come uscire da un tunnel nel quale non vedo una luce?

Inviata da Valter · 11 gen 2015 Crisi esistenziale

Ho 22 anni e non riesco a ricordare un solo periodo della mia vita in cui sia stato completamente felice.
All'inizio il problema sono sempre stati gli "amici", quelli che ci dovevano essere e invece non c'erano. Fino 19 anni ho avuto soltanto compagni di scuola e conoscenti, nessuno da chiamare, con cui uscire per fare qualcosa. Passavo le estati chiuso in casa e le vacanze con i miei. Non avere amici è stata come una condanna per me, mi ha fatto cadere nella convinzione di non valere niente, di essere diverso dagli altri. Ho sempre attribuito questa mancanza al fatto di essere una persona senza interessi, che non faceva niente e non aveva niente da raccontare, e che quindi a nessuno interessava di conoscere... Sebbene però mi sarebbe piaciuto fare tante cose, musica, sport... Ma mi sentivo solo al mondo, troppo timido e con troppa paura del giudizio per farmi valere "da solo".
C'è da dire balbettavo e balbetto tutt'ora. Quello è in effetti un altro problema di cui non mi sono mai liberato. Pur avendo frequentato corsi dedicati non mi sono mai impegnato veramente per superarlo, sono stati i miei genitori a portarmici e io l'ho sempre considerato un problema "contingente", un effetto collaterale del mio stato morale infimo, il vero problema.
Bene, poi comincio l'università, e faccio per lo meno conoscenza con un po' di persone, persone con le quali per le prime volte (non proprio ma siamo li) esco la sera nella mia città.
Arrivato ad oggi tutti gli amici che ho sono persone con le quali condivido solo ed esclusivamente le uscire serali: Si fissa si esce, si va a ballare, si va al cinema, in un pub o a mangiare, cose così. Dicendo condivido intendo proprio dire che è l'unica cosa che ho in comune con loro (a parte un altro amico che è più vicino alla mia situazione, ma che per altri problemi suoi è ingestibile)
Inutile dire che le ragazze sono una gran fonte di sofferenza. Come è facile immaginare, una persona così vuota, pure timida, non susciterà alcun interesse per il genere femminile. Infatti ho avuto ben poche esperienze, se si possono chiamare cosi. Una di queste con una compagna di liceo, più conoscente che amica, della quale mi ero davvero innamorato, ed ho avuto il coraggio di rivelarmi solo due anni dopo. Dopo sono stato malissimo.
le uniche ragazze che ho baciato sono delle sconosciute in discoteca.
Sono considerato in generale un bel ragazzo, e il sentire gli amici dirmi "Davide, se tu andassi a parlare con qualsiasi ragazza ci starebbe di sicuro!" O "la mia amica ha detto che sei proprio un gran figo ma ti devi svegliare" non mi fanno altro che star peggio.

È da diversi anni che sono a contatto con gli psicologhi ( andavo ancora al liceo), sempre però solo presso il servizio pubblico, al centro consulenza giovani. Da qualche mese adesso ho intrapreso delle sedute private. Ho lasciato subito il primo (seguiva la gestalt ed è un approccio che non mi convince), e dopo una manciata di sedute anche il secondo, che invece era una persona che stimavo molto e mi aveva seguito anche al CCG. Era l'unico che mi avesse davvero aiutato un po'.
Come potete capire sono davvero spaesato. Ed anche disilluso. Ho abbandonato l'ultimo psicologo perché mi sembrava mi chiedesse troppo, ed io al contrario non mi fidavo abbastanza in ciò che diceva...

Comunque sono sempre riuscito a tenere le mie insoddisfazioni sotto mano, sempre presenti ma in un angolino sicuro, mentre pensavo ai miei doveri giorno per giorno sperando nella venuta di futuro migliore... Ma adesso... non posso più mentire a me stesso: non è che se finisci la scuola ti cambia la vita, e neanche quando finisci l'università.
Faccio un' università che non mi piace, ma che mi sono convinto a finire dopo varie analisi e ripensamenti. Ma non sto più studiando, da un anno ormai, e ripeto il terzo anno avendo pensato troppo ottimisticamente che stavolta ce l'avrei messa tutta. Questo mi pesa tantissimo, mi sento sempre più inutile. ho sempre riportato a casa risultati rispettabili: al liceo andavo discretamente, e sono rimasto in pari all'università per i primi due anni. Ma adesso... non riesco a trovare un minimo della voglia che avevo prima (che non è mai stata un granché). Non ho più uno straccio di stimolo: l'università è stata una spirale discendente: non mi coinvolge più, quegli ambienti, quelle persone che non mi piacevano adesso li odio, mi è salito un rifiuto sempre più forte via via che sono andato avanti.

Devo aggiungere purtroppo, che da diversi mesi sto facendo, diciamo "esperimenti", con l'uso di sostanze stupefacenti, con l'idea soprattutto di trovare un aiuto per lo studio, che appunto è sempre più insostenibile, ma anche per tirarmi su di morale. La mia sciagura è stata quella di aver trovato un canale dal quale poter reperire praticamente qualsiasi cosa. ma quello che ho trovato lì non solo mi ha fatto male con le "ricadute", com'è normale che sia, ma neanche mi ha quasi mai dato l'effetto per il quale era concepito, facendomi quindi preoccupare di avere addirittura qualcosa che non va a livello fisiologico.
E adesso sono chiuso in questo limbo. le droghe non funzionano, mi fanno stare male, ma comunque ci penso, CI PENSO di continuo, aspetto, sperando sempre di trovare qualcosa di diverso. Perché la realtà è che mi sembra di non avere più alternative.
Il senso di colpa poi mi divora... I miei genitori, seppur anche loro con grandi stranezze, sono due brave persone, che mai e poi mai penserebbero che potessi fare quello che ho fatto. Non riesco nemmeno più a guardargli negli occhi, meno ci parlo meglio è. certe volte sento che potrei scoppiare a piangere, cosa stranissima da parte mia.

ho scritto questa cosa per ultima perché non vorrei pensiate che per me adesso questo sia il "problema nodale". rimango sempre tutto quello che ho scritto prima, quelli sono i miei problemi. Adesso forse, anzi sicuramente, sono ancora più disilluso, spaesato, con un sacco di sensi di colpa. Potrei dire tutto ai miei e questo risolverebbe tutto, non toccherei più niente, ma non riuscirei a far fronte alla terribile onta che riverserebbero su di me.

vorrei smetterla di pensarci... rimettermi per lo meno a posto con la coscienza... ed affrontare nel verso giusto i problemi della mia vita...

io... non so neanche più che pensare...

sono distrutto dai rimorsi, non sono una persona apatica, avrei voluto fare tante cose nella vita, ottenere rispetto, avere amicizie sentite, ma per qualche motivo sono finito a fare questa vita melliflua chiuso nel mio guschio, priva di gioia.

sono di Firenze, se c'è qualcuno di quelle parti che può aiutarmi... grazie a tutti

so già che sarà dura leggere le risposte, perchè sarò sopraffatto dalla vergogna...

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Miglior risposta 13 GEN 2015

Caro caro Davide
hai fatto una cosa molto buona davvero scrivendoci perché significa che il tuo Spirito non è domato, non è assuefatto ma ha ancora voglia di combattere per una giusta, giustissima causa e cioè riportare davvero Davide al suo splendore, al suo vero Essere.
Il fatto che tanti psicologi ti abbiano deluso non ti ha impedito di tornare a provarci e di dimostrare che hai compreso perfettamente che comunque è la psicoterapia a poterti dare una mano.
La tua lettera fa ben sperare Davide perché è proprio questa tua sofferenza e il fatto di esserti messo "a nudo" nel tuo racconto che testimonia di una tua intensa e intrinseca voglia di cambiare.
Una voglia che quasi trabocca e sommerge tutto quanto racconti. Io credo ci sia in te abbastanza consapevolezza per farti fare decisivi passi avanti.
Davide, devi partire dal basso, dal basso della tua percezione (cioè la consapevolezza di essere piccolo e fragile rispetto ai tuoi problemi) e devi partire da quel "senso di colpa" che ti prende quando pensi ai tuoi genitori, dalla sofferenza che ti causa sapere che loro ti amano ( anche se pure loro imperfetti ecc.).
Questo tuo grande dolore pensando a ciò, non è sbagliato ma è una lucina che può condurre dal buio ad una luce più ampia, ad una più ampia consapevolezza.
Dico questo non perchè tu sia da disprezzare tutt'altro, lo dico proprio perché è quella lucina a dire che tu vali, che vali davvero molto, solo che non ti vedi, non ti percepisci, mentre il tuo senso di colpa che è la luce di una coscienza più ampia ti fa percepire te stesso come sei veramente: buono e capace; è la spia che ti dice chi davvero sei, non è coscienza di una colpa ma consapevolezza di un essere buono e saggio che è in te.
Ora tu penserai forse di avere trovato un'altra "stramba" psicologa ma sappi che ti parlo con molta stima e sincero rispetto verso di te e dunque con molta sincerità professionale e umana.
Tu Davide devi cambiare, cioè devi tornare il tuo vero Te stesso. Devi trovare il tuo vero te stesso che esiste già ma è sommerso.
Certo, ad un certo punto, devi esserti perso e hai cominciato a concepire (a fronte di aspetti particolari del tuo carattere quali la timidezza e l'introspezione) un sacco di idee crticamente devastanti verso la tua persona.
Leggendo la prima parte della tua lettera mi è sembrato di toccare con mano proprio la tua "autodistruzione mentale", Davide ma come fai a considerarti tanto male, a dipingerti così in negativo?..e poi si capisce che quello che dici è una visione poco oggettiva perché, traspaiono tante tue qualità dalla lettera.
Poi è agghiacciante quando dici che è stato tanto facile procurarti droghe che ti hanno portato ancora più giù, con le loro speranze illusorie.
E' agghiacciante perché è reale: è quello che propina il mondo corrotto e corruttore ai giovani, a quelli che sono in difficoltà.
Come hai fatto a cascarci??? Scappa da questo mondo.. mettiti in salvo...Non crederci più, allontanati da questo inferno subito!!!
Ma come puoi pensare che le droghe possano aiutarti a risolvere tratti della tuo carattere ? Come puoi pensare che possano portarti avanti???
Davide, io penso che tu vuoi salvarti.
Allora primo: smetti e ripudia totalmente il mondo delle droghe. Taglia tutti i contatti completamente. Parla coi tuoi genitori, piangi e chiedi aiuto, dì che vuoi cambiare e aggrappati a loro. Ti aiuteranno.
Comincia a volerti bene, bene veramente! Mettiti davanti allo specchio e chiediti perdono. Senti che ti vuoi bene davvero, che ti accetti con tutti gli errori e quelle che credi imperfezioni.
Aggrappati fortissimo ad un Terapeuta e spendi da lui i soldini che cambieranno completamente destinazione rispetto al mercato assurdo e infernale delle droghe.
Credici in questo che ti dico: vorrei davvero che ti entrasse fortemente in testa!!
Tu puoi farcela, c'è tanto tanto buono in te.
Devi voler cambiare con tutto te stesso!!!
Guarda sei in questo bivio...ora devi dimostrare una grande forza, è la tua occasione, prendila, non rimandare ancora!!
L'Ora è questa qui! Il momento è questo qui!
Ti chiami Davide giusto? Hai questo Gigante con un solo occhio davanti a te, la sua vista è limitata ma è tanto feroce e potente nel male.
Lui è il biblico Golia, non sei tu.
Il male è fuori, non sei tu. Tu sei Davide, sei piccolo e debole ma ancora agile, molto agile sei agile di fronte a Golia (perché puoi cambiare), lui no... il male non cambia è sempre lo stesso.
Scaglia quella pietra e colpiscilo!!! Fallo crollare a terra!!
Dipende da te, hai paura ma puoi farcela, ce la fai!!
Devi solo volerlo e vincere quella dannata paura!!
Sono totalmente per la tua Vittoria.
Un caro saluto.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicoterapeuta in Ravenna

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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13 GEN 2015

Buongiorno Davide, ciò che si percepisce dal suo racconto e' un'impossibilita' nel non riuscire a fare o ad avere ciò' che sembra essere desiderabile. Ne parla pero' come di qualcosa che non dipende da lei, credo che un'analisi l'aiuterebbe a ritrovare una posizione soggettiva e quindi a ritrovare il suo desiderio.
Cerche un'analista nella sua zona e e non usi sostanze che nel suo caso peggiorerebbero i sentimenti già presenti di rimorso, senso di colpa e fallimento.
In bocca al lupo
Dott.ssa Antonella Russo

Dr.ssa Antonella Russo Psicologo a Roma

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12 GEN 2015

Salve Davide, ho letto la tua mail, sento che stai soffrendo molto e malgrado la tua giovane fai un'analisi precisa e attenta della tua situazione passata e presente. Probabilmente il tuo problema risiede proprio in questo guardarti troppo indietro oppure dentro..che ti rende cieco, piuttosto che avanti.
Spero tu riesca a trovare uno specialista con cui poter fare questo percorso insieme.
Saluti
Dr.ssa Daphne Nocentini

Daphne Nocentini - Psicoterapeuta Strategica Psicologo a Bucine

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12 GEN 2015

Gentile Davide,
Se ha sentito la necessità di scrivere e raccontare ciò che la turba e le causa sofferenza penso sia un primo passo importante e da non sottovalutare. A Firenze ci sono molti professionisti, può trovarli in questo sito, o vedere sull'albo degli psicologi della Toscana. Potrebbe risentire anche il terapeuta che l'ha seguita e verso il quale aveva fiducia, poche sedute non bastano per uscire dal tunnel! Il lavoro di psicoterapia va fatto insieme al proprio terapeuta, si lavora insieme, ognuno con il proprio ruolo e compito. Cordialmente.
Dr.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Gomiero Verena Elisa Psicologo a Padova

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