come rifarsi una vita a 56 anni

Inviata da Fiamma · 26 ago 2012 Autorealizzazione e orientamento personale

Ho tradito mio marito più di una volta, sentendomi molto in colpa e ritenendomi la sola responsabile di tutto ciò.Lui mi ha spiata,seguita,ha intercettato le mie telefonate.In seguito mi ha minacciato e insultato,talvolta ha alzato le mani, per oltre 2 anni ,mi dice che non valgo niente e mi offende in continuazione davanti ai figli.Mi ha estorto centinaia di euro sotto la minaccia di far vedere le foto ai miei figli e a mia madre novantenne,che mi aveva precedentemente fatto una donazione.L'ho invitato ad andarsene e dopo un pò lo ha fatto,ma è come se fosse in casa,perchè è al piano di sotto,fa i comodi suoi,sfrutta la mia colf a ore gratis,non mi dà un'euro per i figli e ogni giorno entra con le chiavi a suo piacimento,tutti i giorni mi chiama tr..e molto altro,e se va bene dice che sono zero come donna e come mamma.Non ci siamo ancora separati perchè mi sottopone istanze ridicole tutto a mio sfavore e se non firmo allora lui dice che farà in modo di togliermi i figli di cui una minorenne e la casa che è cointestata.Mi direte vai da un avvocato!Mi frenano sia la mia attuale povertà e sia il fatto che lui è un giudice e conosce tutti gli avvocati e gli altri giudici. Ho scoperto che ha una relazione da 7 anni fissa e quasi ogni notte dorme da lei.Io invece pochi incontri risalenti a 3 anni fa dopo tante mortificazioni che in parte mi giustificano.Non è stato disponibile ad una terapia di coppia,nè ad altro,mi ha fatto capire che se gli davo sesso a volontà anche di gruppo o cose simili forse mi avrebbe perdonata ma lui è un angioletto che in quanto uomo è stato costretto ad andare con altre perchè io faccio schifo.Eppure sono bella,laureata in medicina ma con un lavoro da insegnante per poter crescere i figli e permettergli di fare...i suoi comodi.Sono disperata,da dove inizio,che faccio?Mi sento prigioniera,se esco dice ai figli che sono una p..oco di buono e non so fare la mamma.I figli non mi capiscono e mi trattano male quasi quanto lui.

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Miglior risposta 31 AGO 2012

Cara Cristina,
dalle prime righe pensavo che volesse esprimere questo senso di responsabilità di aver avuto un'altra relazione e che le pesasse molto. In seguito le sue parole hanno chiarito abbastanza una situazione ahimè veramente pesante.
Credo che queste vicissitudini e vessazioni da lungo tempo abbiano indebolito e fessato parecchio la sua autostima e chissà in che modo si è innescato questo matrimonio..
Le consiglio di cercare prima possibile un /a collega raggiungibile per iniziare un percorso, che la sappia sostenere e che le sarà utile per ritrovare la chiarezza e la forza sul da farsi.
Inizi a prendersi cura di sè, Cristina. Non è mai mai mai troppo tardi. Ha un'altra vita davanti! E forse migliore di questa prima parte.
Un grosso augurio

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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30 AGO 2012

Cara Cristina, la situazione è sicuramente complicata, la sua storia coniugale è stata ed è molto travagliata, carica di errori da parte di entrambi. La responsabilità della fine di un rapporto non è mai di una sola delle due parti, è sempre al 50%. Le pressioni che suo marito le rivolge, le minacce, gli insulti, le botte ed il fatto che non dia soldi in casa sono tipi di violenza domenstica riconosciuti anche a livello legale. Il mio consiglio è di cercare un consulto presso il Centro Anti Violenza più vicino a lei, sono servizi gratutiti che offrono consulenze psicologiche e legali. Se non sa dove si trovi quello più vicino chiami il 1522, numero verde nazionale, che provvederà ad indirizzarla.
Le faccio i miei migliori auguri
dott.ssa Ottarda Monica

Dott.ssa Monica Ottarda Psicologo a Napoli

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28 AGO 2012

Gentile Cristina,
devi ripartire dal tuo progetto di vita. Riprendi quella laurea che hai nel cassetto e mettiti in cerca di un lavoro che ti permetta di esprimere le tue competenze.
Non permettere a quest'uomo di andare e venire dalla tua casa, rivolgiti ad un avvocato e non lasciarti spaventare dal suo ruolo di Magistrato.
Devi lottare, adesso è il momento della rabbia, riprenditi la tua vita e chiedi aiuto ad un Consultorio della tua città. Buona fortuna
Dott. ssa Valeria Rinaldini

Dott.ssa Valeria Rinaldini Psicologo a Napoli

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27 AGO 2012

La sua è certamente una situazione complicata e dolorosa ma non più di tante altre. Cerchi un centro antiviolenza e si rivolga con fiducia, non soltanto quelle fisiche sono considerabili "violenze", e per chi come Lei è in difficoltà esistono associazioni attorno a cui orbitano molti funzionari donna, Magistrati e Giudici. Il timore economico non dovrebbe assoggettare il bene che lei deve a se stessa e ai suoi figli.
Si rivolga anche ad uno Psicoterapeuta e lavori sulle sue vere passioni, a 56 anni può ancora mordere la vita! Saluti
Dr Cristian Sardelli

Cristian Sardelli Psicologo a Firenze

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27 AGO 2012

Salve Cristina,
da quanto scrive emerge tanta stanchezza rispetto a tutta questa situazione, ma anche rabbia e impotenza. Cosa fare con un marito così potente, che sembra avere tutti i coltelli (e pare più d'uno) dalla parte del manico?
Credo che la prima cosa sia informarsi: magari non farà nulla, ma andare da un avvocato per sapere cosa può ottenere e in che modo, e cosa rischia, questo lo può fare! Considerato il tipo di violenza, a volte anche fisica, ma soprattutto psicologica di cui si sente vittima, può contattare un centro per le donne e anche lì chiedere informazioni.
Credo che più accetta questa situazione, più la sua autostima, l'immagine che lei ha di se' e che anche i suoi figli hanno di lei non può essere molto elevata. Credo inoltre che anche i suoi figli abbiano bisogno di un'immagine di mamma, moglie e donna diversa da una sottomessa e impotente.
Accanto a questo prendere informazioni, può chiedere di essere sostenuta nelle sue scelte tramite una terapia.
Dr.ssa Alfonsina Pica, psicologa e psicoterapeuta

Dott.ssa Alfonsina Pica Psicologo a San Miniato

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27 AGO 2012

Cara Cristina, forse vale la pena di partire proprio da lei, mettendosi al centro di tutto questo e chiedendo aiuto. Un collega psicoterapeuta della sua città la può aiutare a trovare la forza di porre fine a tante soffrenze e umiliazioni e un bravo avvocato ritengo sia assolutamente necessario per dare avvio alla separazione, tenendo conto di una tutela per lei e i suoi figli. Non tema suo marito e cerchi di pensare anche al suo bene, oltre che a a quello di sua madre e dei suoi figli. Un grande in bocca al lupo, dott.ssa Cecilia Cimetti, Verona

Dott.ssa Cecilia Cimetti Psicologo a Verona

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27 AGO 2012

Buongiorno Cristina,
ho letto con attenzione quanto ha scritto e mi rendo conto della sua sofferenza e della sensazione di trovarsi sola ad affrontare tutto ciò da ormai lungo tempo.
Le consiglio quindi di rivolgersi ad un professionista che la possa aiutare e sostenere in questa fase di ricostruzione della sua vita. Nel caso fosse troppo oneroso per lei un percorso terapeutico con un privato la invito a rivolgersi al consultorio della sua città dove potrà comunque trovare validi professionisti.
Non esiti a chiedere aiuto, perché la ricostruzione inizia proprio da lei.
Un grande in bocca al lupo!
Dott.ssa Barbara Testa, psicologa psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Barbara Testa Psicologo a Cernobbio

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27 AGO 2012

Cara Cristina,

puoi cominciare con il volerti bene e avere più stima di te stessa. Probabilmente il sentirti denigrare continuamente ha fatto si che tu cominciassi a credere che forse un pò di quelle offese tu le meritassi. Non è così! Una volta recuperata la stima di te stessa il resto verrà da se, un passo alla volta. Ti consiglio comunque di rivolgerti ad uno psicologo per un supporto.

Spero di esserti stata utile
Un caro saluto

Dr Francesca Figliozzi

Dr.ssa Francesca Figliozzi Psicologo a Oristano

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27 AGO 2012

gentile signora Cristina,
ritengo che oltre ad aver bisogno di un bravo clinico (psicologo psicoterapeuta) in questo momento sia necessario prendere contatti con uno psicologo legale cui portare tutta la documentazione in suo possesso allo scopo di esaminare concretamente che cosa e come si può fare per tutelare i figli e se stessa. Quindi agire cercando di uscire dalla situazione nel modo più vantaggioso possibile
dr Paolo Zucconi
psicoterapeuta comportamentale e psicologo legale a Udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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27 AGO 2012

Cara Cristina,
quanta sofferenza, umiliazione e mortificazione sta vivendo. Mi pare di comprendere che lei ha "lasciato" un aspetto della sua vita, quella professionale, per stare accanto a lui (laurea in medicina ma fa altro). Questo uomo, immagino, che in fondo anche durante il matrimonio, prima della scoperta di questi tradimenti, non la facesse sentire una persona importante per lui. Lui le sta facendo delle vere e proprie pressioni psicologiche, è come se volesse che lei sia nelle sue mani, lui decide. Queste continue mortificazioni, violenze psicologiche, manipolazioni, scavano nel profondo arrivando a sentirsi e vedersi proprio nel modo in cui quella persona vuole. Chiede come rifarsi una vita. Lei può rifarsela, può ricominciare, prima di tutto da se stessa. I figli, hanno le antenne vedono e sentono tutto, i figli comprendono, i figli vogliono il bene del genitore.
Un caro saluto
Dr. Elisabetta Bellagamba

Dr.ssa Elisabetta Bellagamba Psicologo a Castiglion Fiorentino

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27 AGO 2012

Cara Signora Cristina
direi che è arrivato per lei il momento per alzare la testa e riprendersi in mano la sua vita.
La situazione non è facile ma, come in tutte le cose,c'è sicuramente un modo per dare inizio ad una netta "inversione di tendenza" che veda lei in posizione "up" piuttosto che "down".
Intendo dire che lei non deve sottomettersi ne soccombere a questo stato di cose.
Si rivolga ad uno Psicoterapeuta anche per non sentirsi sola in questa lotta e perchè l'aiuti a "districarsi " da una situazione dove lei soprattutto si sente vittima indifesa.
Finchè lei si sentirà vittima suo marito farà l'aguzzino della situazione.
Appena lei inizierà a prendere im mano la situazione, con molta convinzione di volerla cambiare e senza alcuna paura, vedrà che non sarà più così indifesa.
Le cose che lei racconta nella lettera sono abbastanza gravi e se venissero fuori penso non sarebbero gradite a suo marito.
Faccia i suoi passi e, ripeto, trovi un aiutante Psicoterapeuta che l'aiuterà in questo processo di
riappropriazione di se stessa e della sua personale dignità.
Coraggio e Auguri davvero!!!
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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27 AGO 2012

Gent.ma signora Cristina, accettare ricatti e essere minacciata da tuo marito e padre dei tuoi figli non può essere una situazione più tollerabile. prenditi cura di te e dei tuoi figli e rivolgiti per ora anche al consultorio della tua zona, facendoti suggerire eventualmente i passi successivi da fare. Esistono inoltre sul territorio nazionale anche associazioni che aiutano le donne che si trovano in una situazione simile alla tua. C'e sempre una soluzione...anche quando non si vede.. ma bisogna cercarla senza farsi paralizzare dalla paura. Molti auguri. Dssa Patrizia Pezzella, Roma. psicologa, psicoterapeuta, sessuologa.

Studio Medico In Trastevere Psicologo a Roma

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