Buongiorno, mio zio ha avuto una lite con i vicini di casa. In passato ha avuto problemi di depressione. Questa lite che risale al 2013 lo ha rovinato. Vive con mia nonna che ha 82 anni, potete immaginare, quanto questo, possa causare problemi anche a lei. Lo ricordo come una persona sorridente, scherzava sempre ed era sempre disponibile nell'aiutare mia nonna, soprattutto nell'orto. Ora dorme sempre, beve spesso, e mia nonna è disperata. Rifiuta ogni tipo di cura, dice di non avere problemi, di avere solo un brutto periodo. Mia nonna continua a ripetergli di non bere, non fumare, perché lei ha bisogno di aiuto. Lui le dice di lasciarlo stare, e se continua a ripetergli queste cose non riuscirà a smettere. Se riusciste a darmi una risposta, che possa avere uno spiraglio di guarigione, ve ne sarei grata. Grazie in anticipo!
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13 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Cara Erika
vorremmo certo aiutarti, ma, diciamo subito che la situazione non è semplice.
Quanti anni ha questo tuo zio?
E' possibile che l'episodio della lite col vicino abbia "slatentizzato" (è un termine tecnico che significa "fatto uscire") certe profonde "fragilita'" che erano state compensate dalla vita ordinata e dalla presenza positiva della madre.
Dopo l'episodio, pure col suo carico di preoccupazione e di stress, lui si è scompensato e rifugiato nel bere, anche a causa della depressione.
Ora sarebbe davvero molto importante che lui potesse prendere coscienza di questa situazione psichica che si trova a vivere e di quanto male stà facendo a se stesso col bere.
Ci si potrebbe rivolgere a servizi territoriali tipo il Sert, dove si trattano alcolismo e dipendenze oppure ad uno psicoterapeuta. Se lui non accetta, potete provare a chiedere consiglio al vostro medico di base, e vedere se può lui aiutarvi parlando con tuo zio.
Magari il medico potrebbe chiedergli un colloquio per parlare della mamma anziana e di come stanno vivendo e poi fargli comprendere la situazione oggettiva, motivandolo a curarsi.
Può essere un tentativo per farlo ragionare sul suo stato.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta
15 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
cara Erika
difficile darle una risposta vera ad un problema così concreto su cui credo lei abbia poco potere. Scusi, so che può sembrare una risposta poco consolatoria ma suo zio manifesta un profondo ritiro sociale e credo che la lite con i vicini abbia solo portato in evidenza una fatica che lui viveva già. E' difficile aiutare una persona con problemi di dipendenze, soprattutto se non toccano il fondo del proprio degrado. Li forse si può aiutare..nel frattempo però si può fare molto a mio avviso, anche se l'efficacia può non essere visibile immediatamente. Dalla passione che lei usa denota un forte attaccamento sia a suo zio che a sua nonna..questo forse potrebbe essere uno strumento, non nel senso "subdolo" del termine, ma un fulcro su cui far leva, senza però usarlo rischiando di generare sensi di colpa. Suo zio ha bisogno di aiuto, di affetto, ma anche di solidità e credo che qualunque parola detta dal vivo alimenti la sua rigidità e negazione. Io proverei a scrivergli...la lettura permette una maggior distanza, evita o riduce le difese generate dalla relazione dal vivo..e permette una maggior riflessione. E' il tentativo di porre dei semi che potranno germogliare, magari in un tempo che non è quello che desidera lei, ma che può essere invece utile a suo zio.
Le faccio i più sinceri auguri per tutto.
14 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Erika,
suo zio ha avuto problemi di depressione, è possibile che la convivenza con la sua nonna diventi un problema sempre più evidente con il passare del tempo. Mi chiedo cosa rappresentano questi vicini per lui.
Credo che suo zio usi l'alcool come cura per sopportare una possibile sofferenza emotiva/psicologica, ma diventa difficile dirlo mancando gli elementi per un'attenza valutazione.
Consiglio di rivolgerti ad uno psicoterapeuta o ai servizi territoriali (centro di salute mentale) affinchè qualcuno possa prendere il carico questa situazione.
Rimanendo a disposizione
porgo
cordiali saluti
dott.ssa Monica Salvadore
Psicologa- Psicoterapeuta
Torino
13 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Erika
sembrerebbe che suo zio sia molto solo e si chiuda ancora di più in questa situazione depressiva. Mi chiedo cosa rappresentasse questi vicini per lui.
Forse l'alcool rappresenta una "cura" per tollerare meglio la sua fatica, la sua angoscia. Potreste segnalare la situazione al centro di salute mentale (cps in lombardia) per una visita domiciliare che possa accertare la reale situazione clinica e fare delle ipotesi di trattamento.
Coraggio!
Dott.ssa Claudia Giangregorio
11 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 5 persone
Gentile Erika,
nel tuo racconto mancano elementi e dettagli importanti per poterti dare consigli utili.
Innanzitutto è improbabile che l'origine dei problemi di tuo zio sia da collocare nel litigio con i vicini del 2013.
Sarebbe poi utile sapere se tuo zio ha un lavoro oppure no e se vi sono altri parenti che si occupano di tua nonna.
Ti suggerisco di contattare uno psicoterapeuta dal vivo, il quale acquisendo tutte le informazioni necessarie potrà consigliarti meglio sul da farsi.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
11 FEB 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Erika,
se tuo zio non vuole farsi curare, ti consiglio di cercare uno psicologo psicoterapeuta che venga a domicilio e con il quale sia disponibile a parlare. Credo sia la soluzione migliore per casi come questo, considerata anche l'età della nonna e la quasi certa necessità di agire su tutti i membri del sistema familiare.
Cordiali saluti