Come reagire a un problema di salute? È una somatizzazione di qualcosa?

Inviata da Alessia · 6 ago 2020

Salve, sono Alessia e ho 25 anni. Sono ormai nove mesi che mi trovo a dover affrontare un problema di salute per niente semplice. In un periodo in cui ero molto stressata e in cui avvertivo a volte dei problemi a un piede, una mattina mi sono alzata dal letto e improvvisamente non riuscivo più ad appoggiare entrambi i talloni per terra dal male. Per due settimane ho camminato per la casa in ginocchio perché in piedi non potevo proprio stare. Sono stati momenti che mi hanno profondamente traumatizzato. Ho fatto mesi e mesi di terapie per avere un po' alla volta dei miglioramenti, dal camminare in ginocchio sono passata a usare le stampelle, poi lentamente le ho tolte e adesso dopo un lungo periodo i dolori veri e propri se ne sono andati. Il problema ora è che comunque ho un' autonomia di soli dieci minuti nel camminare e non resisto più di 3 minuti in piedi perché devo subito sedermi: avverto tantissima fatica e sforzo ai piedi. Se anche riesco a camminare venti minuti, il giorno dopo ne pago le conseguenze e peggioro. Se devo fare delle cose in cucina stando in piedi ferma non riesco, sto in ginocchio sulla sedia, altrimenti è una sofferenza. Tutti gli accertamenti clinici sono negativi, non ci sono cose gravi se non lievissime alterazioni della colonna che però non sono la causa del problema secondo gli specialisti che ho visto. Tantissime visite ma nessuno mi ha ancora risolto il problema del tutto. Sono costante in tutti gli esercizi che mi chiedono di fare, costante nel rilassamento e nella respirazione diaframmatica, mi sono davvero impegnata seguendo i consigli degli specialisti. Ho il morale a terra psicologicamente perché non riesco ad accettare di essere presa così a soli 25 anni. Sono sempre a rimuginare su questo problema anche se pensandoci di continuo non risolvo niente. Sono sempre tesa perché se faccio degli sforzi penso sempre che poi potrei stare peggio, ho paura di camminare perché sono sempre proiettata su quali possono essere le conseguenze (es: starò peggio? se oggi faccio così, domani come starò?)
Sono andata a una festa di laurea e sono stata quasi sempre seduta a guardare gli altri che riuscivano a dialogare tra loro stando fermi in piedi tranquillamente, con una rabbia dentro inimmaginabile. Inoltre, sono stata talmente traumatizzata da quella mattina in cui non appoggiavo i piedi, che ho paura di rivivere la stessa cosa quando mi sveglio dal letto ogni giorno. E' inevitabile, ho spesso crisi di pianto perché mi sento limitata fisicamente e ho una grande paura di restare sempre così tutta la vita. Mi sono laureata da poco e il mio sogno è quello di fare l'insegnante. Finché c'era il lockdown ho insegnato da casa, a distanza. Adesso che si potrà tornare a insegnare come prima, sono preoccupata perché magari se una scuola mi chiama per delle supplenze ho paura di non riuscire a farcela fisicamente: un insegnante non può stare sempre seduto sulla cattedra per fare il suo lavoro, purtroppo.
Qualcuno mi può dare delle dritte per affrontare meglio queste paure e questo problema di salute? Sarebbe meglio ritornare dallo psicologo? (Sono stata in terapia fino a febbraio più o meno).
Un altra cosa che vorrei chiedere è: può trattarsi di una somatizzazione di qualcosa?

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Miglior risposta 7 AGO 2020

Buongiorno Alessia,
lei descrive una situazione davvero dolorosa e invalidante. Se ogni malattia ha un riscontro psicologico, per via del fatto che siamo un'integrità psico-somatica, quando sembrano non esserci dati organici a supportare un problema fisico, è più che legittimo andare a cercare le risposte a livello psicologico. Sarebbe certamente utile per lei riprendere la psicoterapia e nello stesso tempo continuare a lavorare con il corpo. Accenna ad esercizi, di respirazione e rilassamento. Le suggerirei di verificare che il suo terapeuta possa aiutarla e seguirla sul doppio versante, perchè il suo corpo e la sua mente possano riprendere a dialogare e a comprendersi.
Disponibile per ulteriori informazioni.
Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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7 AGO 2020

Buongiorno Alessia,
La terapia è stata interrotta per il Lockdown?
La psicoterapia (che deve essere fatta da uno psicologo o un medico che abbiano anche l'abilitazione come psicoterapeuti) ha bisogno di tempo per funzionare e, se ho ben calcolato, lei ha avuto tempo per ben poche sedute.
Da come la descrive più che una somatizzazione sembra essere una conversione: un malessere psichico viene convertito in un malessere fisico. Se ho intuito bene (e il "se" lo dovrei scrivere maiuscolo!!) la soluzione si troverà nell'indagare quali sono i blocchi psicologici che hanno indotto il dolore fisico e 'quel' dolore fisico. Per questo tipo di problema il tipo di terapia più indicata è quella Psicoanalitica perché lavora sui blocchi inconsci e sul valore simbolico delle azioni, come per esempio nel suo caso Lo stare in piedi e il camminare.
Rimanendo a disposizione, la saluto cordialmente
dott.ssa Giuliana Gibellini, psicologa psicoterapeuta, Specialista in psicologia clinica

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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7 AGO 2020

Alessia buongiorno, potrebbe inciderr la componente psicosomatica. Occorre intervenire terapeuticamente, cogliere i possibili blocchi psicosomatici legate alle tue esperienze di vita e "chiudere le ferite". Questo di lavoro di trasformazione é possibile insieme alla tecnica dell'EMDR. Rimango a disposizione per informazioni. Buona giornata

Dott. Davide Milanese Psicologo a Tortona

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