Come si guarisce da un DCA?
Il circolo vizioso della bulimia é un incubo, strappare pezzi di me stessa è una valvola di sfogo, il cibo e il pensiero del cibo mi stanno logorando, sono in tunnel buio, in attesa di una luce, che non giungerà mai. Vorrei essere un tubo, da cui tutto passa e niente resta. Vorrei spegnere quella voce che ha fame, e implora cibo. Vorrei scollegare le mani dalla mente, e vorrei spegnere Lei, che invece mi rimprovera. Vorrei essere una voragine senza fondo, desidero che il cibo mi riempia al punto da sostituire il cuore tra i polmoni. Mi sento un pesce fuor d’acqua: la mia presenza mi infastidisce, mi sento ingombrante in mezzo agli altri, essere visibile mi da disagio, mi da fastidio avere una pancia, vorrei solo respirare. Desidero così tanto tutto ciò ma alla fine mi gonfio come un pallone pur di abbuffarmi e vomitare. Sono sempre a zero. La mia contraddizione mi fa ribollire di rabbia. Questo non è vivere, non amo più la mia vita, leggo ovunque che guarire significa “amarsi”, “autoaccettarsi”, ma nel profondo come si fa realmente?