Comportamento bambino 3 anni e mezzo

Inviata da unamamma · 23 apr 2021

Buongiorno, da un po' di tempo succede che mio figlio di 3 anni e mezzo ha a scuola un comportamento che le maestre definiscono rabbioso, quando ad esempio non vuole condividere un gioco spinge o da uno schiaffo ai compagnetti e cose simili. A casa e in altri contesti in cui io però lo osservo giocare con la sorellina o con gli amichetti queste cose non accadono. E' vero che prima quando la sorellina piccola gli tirava un gioco magari la strattonava ma spiegandogli che se è in difficoltà deve chiamare mamma e papà lui ora lo fa. E anche al parco giochi se è in difficolta con qualche bambino gli parla con gentilezza (del tipo per favore puoi non distruggere il mio castello di sabbia) e se non ci riesce comunque si rivolge a noi senza aggressività. Noi gli spieghiamo spesso che le maestre a scuola sono il suo riferimento, come la mamma a casa e che se ha difficoltà non deve reagire ma deve chiamare loro. Nonostante lui mi dica di si poi in realtà le maestre mi dicono che reagisce male. Purtroppo devo sottolineare che mio figlio tende ad imitare i comportamente che vede ed è molto attratto dai bimbi un po' più grandi e dagli atteggiamenti negativi. Ad esempio capita che se gioca con una bambina che grida sempre poi si mette a gridare anche lui dicendomi proprio "mamma, hai visto, ho gridato". Io gli spiego che è sbagliato e lui mi ascolta ma poi lo fa di nuovo.
Inoltre ho avuto modo di vedere che c'è in particolare una bambina che è anche sua compagna di classe che ha atteggiamenti molto negativi, in generale ma sopratutto nei confronti di mio figlio, ed è "subdola" (lasciatemi passare il termine anche se ha solo 4 anni e mezzo...). Provo a spiegarmi: lei è molto capricciosa e ribelle e questo è evidente ma ha poi degli atteggiamenti nascosti che io e mio marito abbiamo osservato un po' senza farci vedere proprio per capire perchè delle volte mio figlio sembrava turbato dopo averci giocato e cambiava di colpo atteggiamento. Ne mette in pratica di tre tipi:
- quando mio figlio sta giocando con altri bimbi cerca di escluderlo chiamando gli altri a giocare con lei e dicendo sempre a mio figlio tu no, non puoi giocare (lo fa però essenzialmente quando nessuno la vede o lei crede cosi')
- sempre quando non è vista lo sminuisce in tutto, tu non sai correre, i tuoi disegni fanno schifo, non sei in grado di saltare, non sai fare questo etc... io noto proprio che lui si umilia e diventa nervoso, a volte lei lo chiama proprio, anche da lontano, e da fuori sembra che voglio giocare con lui ma appena lui si avvicina lei inizia ad insultarlo
- lo provoca in tutti i modi e non appena lui reagisce corre a dire solo la sua versione dei fatti per cui se non li hai visti (cosa che è successa anche a noi prima di capire i retroscena) si finisce per sgridare lui. Ad esempio è successo che lei gli aveva detto che era brutto e quando lui si era difeso dicendole a sua volta che è brutta lei è corsa dai genitori ad accusarlo e lui è stato rimproverato per questo.
Io ho paura da una parte che atteggiamenti come quelli di questa bambina possano istigarlo ad essere anche lui così, noi gli spieghiamo che non deve imitarla ma con scarsi risultati, anzi col risultato che dopo che gioca con lei in coritle torna a casa e dice alla sorellina che non può giocare, che è piccola, che non sa fare le cose, di andarsene etc...
Altra mia paura è che anche a scuola la bimba lo tratti così, non vista dalle maestre e che quella di mio figlio poi sia una reazione.
Martedì prossimo ho appuntamento con la maestre per parlagliene, ma non so bene come affrontare con mio figlio il problema. Lui è quasi sempre comprensivo e dolcissimo e vorrei aiutarlo.

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Miglior risposta 27 APR 2021

Carissima, mi sembra che tuo figlio sia un bambino molto a modo. Inoltre si comporta in maniera adeguata sia in famiglia che al parcogiochi; l'unico contesto in cui emergono comportamenti diversi dal solito è a scuola ed io penso proprio per via di questa bambina che lo tratta male, escludendolo dal gioco ed offendendolo, dicendogli cose cui lui fortunatamente non è abituato. Penso che sia una buona cosa parlare con le maestre, sia per informarle e renderle consapevoli delle dinamiche di cui siete venuti a conoscenza osservando il comportamento della bambina in questione, sia perchè potrebbero, a loro volta, informare i genitori della stessa. In merito a vostro figlio, potreste parlare con lui con molta tranquillità dicendogli che comprendete i suoi sentimenti di frustrazione e rabbia, nonchè di tristezza quando viene escluso, ecc. ma che allo stesso tempo è sbagliato maltrattare i compagni.
Un caro saluto, d.ssa Antonella Ricci

Dott.ssa Antonella Ricci Psicologo a Tivoli

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27 APR 2021

Salve mamma,
la prima cosa che mi verrebbe da precisare, è che molto spesso, come genitori, ci si sente giudicati attraverso il comportamento dei nostri figli.. Questo nasce dal fatto che ormai è largamente noto, che i bambini si comportano secondo i modelli che vengono loro presentati( prevalentemente in famiglia).
Allo stesso tempo, affermo anche che i bambini non sono la nostra replica, ma essendo esseri dotati d'intelligenza, adattano i loro comportamento al contesto in cui li mettono in atto, ma anche ai risultati che raggiungono e se un comportamento viene sostenuto oppure viene disapprovato oltre al fatto che un comportamento può risultare efficace a raggiungere uno scopo oppure no.
Come già le hanno risposto i colleghi è probabile che a casa si comporti diversamente che a scuola e che sperimenti nei vari contesti , le varie versioni di sè.
Detto questo. penso che possa essere aiutato facendosi raccontare cosa succede con quella bambina e se emerge che lei lo squalifica etc.. piuttosto che giudicare il comportamento della bambina, può essere utile farlo sentire compreso tipo
- "certo che ci si rimane male quando uno ci dice che il nostro disegno è brutto, oppure quando ci escludono in un gioco!"-...etc
Allo stesso tempo si può cercare di dare un senso al comportamento della bambina e cercare di far capire al bambino, come scegliere le persone e i comportamenti da imitare, perchè oggi c'è questa bambina, domani ci sarà sicuramente qualche altro e il bambino ha bisogno di imparare ad osservare, capire e scegliere con chi confrontarsi.
Spero che incontri delle brave maestre, che abbiano esperienza coi bambini e che le sappiano dare la giusta lente di osservazione..
Spesso mettersi in una posizione di ascolto è più costruttivo che innalzare delle barriere difensive.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Ilaria Raia
Psicologa Psicoterapeuta ad indirizzo Psicodinamico

Dott.ssa Ilaria Raia Psicologo a Cecina

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24 APR 2021

Gentile unamamma,
quando si osserva ciò che ha descritto, cosa che senz’altro è avvenuta, sembra facile pensare che la responsabile della situazione sia l’imitazione di un comportamento disapprovabile, da parte di una bambina di 4 anni e mezzo.
Quando un bambino sembra assimilare un comportamento scorretto da un compagno, in realtà il bambino è attratto da quel comportamento, o meglio ritrova una sua parte rispecchiata nell’altro.
Questo può preoccuparla, ma pensi a suo figlio come un bambino più solido di quanto possa apparire.
Forse in certi momenti si sente come la bambina lo descrive, ma questo allora porta a focalizzarsi sulla percezione che suo figlio ha di sé.
Forse a volte si sente inadeguato, è frustrato, e per questo si rivale sulla sorellina più piccola.
Un modo di aiutarlo può essere di fargli sperimentare situazioni in cui le sue doti sono espresse e può ricevere quelle gratificazioni che concorrono ad elevare la percezione di essere capace e di poter contare su se stesso.
Un augurio
Giordana Milani

Dott.ssa Milani Giordana Psicologo a Biella

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24 APR 2021

Gentile signora, mi sembra di capire, tra le righe, che lei attribuisce a questa bambina, la responsabilità del comportamento di suo figlio. Questa bamba di quattro anni e mezzo, dunque, avrebbe nei confronti di suo figlio l'intenzione di manipolarlo subdolamente, mortificarlo, insultarlo, ecc. Le ricordo che si tratta di due bambini e che l'asilo è proprio un luogo di socializzazione in cui piccoli imparano a relazionarsi con i pari. A mio modesto avviso, il suo atteggiamento è un po' troppo protettivo, ma soprattutto ciò su cui assolutamente non concordo è la sua preoccupazione a voler giustificare il comportamento di suo figlio davanti alle insegnanti. Non vorrei che le richieste che lei rivolge al suo bambino, affinché lui abbia un comportamento sempre irreprensibile, fossero al di sopra delle capacità di un bimbo di pochi anni, e che poi quando voi genitori non ci siete, il bambino esprimesse, in maniera assolutamente sana, la sua personalità di bambino di tre anni e mezzo. Resto a disposizione per eventuali approfondimenti. Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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