Salve, sono una studentessa universitaria di 22 anni, quasi 3 anni fa ho avuto un brutto incidente stradale. Fortunatamente me la sono cavata con poco (apparentemente) dal punto di vista fisico: dopo 6 mesi di riabilitazione mi sono ripresa; psicologicamente invece, mi ha devastata. Da allora ho cercato di proteggere me stessa "spegnendo" quello che provavo, sia le emozioni belle che quelle brutte. Sono una persona che con difficoltà espone i propri problemi, preferisco risolvere le cose da sola, anche se significa soffocare tutto dentro. E' da quasi un anno che sto avendo problemi a livello fisico, all'inizio non ho riferito nulla a nessuno, non ci davo molto peso perché collegavo tutto allo stress; però a partire dallo scorso Gennaio i miei malesseri sono aumentati, ho fatto vari esami che hanno portato alla diagnosi di un'epilessia secondaria, collegata all'incidente e da allora sono entrata nel circolo della depressione. Tutto intorno a me si è sbriciolato, è ritornato l'incidente, la paura, ma in maniera molto più amplificata. Non riesco ad accettarlo e a far a meno di incolpare me stessa (se fossi andata più piano? se avessi percorso la strada meno tortuosa raccomandata dai miei?). Sono mesi che assumo antiepilettici senza risultati, le crisi sono sempre più frequenti e pesanti, ho provato vari farmaci ma sono resistente, da circa una settimana ho iniziato una nuova terapia e per la prima volta in una settimana non ho avuto una crisi, forse è la strada giusta, voglio crederci ma ho paura. Ho paura quando sto male, ho paura dopo la crisi e mi sento ancora più male nel vedere il dolore e la preoccupazione negli occhi dei miei, spesso riesco a percepire che sto per sentirmi male e mi chiudo in camera. Ho paura di non essere accettata e di essere vista come "quella diversa". Quello che mi stravolge di più è il fatto di non avere più il controllo su me stessa, come se non "comandassi" più io il mio corpo. Ho sempre pianificato tutto, avevo dei progetti, dei sogni a cui ho dovuto rinunciare...vivevo per quei sogni che erano il mio futuro, ora cosa farò?
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23 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Gentile Mara,
l'epilessia post-trauma cranico dovrebbe essere controllata abbastanza bene dai farmaci anti-epilettici, diversi dei quali sono di nuova sintesi.
Pertanto lei può essere ottimista per la possibilità di un buon controllo delle crisi epilettiche.
Quanto alle conseguenze psicologiche del trauma (senso di colpa, crollo dell'autostima, turbe dell'umore, senso di inadeguatezza) avrebbe già dovuto fare una riabilitazione anche psicologica oltre quella fisica.
Il suggerimento è di iniziarla adesso preferendo un approccio cognitivo-comportamentale con integrazione di tecnica EMDR.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
24 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Mara,
dalle sue parole si avverte la profonda sofferenza che sta verosimilmente provando in questo momento ma anche la sua acuta consapevolezza rispetto a questo suo stato d'animo e la volontà di esprimerlo e condividerlo. Mi ha colpito la sua affermazione circa il bisogno di proteggersi "spegnendo" le sue emozioni: da dove nasce questa necessità? Io credo che le emozioni siano una componente fondamentale della nostra vita e come tali andrebbero accolte e vissute, siano esse positive o negative.
Forse ciò che sta accadendo ha un significato? Potrebbe essere un segnale, un tentativo di comunicazione di un disagio che necessita di essere finalmente ascoltato? Il malessere è comunque portatore di un messaggio a cui dare voce e senso: ascoltare il proprio dolore potrebbe essere la strada per uscirne e per trovare un nuovo significato per eventi anche passati (come l' incidente) ma non pienamente elaborati.
Credo che lei potrebbe trarre beneficio da un percorso psicoterapeutico che l'aiuti non soltanto ad elaborare l'evento traumatico accaduto, ma che le sia di supporto nel riconoscimento e ascolto dei suoi vissuti emotivi, e nella riscoperta delle risorse che lei certamente ha dentro di sé!
I migliori auguri
Dr.ssa Querin
23 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Mara,
Non possiamo fare diagnosi in questa sede, né valutare la nuova diagnosi di epilessia che le è stata fatta.
Dai sintomi che descrive c'è però indubbiamente un disturbo da stress post traumatico che spesso può manifestarsi a volte anche a distanza dall'incidente.
La invito a richiedere una consulenza ad un terapeuta EMDR, si tratta del metodo più efficace per la cura dei disturbi da stress post traumatici.
Trova informazioni più dettagliate sul sito dell'AssociaIone EMDR Italia oppure sono disponibile a darle telefonicamente indicazioni più precise se interessata.
23 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Mara,
comprendo lo sconforto che sta vivendo, come invitabile conseguenza di un evento traumatico. Le consiglio di iniziare a valutare i piccoli progressi, quali i risultati positivi ottenuti con la nuova terapia per le crisi epilettiche, In secondo luogo non continui a pensare alle cose che non può più fare, ma consideri le sue attuali risorse ed investa in nuovi progetti.
In tal senso un percorso psicologico, la potrebbe supportare ed aiutare ad elaborare i sensi di colpa che la affliggono ed individuare strategie di cambiamento.
Coraggio, si può ancora sognare!
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
23 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Mara,
Lei ha vissuto un forte evento traumatico.
Purtroppo il passato non è modificabile, occorre in qualche modo accettare i cambiamenti.
E' prioritario l'elaborazione di quanto avvenuto all'interno di un percorso psicologico mirato per individuare altresì strategie e risorse per superare il trauma e continuare a vivere.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
22 GIU 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Mara,
credo sia utile che lei avvii un percorso psicoterapeutico.
Ha vissuto un evento traumatico che necessita di uno spazio di elaborazione.
Non solo.
Con il sostegno opportuno, potrà gestire meglio le difficoltà attuali e porsi dei nuovi obbiettivi, se quelli precedenti non saranno accessibili.
Ma bisogna far pace con ciò che è accaduto per poter andare oltre e un aiuto professionale può esserle utile per raggiungere lo scopo.
I migliori auguri
Dott.ssa Barbara Trevisan
Psicologa Psicoterapeuta