Continui dubbi

Inviata da Alga34 · 20 ott 2020

Buonasera; scrivo qui in seguito ad un periodo piuttosto lungo di dubbi.
So che non dovrei cercare rassicurazione ma oggi sono un po’ giù di morale.
Arrivo al punto: ho dubbi ossessivi che mi pulsano in testa ogni secondo.
In origine riguardavano altre cose, la possibilità di fare del male agli altri, di non volere abbastanza bene ai miei genitori, perfino di essere contenta tagliandomi i capelli, solo per fare alcuni esempi.
Nell’ultimo periodo, il dubbio più brutto che per ora mi sia capitato: amo il mio fidanzato?
É la mia prima storia seria e sto con lui da più di due anni. Il dubbio é iniziato dopo un forte litigio circa un anno fa, quando abbiamo rischiato di rompere (lui me l’ha detto al telefono) a causa di un litigio un po’ forte. Fino a quel momento io ero praticamente sempre stata la tipica innamorata sognante, occhi a cuoricino, completamente persa. In quel momento ovviamente qualcosa é cambiato, ora che é passato un po’ credo mi sia solo accorta che la mia relazione non era così perfetta ma invece molto più reale. All’inizio il pensiero di non poter più stare con lui come prima mi faceva stare male, ansia e piangi a non finire, ma preciso che questi dubbi dono iniziati a venire fuori non subito ma con l’inizio della mia prima sessione invernale in una facoltà di cui non ero convinta e che infatti ho cambiato. Sentivo proprio l’esigenza di risolvere questo dilemma e immediatamente. Dopo un periodo di calma, ora torna ancora forte, mi sono fissata che l’amore sono le farfalle nello stomaco e quindi che non provo nulla. La cosa peggiore é che ho l’ansia di non avere l’ansia, cioè non sento più sempre quella morsa stringente e allora vado in paranoia perché penso sia vero. Il punto é che sto davvero tutto il giorno a misurare i miei sentimenti, a chiedermi quanto mi manca e cosa provo. Le risposte sono sempre insoddisfacenti e io mi sento in colpa perché mi sento una cattiva persona. A volte il dubbio se ne va spontaneamente ma al primo stimolo me lo ricordo di nuovo.
Sono in cura da una terapeuta proprio perché questa mia ansia, e mi é stato detto che é come se dovessi vivere sempre sulle forti emozioni e se non ci sono quelle positive ne creo di negative (le paranoie) perché non riesco a vivere in tranquillità, ed è proprio vero. La tranquillità mi spaventa, mi sento morta, come se non provassi nulla, se non sento fisicamente le cose in modo intenso allora non sento nulla, vorrei che tutti mi mancassero sempre, non accetto di volere dei momenti per me, di poter voler bene ad una persona senza che mi manchi, che non si tutto perfetto, che non mi possa annoiare.
Ad esempio, abbiamo avuto da poco un litigio io e il mio ragazzo, abbastanza pesante e il ora mi sento in colpa perché mi sento più fredda. Lo esortavo ad esser più affettuoso perché non sentivo il suo amore, non faceva mai piccoli gesti, mi sembrava di fare sempre tutto io ma quando lui é sbottato é come se mi fossi chiusa, come é successo anche un anno fa. Da quel momento ho iniziato a sentirmi in colpa perché non mi manca abbastanza (il litigio preciso che é fresco, neanche una settimana). La cosa assurda é che con lui mi sembra di stare davvero bene ma ora mi sono accorta di quanto una relazione sia “limitata” nel senso che non può dare tutto e soddisfare ogni bisogno, che ognuno ama in modo diverso e tutti siamo stra pieni di difetti. Il cervello lo realizza ma la pancia no e ritorno alle mie fantasie di bambina. É come se non volessi vivere la realtà e per altro tutti, il mio ragazzo compreso dato che conosce la situazione, mi dicono che sono paranoie inutili e che si vede che lo amo e non posso vivere sempre con quell’intensità le emozioni.
Il riassunto é: come faccio ad evitare di cercare sempre quelle emozioni forti e a godermi la tranquillità? Perché senza quelle emozioni mi fisso che non sento amore e mi blocco eppure con lui sto bene e non voglio rovinare questa relazione. Però sono stanca del perenne dubbio. Perché devo sempre vivere queste cose intense, io voglio apprezzare la vita vera e non la fantasia e l’amore idealizzato.
É una richiesta per capire come fare, non per sostituirvi alla mia psicologa, solo per avere consigli su come “vivere senza pensare, lasciando che le cose arrivino e senza etichettarle e giudicarle subito (come io faccio sempre invece)” come dice mia mamma. La psicologa mi dice di pensare ed elencare gli aspetti belli del momento. Altri consigli? Perché ora che l’ansia è diminuita in realtà sono preoccupata e appena sento che la preoccupazione si allontana allora penso non mi importi abbastanza! Non voglio proprio stare tranquilla! É terribile.
Scusate il lungo sfogo ma mi sembra che le mie idee e credenze mi mettano i bastoni fra le ruote

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Miglior risposta 27 OTT 2020

Il DUBBIO - Il dubbio è il trampolino di lancio del pensiero creativo, ma al tempo stesso è la molla del pensiero ossessivo. Nel primo caso il dubbio viene cavalcato e orientato, conducendo alla scoperta di nuovi domini di pensiero; nel secondo caso il dubbio viene combattuto e represso, e pertanto diviene l’aguzzino che perseguita il pensiero. Ciò che però fa la differenza è la modalità con cui ci poniamo dubbi e domande e quella con cui cerchiamo le risposte. Perplessità che spesso non si riesce a gestire. Come ben sanno i logici, l'eccesso di informazione azzera la conoscenza ma, vivendo in un mondo dove persino l’acquisto di un prodotto qualsiasi ci sottopone a un flusso enorme di informazioni, si immagini quanto questo

Dr. Mauro Di Nardo Psicologo a Brugherio

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22 OTT 2020

Carissima, le prime fasi dell'innamoramento (e quindi i primi periodi) sono sempre connotati da stati di profondo trasporto e sentimenti intensi (le famose farfalle nello stomaco). Nei periodi successivi, è fisiologico che il rapporto e i sentimenti correlati assumino un'altra forma, che però non è indicatore di un deterioramento della relazione o un calo del sentimento. Semplicemente inizia un'altra fase, altrettanto bella, dove si sperimenta un tipo di complicità più matura ed equilibrata con il partner (compresi i litigi, normalissimi).
Il mio consiglio è quello di cercare di non farsi trascinare e travolgere dalle emozioni negative o da pensieri ansiogeni, cercando piuttosto di analizzare le situazioni "a distanza", come se le osservasse dall'esterno. Potrebbe notare aspetti ed elementi a cui non aveva prestato attenzione e scoprire che non c'è nulla per cui preoccuparsi.
Un caro saluto.

Dott.ssa Alessandra Genovese Psicologo a Varese

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