Come posso aiutare la mia fidanzata che spesso litiga con i suoi genitori?
Buonasera, mi chiamo Andrea ho 32 anni e da quasi 10 anni sono fidanzato con una ragazza che vive un rapporto molto conflittuale con i suoi genitori, soprattutto con sua madre. Sua mamma ha una mentalità molto chiusa su ogni aspetto della quotidianità, tende sempre a far prevalere la sua opinione e quando non le si da la ragione sfrutta questo pretesto per litigare, urlare e insultare. La madre ha avuto un rapporto conflittuale con due dei suoi fratelli e spesso critica la mia ragazza paragonandola a loro. Più volte la mia fidanzata ha provato a chiarire ma ogni volta sua mamma non ascolta, capisce ciò che vuole, litiga nuovamente con lei e successivamente riversa tutto l’astio verso il marito, il quale poi se la prende con la mia ragazza. I litigi solitamente sono verbali e solo in rare occasioni sua mamma è diventata aggressiva anche dal punto di vista fisico. Di solito le discussioni si traducono in lunghi silenzi accompagnati da frecciatine. La mia ragazza ha anche una sorella la quale ha invece un rapporto idilliaco con la madre (sembra di vivere nel telefilm “Una mamma per amica”) e, dal punto di vista caratteriale, è diversa da lei in quanto non si è mai lasciata mettere i piedi in testa ma ha sempre fatto valere le sue motivazioni. La mia ragazza al contrario pensa che se risponde offende l’altra persona e così subisce costantemente i giudizi e le critiche.
In casa la mia ragazza vive come se fosse Cenerentola, costretta a doversi occupare di ogni cosa e trattata come schiava, giudicata e criticata se non mette in pratica alla lettera tutti i dettami imposti dalla madre.
La nostra idea è quella di andare a convivere e speravamo di riuscire ad uscire di casa a settembre di quest’anno. Purtroppo per questioni meramente economiche (io non voglio andare in affitto ma voglio avere una casa che sia nostra) non è possibile e così, in accordo con la mia ragazza, abbiamo deciso di aspettare l’anno prossimo (cosa che spesso mi rinfaccia con la frase “sono io che perdo un anno”). Al momento solo io ho un lavoro mentre lei svolge delle attività retribuite e, chiaramente, tutte le spese sarebbero sulle mie spalle in quanto lei vuole iscriversi nuovamente ad infermieristica, percorso di studi che ha dovuto interrompere 6 anni fa per obbligo di sua mamma, obbligo accompagnato dalla minaccia di sbatterla fuori di casa (cosa che spesso le intima durante le discussioni) in quanto a 28 anni avrebbe dovuto avere già un lavoro e una famiglia dal momento che questo è quello che ha fatto lei.
Mi chiede spesso cosa può fare di diverso e ho provato più volte in questi anni a consigliarle ciò che farei io se fossi al posto suo ma ogni volta mi scontro con un muro fatto in parte di ostilità (soprattutto dopo i litigi) e in parte di troppe insicurezze (ogni volta mi dice che se lo facesse troverebbero un altro pretesto per litigare) e, di solito, il tutto si traduce nel ricevere l’accusa di non volerla aiutare perchè o penso solo a me stesso o sono un menefreghista.
Cosa posso fare per aiutarla?
Grazie per la disponibilità.