Sto vivendo uno stato di angoscia. Questa è l'evoluzione dopo un periodo lungo di benessere. Sono paziente oncologica dal 1985 reduce di 7 carcinomi e tuttora in cura per un nuovo nodulo. La malattia non mi ha mai abbattuto. Ma dopo l'ultimo intervento, non subito, dopo circa due mesi, è iniziato questo stato d'animo. Premetto che ho 80 anni e vivo con mio marito che ha un parkinsonismo vascolare. Addebito in parte questo stato alla mia situazione e in parte all'età. Sono sempre stata curata e contenuta dai medici dalla struttura che mi cura. Mi sono sempre ritenuta fortunata per la continuità della vita. In passato sono stata in analisi freudiana. Non sono in grado di farmi aiutare perché sento l'inadeguatezza degli altri. Ora chiedo consigli. Grazie
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2 APR 2017
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Gentile signora Rosanna,
l'angoscia, l'ansia e la depressione che sta ora vivendo sono umanamente comprensibili relativamente alle preoccupazioni per la sua patologia e per il suo stato di salute.
Invece, la sua chiusura attuale spiegata con l'inadeguatezza degli altri lo è di meno e, a mio avviso, testimoniando un atteggiamento rigido, contribuisce ad incrementare il suo malessere.
Pertanto trovo che le potrebbe giovare il fare uno sforzo di umiltà adeguandosi alla inadeguatezza degli altri e accogliendone le imperfezioni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
29 MAR 2017
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Gentile Rosanna,
Lei è una donna forte che ha superato tante difficoltà nella vita, comprendo l'immensa sofferenza e dolore per tale situazione che ancora si protrae. Lo d'animo è davvero comprensibile come lei stessa ammette. Inoltre le depressioni in tale periodo di vita sono frequenti e appartengono alla dimensione esistenziale. Forse
un piccolo supporto psicologico potrebbe esserle utile affiancato anche dalla frequenza di alcune amicizie che potrebbero allegerirla colorando alcuni momenti della sua giornata.
29 MAR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Rosanna, la sua storia è ricca di avvenimenti toccanti, credo sia normale il suo stato di angoscia ma credo anche che con l'aiuto adeguato possa essere ridimensionato. Le consiglierei se nella sua città esistono centri di psico-oncologia o psicologi che si occupano nello specifico della tematica di provare a rivolgersi a loro, in quanto un supporto in questo momento, che non per forza significherebbe ricominciare un'analisi se non se la sente, potrebbe aiutarla a gestire questo periodo della sua vita. Se è possibile inoltre cerchi di farsi aiutare da parenti e conoscenti, in quanto la rete sociale assieme al supporto psicologico possono aiutarla a ridimensionare il senso di inadeguatezza che sta vivendo.
Le auguro ogni bene
Dott.ssa Anna Mura