarli nel migliore dei modi, sfruttando a pieno le proprie risorse.
Dunque se vuole io sono a disposizione per aiutarla, anche online.
Un caro saluto.

Dott.ssa Martina Pallottini

Dott.ssa Martina Pallottini Psicologo a Fermo

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29 MAR 2022

Buongiorno Beyondangi,
capisco la tua angoscia e i conflitti che vivi in questo momento. In passato hai sempre desiderato l'arrivo di questo momento ma adesso che hai fatto questo passo sei in crisi. E' una tipica crisi di crescita per la quale tutti passano con più o meno intensità. Tu sembri abbastanza consapevole di quello che ti succede. A casa ti trovi in un ambiente sicuro e familiare mentre fuori casa, nel mondo esterno, ti sente triste con malumore, ansia e paura. Sai di poter cambiare ma resti ferma. Perché dici che i persorsi terapeutici non ti aiutano? Hai avuto qualche esperienza? In ogni modo ritengo che sia opportuno e anche necessario che tu intraprenda un percorso psicoterapeutico. Con l'aiuto e il sostegno di un buon terapeuta potrai esaminare, elaborare e superare questa crisi di passaggio all'età adulta. E potrai contattare e riattivare l'altro lato di se, quando ti sentivi entusista e gioiosa, avevi fiducia in se e eri soddisfatta della tua vita. Ma ora è apparentemente scomparso. Sai che potresti cambiare... però devi muoversi, il primo passo dipende da te.
Un saluto e una buona giornata.

Dr. Gilberto G. Villela Psicologo a Roma

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29 MAR 2022

Cara,
mi parre di capire da quel che racconti che la famiglia e casa sono per te una sorta di torre d'avorio: meravigliosa, accogliente e protettiva, e che ha avuto questo scopo in momenti difficili, soprattutto al liceo. Ora però che potresti uscire, vuoi farlo, ma la torre d'avorio che prima ti dava protezione, ora ti sta intrappolando.
Dici che i percorsi terapeutici non ti aiutano, hai quindi già intrapreso un percorso con qualche collega?
Ti suggerisco di riprovare, con un o una collega differente, e valutare cosa non ha funzionato nei percorsi precedenti, cosa c'è che vorresti cambiare ora e come si può impostare il lavoro insieme per raggiungere i tuoi obiettivi.
Resto a tua disposizione per qualsiasi dubbio o domanda, sia online che in studio
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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29 MAR 2022

Gentile utente,
il percorso psicoterapico trova una sua efficacia laddove si è disposti ad aprire le mani per prendere qualcosa di "buono".
Mi chiedo quanto sia disposta a farlo.
In merito alla separazione dalla sua famiglia, sembra che lei ci abbia provato attraverso la fuga.
Non è questo il modo di procedere in un processo di separazione-individuazione, nella misura in cui mi sembra di capire lascia "le sue valige" a casa per poi farvi ritorno.
Agisce un processo per cui scappa dalla finestra e attraverso questa fa ritorno nella sua famiglia, con tutti i vissuti che ne derivano, di insoddisfazione e malessere.
Il lavoro psicologico aiuta e sostiene in un movimento dentro/fuori sano e positivo in cui non c'è più bisogno di scappare per trovare la propria strada.
Restiamo a sua disposizione per ogni chiarimento.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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29 MAR 2022

Buongiorno,
mi dispiace per il disagio che questa situazione le sta procurando. La mancata elaborazione dello svincolo familiare è la causa di questo malessere che la porta a non vivere serenamente la sua età.
Non so a quali percorsi terapeutici allude quando dice che non l'hanno aiutata. Molto spesso il desiderare di uscirne non è abbastanza per rendere il problema risolto. Un consiglio dato sulla chatt è limitante perchè lo svincolo è un processo non un'azione puntuale.
La incoraggio a trovare il terapeuta giusto che possa accompagnarla in questo processo.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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29 MAR 2022

Cara,
Leggendo la tua situazione sento una tenera vicinanza a ciò che stai provando.. non solo perché accogliendo le tue parole percepisco le risonanze emotive che provocano, ma perché come te, anche io ho avuto notevoli difficoltà a vivere con spensierata leggerezza la libertà universitaria. Allora compresi che quanto più mi facevo assopire dall'angoscia e dall'inquietudine, tanto più mi ritraevo perdendo interesse anche verso il corso universitario scelto. Cara, sono in questi momenti che il dialogo intimo con un professionista, affine al nostro modo d'essere, ci permette di porci in ascolto dell'inquietudine che abbiamo dentro e dando un nome, un significato al malessere troviamo le risorse preziose per ripristinare un equilibrio adattivo. Ti consiglio davvero di affidarti alla potenza creativa della relazione con un terapeuta che ti aiuterà a superare questo momento, ricordando che ciò che stai affrontando è un delicato e importantissimo cambiamento evolutivo.
Io resto qui, disponibile online.
Ti abbraccio, un caro saluto.
Dott.ssa Guercioni Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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29 MAR 2022

Buongiorno Beyondangi, dal suo iscritto si evince una cosa che può sembrare ovvia ma piena di significato se analizzata: totale assenza di volontà. La volontà alla sua età, con maggiore importanza, è fondamentale per delineare la sua strada. Dalla sua conclusione comprendo anche un certo vagabondaggio di terapeuti che lei ritiene non idonei per lei. Personalmente credo che lei non sia pronta per fare terapia e che le piace stare nella sua zona di comfort che così agiata non è. Se prova ad uscire dal guscio, vedrà quanto sarà bello il mondo esterno. Se vorrà ricercare la sua volontà in primis con uno sforzo energetico a prendere la decisione di mettersi in gioco allora sarò superfelice di poterla assistere personalmente.

Un caro saluto,
Dr. Paparella

Dott. Vincenzo Paparella Psicologo a Ruvo di Puglia

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