Salve, ho 36 anni, quasi 37 e mi ritrovo qui a scrivere per chiedere aiuto a qualcuno. Da bambina, a 5 anni, ho subito una violenza sessuale. non scendo nei particolari ma comunque questa cosa mi ha rovinato la vita, è successo una sola volta per quello che mi ricordo ma quel dolore atroce io non l'ho mai dimenticato e lo rivivo ogni volta che ho un rapporto con il mio ragazzo. All'età di 17 anni ho provato a parlare con mia madre di questa cosa ma mi ha aggredita dicendomi che ero pazza e che quello che dicevo non era possibile così ho evitato di affrontare l'argomento in futuro. Mio padre è morto all'improvviso in seguito ad un'emorragia celebrale senza sapere i motivi dei miei malesseri. Forse lui mi avrebbe creduto se glielo avessi detto! Ma non ho mai avuto il coraggio di farlo. In questi anni ho avuto relazioni lunghe di circa due anni/un anno ecc.. ma sono tutte andate male poichè ho trovato uomini fissati col sesso che hanno risvegliato in me quella paura e creato un blocco tale che dopo il primo mese di frequentazione io non riuscivo più a fare nulla e quindi dopo massimo due anni giustamente (o ingiustamente) venivo lasciata. Ho parlato di questa cosa solo con due dei ragazzi che ho frequentato, le due storie più lunghe che ho avuto di due anni ciascuna ma entrambi hanno reagito allo stesso modo e cioè minimizzando la cosa e insistendo sul fatto di voler avere rapporti, e accusandomi di essere frigida o avere altri problemi. Attualmente ho un fidanzato da 7 mesi ma non gli ho raccontato nulla per paura che possa reagire come i due a cui avevo dato fiducia, e questa volta non potrei proprio sopportarlo. Sono cresciuta come una persona insicura, con autostima pari a zero, a volte penso di non meritare di vivere. Non sono riuscita a realizzare nessuno dei miei sogni e penso di non valere abbastanza. Ho provato in questo ultimo anno per la prima volta a consultare una psicologa in un consultorio ma non sono riuscita a dirle di questa violenza che ha condizionato tutta la mia vita. E ovviamente non sono riuscita a risolvere nulla, anche se ho fatto almeno una decina di sedute. Sono partita dalla questione dell'autostima ma non sono riuscita a ritrovarla e vivo con un costante senso di malessere. Il rapporto con mia madre non è idilliaco, lei invece di starmi vicino o dirmi qualcosa di positivo mi attacca su tutto e mi fa sentire sbagliata, mi accusa sempre dicendo che tutti i miei mali me li cerco io, ecc... e questo contribuisce a distruggermi ancora di più. Mai una parola dolce, mai un gesto d'affetto. anche con mio fratello non sono riuscita a costruire un rapporto, ma in questo caso posso affermare con certezza che la colpa non è mia, ci ho provato in tutti i modi ma lui mi ha sempre tenuta a distanza e sono cresciuta come una figlia unica. Se provo a parlarci mi aggredisce perchè è sempre nervoso quindi evito proprio ogni tipo di dialogo. Anche perchè non riesco a farmi rispettare e a rispondere a tono, quando mi tratta in quel modo per me sono coltellate e mi viene solo da piangere. Credo di soffrire anche di dipendenza affettiva perchè se il mio ragazzo non mi risponde ad esempio ad un msg io sto male, soffro in silenzio ma mangio tutto quello che trovo fino a sentirmi male, per colmare quel vuoto che sento. Non sono bulimica né anoressica, ma spesso mangio per nervosismo e poi mi sento gonfia e in colpa, o mi viene dolore allo stomaco o alla pancia. Ho contattato vari psicologi ma tutti chiedono dai 40 euro in sù, ne chiedono anche 80 a seduta, e io mi chiedo solo il perchè ,visto che non è una cosa che ho cercato io e di cui sono colpevole come potrebbe essere una separazione di coppia o altro, io non abbia diritto di essere aiutata. Mi hanno detto di andare alla Asl ma la Asl di Roma non mi accetta perchè risiedo fuori Roma e la Asl di appartenenza non solo è lontana e dal lato opposto in cui dovrei andare per andare a lavoro, e quindi non posso andarci poichè non posso prendere dei permessi di lavoro o ferie ogni volta, ma poi siccome è in un paese dove conosco varie persone non voglio assolutamente che si sappia che io ho avuto questo problema e nei piccoli paesi segreto professionale a parte si mormora e alla fine le cose si vengono a sapere. Infine visto che sono l'unico stipendio di casa (ed è pure basso) e mia madre non lavora, e mio fratello non solo è precario ma vive fuori e non è presente, quindi non posso permettermi di pagare cifre alte! Nessuno mi ha mai aiutata, spero che qualcuno risponda a questo mio msg e spero almeno di trovare un briciolo di solidarietà. Grazie a chi perderà il suo tempo per leggere il mio sfogo.
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28 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Cara Serena,
è inimmaginabile il dolore traumatico che può aver provato l'anima di una bambina di 5 anni. Si dice che il tempo guarisce tutte le ferite, quelle del corpo e anche quelle dell'anima, ci sono alcuni casi però in cui ciò non avviene. I motivi che mantengono in vita per tanti anni un trauma possono essere diversi: non averlo potuto elaborare e quindi lasciarlo andare a tempo debito, non aver ricevuto il sostegno affettivo adeguato per poterlo superare, aver riattivato e autoalimentato nell'immaginario quel ricordo spesse volte; ma anche i suoi tentativi di reprimerlo senza averlo affrontato lo rendono più forte e potente. Quindi, Serena, deve ricercare un aiuto. Se non vuole recarsi nello studio di un professionista può usufruire della consulenza on-line. E lei, che è brava ad esprimersi con la scrittura, potrebbe farlo anche attraverso consulenza in chat o sessioni via e-mail che, peraltro, hanno costi molto più contenuti rispetto alle sedute in studio.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Giovanna Zocco - Consulenza psicologica on-line
23 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Serena, la violenza che hai subito in età così precoce è uno dei traumi più gravi che una persona possa subire, e, come racconti, può essere devstante per tutta la vita. E' veramente necessario che Tu ti faccia aiutare da un bravo terapeuta per superarlo, eliminarlo. E' com un sasso caduto su una pianticella appena all'inizio del suo sviluppo. Se non lo togli quella pianticella non potrà mai raddrizzarsi e riprendere il naturale e sereno corso della vita. Il fatto poi che Ti manchi l'appoggio e la comprensione materni lo rende ancora, e molto, più serio.
Dici che hai consultato psicologi ASL, perciò penso che i soldi siano un problema. Il fatto è che gli psicologi ASL non possono, dati i tagli alla sanità che in questi anni si sono susseguiti, offrirti un'assistenza e una presenza e disponibilità quale quella che è richiesta nel Tuo caso. Ma i soldi. spesso, sono un falso problema. Voglio dire che se Tu soffrissi di una patologia fisica tale da minacciare il decorso di tutta la vita, probabilmente riusciresTi a trovare le risorse economiche necessarie. Tieni conto che molti terapeuti adeguano l'onorario alle possibilità del paziente. E lo fanno perchè sentono che il loro lavoro è spesso di importanza vitale, ed è loro compito aiutare chi ne ha bisogno.
Perciò Ti esorto a cercare fonti di finanziamento, amici, parenti, prestiti. Inoltre vorrei dirTi che, se non vi sono altre problematiche serie, il lavoro psicoterapeutico per elaborare e liberarTi da questa grave ferita non richiede molto tempo e soldi.
Io sono a Tua disposizione, se vuoi, per cercare di aiutarTi a individuare possibili soluzioni.
Ti dico questo, perchè la Tua lettera, il Tuo grido d'aiuto, mi ha molto colpito.
Con simpatia ed empatia. Marco Tartari, Asti
22 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve Serena, dopo tanto tempo è giunta l'ora di affrontare il suo passato, la sua storia e i suoi rapporti affettivi. Non si convinca che non vale niente perché non è assolutamente così! Questo è un pensiero disfunzionale su se stessa che viene disconfermato già dal fatto che svolge un lavoro e aiuta la sua famiglia. Per ritrovare un equilibrio psico-emotivo deve intraprendere un percorso terapeutico che la aiuti ad elaborare gli eventi critici e a sviluppare delle strategie che le consentano di ritrovare una stabilità interiore. Le faccio i migliori auguri e per qualsiasi chiarimento rimango a sua disposizione. Cordiali saluti dott.ssa Rosa Coluccino
22 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Serena,
La sua è una situazione molto delicata che in effetti richiede l aiuto di uno psicoterapeuto. Capisco la sua frustrazione per quanto concerne le parcelle, ma l'onorario minimo ovvero 35€ è deciso dagli ordini professionali. Ci sono peró a Roma delle scuole di psicoterapie che hanno all interno dei centri clinici con parcelle bassissime credo a venti euro, provi a contattare loro.
Buona giornata
22 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Serena,
Quello che racconta è un percorso emotivo molto comune alle persone che hanno vissuto un trauma legato ad una violenza sessuale. Il ricordo riemerge e viene rivissuto ogni volta che una situazione lo ricorda o genera sensazioni corporee simili.
È normale. Il suo corpo e la sua mente ricordano, ma il mio essere che vive è solo il segno che l'evento non è stato elaborato dal punto di vista emotivo ed è sempre in tempo a lavorarci e liberare queste emozioni bloccate.
Di solito questo blocco si verifica quando il trauma avviene in età precoce o quando per qualche motivo manca un contesto protettivo o attento ai segnali di malessere.
Il metodo EMDR è adatto alla sua situazione e ha i migliori risultati di efficacia e in tempi più brevi, rispetto ad altri trattamenti.
Essendo a Bologna non conosco centri che offrono gratuitamente o in convenzione questo trattamento lì, ma può scrivere all'Associazione EMDR Italia per chiedere qualche riferimento nella sua zona.
Sul loro sito trova anche le informazioni sul trattamento e sugli effetti del trauma nel tempo.
Spero di averle almeno in parte risposto,
Resto disponibile per eventuali dubbi o necessità.
22 FEB 2017
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Cara Serena, è sicuramente giunto il momento che lei cominci a pensare a se stessa e al suo benessere. Quel lontano trauma rimasto inascoltato, deve venire alla luce. Le consiglio vivamente, per riprendere finalmente una vita normale ed equilibrata, di iniziare un percorso terapeutico che l'aiuterà a fare chiarezza dentro se stessa e a riconsegnarle gli strumenti per una vita serena, come il suo bel nome. Auguri dr. Annalisa Lo Monaco
22 FEB 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Serena,
quello che lei chiama sfogo è il racconto di una parte di sè e della sua vita, no consideri nulla di ciò che ha scritto come stigmatizzante o pregiudizievole. Sentire di non avere la possibilità di confrontarsi coi propri cari e vivere come scomode le proprie emozioni non le facilità il processo di accettazione ed elaborazione delle esperienze traumatiche e dolorose che ha vissuto e vive ancora oggi. Capita che le madri non abbiano tutti gli strumenti per sostenere ed ascoltare una figlia impeganta nel faticoso compito di "valorizzazione e significazione" della propria vita, questo può essere meno spaventoso nella stanza dello psicoterapeuta.
Non si stanchi di cercare una soluzione su misura per le sue esigenze.