Come gestire innamoramento per un altro uomo?

Inviata da elisa · 10 feb 2015 Terapia di coppia

Gentile dottore,
ho bisogno di aiuto perchè sto "tradendo" mio marito ma la situazione è davvero particolare. Ho 36 anni e mio marito 42, abbiamo un bambino di 3 anni che per un lieve ritardo del liguaggio, difficoltà a relazionarsi con altri bambini ed essendo egocentrico (ed altre cose) sta facendo sedute di psicomotricità (nessuna diagnosi precisa è stata fatta). Mio marito ed io siamo sposati da 8 anni e stiamo insieme da 15. Ci siamo sempre amati molto e c è stata sempre una forte passione che ci ha legati. Lui è un bel ragazzo, prestante, di grande volontà, tutto fatto per la famiglia e in tutti questi anni si è adoperato in ogni modo x realizzare i ns progetti di famiglia. Anche io sono sempre stata affidabile, fedelissima, ho sempre lavorato come una matta e abbiamo comprato una casa insieme con enormi sacrifici, una roulotte per le vacanze sempre uniti e volti alla costruzione del nostro sogno di famiglia. Purtroppo tra noi ci sono anche delle diversità: lui ha una cultura limitata e in tutti questi anni, forse a causa dei lavori che ha fatto che non lo hanno stimolato e spinto ad "evolvere" è rimasto "fermo" e in più lo stress e il tram tram quotidiano hanno anche un po'spento quella sua parte simpaticissima e fanciullesca che all eppca mi fece innamorare e che compensava questa sua "carenza" sia culturale che "emotiva". Io in questi anni ho lavorato in una struttura dove sono evoluta tantissimo e dove ho praricamente convissuto per 8 ore al giorno per 14 anni con una persona di alto profilo umano e professionale con cui ho avuto un rapporto di grande stima e affetto quasi filiale (lui ha 17 anni più di me). In questi 14 anni di vita lavorariva con questo uomo non c è mai stato il minimo coinvolgimento sentimentale (gli ho dato del lei fino a 3 anni fa) e siamo stati presenti ai nostri reciproci matrimoni (per lui seconde nozze). Abbiamo avuto però sempre degli scambi molto profondi, ci capivamo in tutto, ci davamo consigli, ci facevamo sforza l un l altro quando il lavorpo andava male e siamo stati sempre una coppia lavorativa formidabile. L ho sempre giudicato un uomo affascinante, carismatico, profondo, umile, intelligentissimo e con un modo di sentire la vita e di parlare senza precedenti (ma non ho mai fatto alcuno strano pensiero... almeno a livello conscio). Fatto sta dottore che ad un certo punto, dopo 14 anni lui timidamente ha iniziato a mostrarmi il suo apprezzamento e la sua stima (sempre in maniera galante e rispettosa) in una maniera che percepivo diversa: sentivo una quota di sentimento che andava oltre l amicizia e questo fatto ha come svegliato dentro di me un fuoco che forse era nascosto sotto quintali di cenere. Pensi che quando ho iniziato a lavorare con lui ero giovanissima, lui era sposato, aveva un figlio grande (poi ha divorziato e si risposato con l attuale moglie con cui ha avuto una bambina) e io, per i miei valori, ideologia, ingenuità, cultura, non lo avrei mai e poi mai guardato con occhi diversi da quelli di una collaboratrice... per cui immagino che non mi sia mai messa in ascolto di un sentimento che forse ci è sempre stato?(non lo so). Tornando a noi, da 4 mesi è iniziata questa cosa per cui lui mi diceva delle cose molto dolci, cercava di più la mia compagnia e ci ritrovavamo spessissimo e più del solito a condividere molto di più che il lavoro: ad esempio facevamo delle commissioni esterne e ci divertivamo un mondo (lui sempre rispettosissimo). Io a un certo punto mi sono scoperta innamorata e così ho voluto capire se avessi intuito bene che anche lui provava lo stesso. Timidamente abbiamo iniziato ad aprirci e.. sì, lui ha scoperto di amarmi e anche io. Il nostro è un rapporto fedigrafo di tipo romantico: ci scriviamo poesie, nel poco tempo libero mentre facciamo commissioni esterne visitiamo i luoghi che ci piacciono e godiamo del fatto di percepire la vita e la nostra città allo stesso modo. Ci baciamo sempre, ci scriviamo mail chilometriche, poesie, ci inviamo canzoni. Una sola volta abbiamo tentato di avere un rapporto (lo desideriamo tantissimo) ma lui ha avuto una defaillance a suo dire perchè troppo innamorato, perchè mi ha sempre considerata intoccabile e virginale e perchè aveva ansia da prestazione: lui è bellissimo per me ma ha 52 anni contro i miei 36 (mi tengo bene) e lo stress lo ha portato a diventare 110 kg. In più consideri che fino a 3 mesi prima non ci sfioravamo nemmeno quando ci passavamo dei documenti e che nessuno (nè i nostri coniugi che si conoscono nè i colleghi) potrebbe mai immaginare una cosa simile. In più, anche se lui si è soposato 2 volte, ha 17 anni più di me e ha fatto tantissime esperienze, ha tradito soltanto 2 volte nella sua vita (una adesso) ed è una persona molto per bene. Ne io ne lui siamo abituati o tagliati per fare gli amanti e in 4 mesi davvero non c è stato molto a livello sessuale ma moltissimi incontri mentali di altissimo livello. Ci desideriamo tanto ma non riusciamo ad organizzare nulla (o forse non ne abbiamo il coraggio) perchè siamo stretti nel lavoro e a casa ci aspettano. Lui non ha rapporti con la moglie da quando l ha ingravidata 3 anni fa, è un tipo coccolone e incassatore che tollera tutto e oltre a questo viene spesso tenuto in disparte dalla moglie e dalla famiglia di lei che in maniera invadente gestiscono la bambina. La moglie è di 10 anni più giovane di lui, fa il medico ed è sempre via x lavoro. lui dice che il suo matrimonio è un secondo fallimento (pensi che il primo è finito perchè la moglie dopo una serie di incomprensioni vari e di ripetuti tradimenti lo ha tradito con il padre-suocero). Bhe.. lui è in crisi ma è un bravo incassatore. Dice che mi ama e che si sposerebbe con me facendo terzo matrimonio e anche un figlio. per me questa storia è stata uno choc. Non immaginavo mai al mondo di tradire mio marito, di essere capace di tanta falsità, di fare cose che prima mi facevano schifo e che giudicavo malissimo. A mio marito ho anche detto che i miei sentimenti non erano più gli stessi ma la cosa, unita al problema di nostro figlio che pure lo ha destabilizzato, lo ha messo in una crisi tale che pian piano ho rimesso le cose a posto rimangiandomi tutto. Quando lui mi chiedeva però perchè mai i miei sentimenti fossero cambiati io l ho accusato di non nutrire una parte importante di me, che noi facciamo tutto insieme ma che non c è reale condivisione di nulla perchè siamo troppo diversi e distanti, che noi non ci capiamo neppure quando dobbiamo fare lista della spesa. Ad ogni modo dottore, anche se ho aggoustato il tiro, in maniera per lo più platonica (non so fino a quando visto che la voglia di avere rapporti è irrefrenabile) io sto andando avanti con l altra persona. Con mio marito l attrazione è sparita e nei momenti di intimità non mi sento coinvolta per niente (nonostante lui sia un adone e abbiamo sempre fatto scinitille).
Cosa pensa dottore? A volte vorrei perdere la memoria per non sentire questo sentimento così invadente che sta minando il tempio della mia bella famiglia che abbiamo fatto tanto ler costruire... ma non si puo. lui (l altro) parla sempre di un ipotetico futuro insieme ed anche io mi rotrovo a fantasticare... in alcune proiezioni vedo me e lui felici e che mio figlio possa ricevere da lui (nuovo marito di mamma) un inprinting molto positivo (è un uomo meraviglioso)... altre volte vedo scenari distruttivi e noi due che finiamo per litigare e odiarci o che i ns ex ci fanno la guerra e le ns vite peggiorano. Quando vedo mio marito e mio figlio che giocano nella nostra casa penso che sono solo una pazza:mio marito è giovane, forte, bello, si attiva qualunque cosa decidiamo di fare e ascolta sempre me (in sintesi io sono la mente della coppia e ho anche il "privilegio" di non vivere scontri perchè lui lascia sempre decidere a me). L altro è tanto affascinante quanto cervellotico e complicato, lunatico, altalenante, tendenzialmente vittimone ma capace di slanci incredibili... io lo adoro. Solo sentirlo parlare mi arricchisce e mi giova.. adesso mi eccita anche.
Crede sia un colpo di testa? Dopo 14 anni? Lui dice che siamo stati ciechi ma che il nostro amore ha lavorato per noi manifestandosi ai nostri occhi spaventati e increduli solo oggi. Non so che fare. Per mio marito al momento provo affetto ma forse lavorando sulla coppia (minata dall arrivo del figlio e dalle corse quotidiane) potrebbe
tornare l amore. Il problema è che al lavoro c è l altro che come apre bocca mi incanta.
che posso fare? Lei vede più chiaro di me? Grazie mille

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Miglior risposta 13 FEB 2015

Gentile Elisa,
la sua storia è densa di elementi e significati, quasi tutti ben polarizzati. Quando in noi sorgono queste nette dicotomie e attribuiamo ad un oggetto d'amore una dote e all'altro la dote opposta (allo stesso modo per i difetti), in realtà qualcosa di scisso probabilmente è in primis dentro di noi. Ci sono elementi di noi stessi che ci tengono legati alle qualità di stabilità, sicurezza, tenerezza, sacrificio insieme, purezza, bellezza, niente di torbido/ di segreto/ di nascosto e al contempo niente di eccitante, stimolante, niente che possa far riemergere il nostro valore di donna desiderata e desiderabile, sorprendentemente attraente e capace di far impazzire un uomo. Dall'altra ci sono elementi dentro di noi che si accendono a contatto con questo desiderio, probabilmente tenuto a bada per troppo tempo, di condividere un'intimità carnale ed intellettuale al contempo. Vedo in lei tanta voglia di andare verso questa nuova passione, alla quale comunque aggiunge il valore delle affinità elettive mentali, ma anche tanta paura di non poter più tornare indietro. E' naturale! E' umano! Suo marito che ha osservato in lei un cambiamento di interesse e ha chiesto spiegazioni, ora sa che Lei ha espresso un desiderio di maggior vicinanza e condivisione. Certamente Lui si chiederà perché questo emerge ora, improvvisamente, dopo tutti questi anni insieme, trascorsi a costruire una bella famiglia e una sana passione coniugale. Nonostante lei sottolinei gli aspetti negativi della vostra relazione, io proverei a riprendere in mano la vostra condizione di coppia, esplorando nuove condivisioni, ri-accendendo il dialogo. Certamente non può trasformare la sua coppia e condividere con suo marito quello che in maniera spontanea sta condividendo con questo nuovo uomo, per il quale prova una nuova accesa passione, ma può ritrovare in lui quel qualcosa di unico che a suo tempo, l'ha portata a sceglierlo come compagno per la vita. Mentre con questo nuovo uomo, vedrebbe un percorso di costruzione dello stesso valore ed importanza? Oppure è arrivato come un fulmine a ciel sereno per aiutarla a far luce su degli aspetti che con suo marito vanno un pò aggiustati, chiariti, elaborati?
Come gli altri colleghi, le consiglio un consulto con uno Psicologo della sua zona, in modo tale che il suo fiume di parole e sentimenti (comprensibilissimi) trovi un luogo dove esser meglio contenuto ed esplorato. Si prenda un pò di tempo e in questo frangente non faccia nulla di azzardato, nulla per il quale poi possa pentirsi. In questo momento di follia, ha bisogno di aggrapparsi ad un equilibrio emotivo anche se un pò costruito, ma comunque necessario, in modo tale da dilazionare decisioni, azioni e prese di posizione più nette. In questo frangente però non resti sola, cerchi un collega che la accompagni! Sempre a disposizione per domande. Cordialmente. Dr.ssa Silvia Colizzi, Psicologa

Dr.ssa Silvia Colizzi Psicologo a Milano

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12 FEB 2015

Gentilissima signora, quello che sono riuscito a cogliere nella sua lunga e dettagliata richiesta-esposizione è, principalmente, il suo bisogno disperato, ma non espresso, di trovare un ”luogo” dove poter essere ascoltata, accolta e considerata; dove ci sia qualcuno che la faccia sentire desiderata, apprezzata, amata e soprattutto viva. Questo luogo lo ha trovato, almeno così crede, nel suo collega, a sua volta bisognoso di dare senso alla propria vita affettiva. Tuttavia, ritengo le emozioni che sta provando in questa storia non possono essere disgiunte dal contesto globale della sua vita affettiva e famigliare. Immagino che non sia facile gestire la situazione casalinga con un figlio che assorbe ogni attimo della vostra vita, un marito impegnato e preoccupato per tutte le cose pratiche che la vostra situazione comporta, “farsi una casa e un camper con sacrifici” penso che implichi anche questo.
Rientrare la mattina a lavoro, nella prospettiva di essere lontana dal caos famigliare per otto ore, deve rappresentare per lei un sollievo non indifferente, se a questo si aggiunge l'apprezzamento del capo (presumo), le sue lusinghe ecc. questo luogo diventa inevitabilmente un paradiso. Un mondo altro, fatto di poesia, sogni, aspettative e stimoli multiformi, che si contrappone al mondo quotidiano monotono, privo di stimoli, arido e povero.
Una ipotesi possibile che mi suscita la sua storia è che lei abbia messo in atto una sorta di regressione (vivere una condizione pseudo adolescenziale) per sfuggire all'impegno e alla frustrazione che la sua situazione famigliare potrebbe comportare.
Mi stupisce che lei non si renda conto della contraddizione e della conflittualità con cui pensa a suo marito: da un lato lo vede come un adone che fa faville e dall'altro come un uomo limitato e poco evoluto.
Fin dalla prima lettura la sua lettera mi ha suscitato un'immagine metaforica rappresentativa della sua storia. Ho paragonato il rapporto con suo marito a un giardino dove l'incuria, le intemperie e il tempo hanno permesso la crescita di erbacce e lo sviluppo dismorfico degli arbusti una volta armonici e pieni di fiori. Lei, forse, si è sentita come un bel cespuglio di rose che ha rischiato di appassire ed è ricorsa ai ripari per salvare il salvabile, ma questa preoccupazione non le ha permesso di pensarsi come giardiniere attento a curare tutto il giardino compreso quell'arbusto bello e vigoroso-suo marito- che non si è sviluppato armonicamente ma sbilanciato sul versante pratico e poco sul versante poetico-culturale.
Le auguro tante belle cose

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11 FEB 2015

Difficile trovare risposte in questo groviglio di emozioni, che la presentano come un'adolescente in balia di pulsioni incontrollabili. Accenna appena a suo figlio, ma credo che le difficoltà che questi porta sono l'espressione di un contesto familiare non sereno e non rassicurante.I bambini sentono e si esprimono così. Forse per lei è difficile accettare questa realtà, la cui gestione è totalmente a suo carico, in quanto ritiene suo marito privo di strumenti e totalmente dipendente da lei. Penso che però questa non sia la realtà della sua famiglia, da come lei ha descritto il suo matrimonio. Le consiglio di farsi aiutare intraprendendo una terapia di coppia, che vi aiuterà entrambi a maturare e a ritrovare quell'intesa che vi ha uniti per molto tempo. Auguri di buone cose Dottssa Rosanna Tartarelli

Dott.ssa Rosanna Tartarelli Psicologo a Lucca

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11 FEB 2015

Buongiorno Elisa,
che dirle, la sua è una storia molto bella di incontro tra due persone per certi aspetti affini se non fosse un tradimento...
Vorrei che i miei occhi la aiutassero a veder più chiaro ma di fronte lei c'è un bivio rispetto al quale scegliendo una direzione abbandonerà l'altra..
Il difficile sta in questo perchè entrambi ma per caratteristiche diverse, possiedono doti e qualità che probabilmente desidererebbe avesse il suo compagno o marito. Insomma, se dei due potesse farne uno avrebbe risolto...ma non è così che funziona...

Dssa Daniela Sirtori

D.ssa Daniela Sirtori Psicologo a Villasanta

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11 FEB 2015

Salve Elisa,
Lei sta con suo marito da 15 anni e conosce quest'uomo da 14. Si è mai chiesta come mai dopo 14 anni solo adesso si accorge di quest'uomo? Non sarà un tentativo "maldestro" di salvare il suo matrimonio? Ad ogni modo le consiglio di iniziare un percorso di terapia individuale o di coppia decida lei sulla base di ciò che pensa di essere pronta ad investire e a mettere in gioco.
Cordiali saluti
D.ssa Erika Nicosia

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11 FEB 2015

Gentile Elisa,
la situazione è piuttosto complicata; da una parte il sentimento, l'attrazione in altre parole "il bello" (la vita) e dall'altra la routine, l'abitudine cioè il brutto (la noia). Quindi ci troviamo davanti una figura idealizzata (l'amante) e una depotenziata (il marito). Nessuno dei due è una figura autentica per come lei interpreta questa situazione. Non credo sia possibile prendere una decisione valida in questa situazione. Le consiglio di affrontare questo problema rivolgendosi a un mio collega che opera nella sua zona. Ci sono in ballo cose troppo importanti per decidere da soli.
Un saluto.

Dott.ssa Torti Elisabetta Katia Psicologo a Sampierdarena

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