Buongiorno, dopo una relazione di 10anni il mio ex mi lascia per un'altra. Le cose non andavano benissimo, ma per dignità e amor proprio, me ne sono fatta una ragione. Il problema è che poi, una volta pronta, ho iniziato a frequentare altre persone. Ho provato a prendere la conoscenza con leggerezza ma ogni volta, dopo qualche mese di uscite, ci ricasco come un pero: mi fanno capire che sono degni della mia fiducia e poi ti mollano con "sono io il problema, non tu". Ed ogni volta finisco per fare la sottona, dovrei lasciarli andare, specialmente con l'ultimo ragazzo che ho frequentato e pensare a me, invece mi trovo sempre a scrivergli o cercarlo. Non sono ai limiti di una stalker, vorrei rispettare me stessa, come rispetto la sua scelta, per quanto dolorosa. Ho pensato, forse è bisogno di conquista? Paura della solitudine? Il non voler accettare l'ennesima delusione? Ogni messaggio inviato è senza risposta, è un rifiuto e nonostante ne sia cosciente, nonostante mi tenga occupata con hobby e lavoro, non riesco a fare a meno di pensarlo. Come posso fare?
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30 LUG 2021
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Cara Alice,
il modo di relazionarci con gli altri dipende da molti fattori, compreso lo stile di attaccamento personale, che ci accompagna per tutta la vita ma non è immutabile. Il punto, dunque, non é eliminare l’attaccamento specifico ad un’altra persona ma elaborare ciò che ha comportato e alimenta le dinamiche messe in atto. Questo lo si può fare con un percorso psicologico mirato, così da sviluppare espressioni più sane del proprio mettersi in relazione e non subirne aspetti disfunzionali.
Inoltre, nello specifico, sovente più una persona sfugge e più si attivano bisogni spasmodici e incontrollabili, caratterizzati da forte impulsività. Soprattutto in questi casi bisogna agire su se stessi approfondendo le radici di ciò.
Spero di esserle stata utile.
Le auguro di vivere in equilibrio tra quanto viene da sè e quanto viene dagli altri, così da non subire scelte altrui ma guidare la sua vita verso ciò che la fa davvero fare stare bene, nel profondo.
Resto a sua disposizione!
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli, esperta in vita relazionale (ricevo anche online)
2 AGO 2021
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Cara Alice,
Le motivazioni che ci guidano nei nostri comportamenti sono per lo più inconsapevoli. È possibile fare emergere questi contenuti, spezzare i circoli viziosi e le dinamiche relazionali ricorrenti attraverso una psicoterapia.
La psicoterapia è un investimento mentale ed economico che permette di acquisire consapevolezze e strumenti che possono davvero fare la differenza nella vita di ogni persona, migliorando la qualità della vita e permettendo di scegliere il proprio destino diventando la migliore versione di se stessi.
D.ssa Michela Martini
2 AGO 2021
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Carissima Alice,
un sostegno con un professionista potrebbe aiutarla a capire come mai non riesce a stare da sola. Sembra, dalle poche righe che scrive, che non riesca a rimanere in piedi sulle sue gambe ma cerchi sempre un appoggio sull'altro.
Un miglioramento di autostima, una riconquista di chi si è, della propria vitalità e della propria immagine potrebbero certamente aiutarla a trovare una relazione bella e sana, dove volere la realizzazione dell'altro e dove l'altro ci aiuti nella nostra.
Sono a disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
30 LUG 2021
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Buongiorno potrebbero essere comportamenti che derivano da una costruzione dell'identità femminile poco sicura e matura. Forse la figura paterna è stata distante, assente e poco espansiva. Per cui è attirata da uomini che la inducono a ripetere e reiterare situazioni affettive simili. Per rivivere un dolore passato non elaborato. Potrebbe star sviluppando una dipendenza affettiva caratterizzata da un tono dell'umore ambivalente ed oscillante tra aggressività passiva e sottomissione masochistica
30 LUG 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Cara Alice,
la fine di una relazione in cui si è investito molto, soprattutto in termini di energie emotive e sentimentali, è sempre un evento doloroso e destabilizzante.
Le difficoltà che descrive sembrano dipendere più da una sua insicurezza, come se lei non riuscisse ad essere per se stessa il suo punto di riferimento che cerca costantemente all'esterno. Accettare il rifiuto e lasciar andare non è un gesto semplice, anzi. Rivolgere maggiore attenzione a se stessa e al suo benessere è però un atto d'amor proprio: scelga sé, scelga la sua serenità, scelga di far dipendere il suo benessere unicamente dai suoi desideri e non dalla presenza/assenza di qualcun altro.
Provi ad approfondire questa insicurezza per cercare di capire quale bisogno non sta soddisfando.
Le auguro il meglio!
Un caro saluto,
Dott.ssa Federica Beglini
30 LUG 2021
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Carissima Alice,
Seguo con attenzione la tua preoccupazione.
Sicuramente non è bello dopo ogni volta che inizi una frequentazione sentirsi dire "non sei tu ma io il problema" e puntualmente finisce. Perché così ti chiedi indirettamente qual'e il problema se non ho colpe e vado bene?
Tu però nonostante ciò non hai perso la motivazione a ricominciare nuovamente ad intraprendere una nuova frequentazione.
Questo ragazzo era speciale per te perché ne senti la manca, non credo sia per la sete di conquista.
Ti consiglierei di fare qualche consulenza per cercare di indagare i meccanismi che fanno si che le relazioni non funzionino.
Resto a disposizione se vorrai.
Lavoro a Roma ma faccio consulenze anche online.
Cordiali saluti.
30 LUG 2021
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Cara Alice,
può considerare il suo come un attaccamento alle persone, agli uomini, come un sintomo da eliminare. Potrebbe anche considerare le cose nell'ottica dell'apprendimento e dell'affinamento delle abilità seduttive, cercando di allenarsi ad attrarre l'altro e ad avere maggior controllo nella relazione, piuttosto che doversi mettere nella posizione di mandare messaggi consecutivi senza risposta.
Può essere utile rivolgersi a un professionista per lavorare su una maggiore consapevolezza delle dinamiche comunicative e relazionali (e i loro effetti) e sulla valutazione e scoperta di strategie comunicative "altre" da quelle a lei già note, oltre che sulla gestione di stati emotivi, pensieri ricorrenti e l'elaborazione della fine della relazione.
Le faccio tanti auguri.
Dott. Giovanni Iacoviello
30 LUG 2021
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Cara,
sicuramente ci sono delle ragioni ben precise del suo comportamento da "sottona" nei confronti dei partner che la illudono di potersi lasciar andare perché questa volta sarà tutto diverso; quali premesse familiari, interpersonali, sentimentali e lavorative la portano a dare sempre un'altra possibilità a persone che poi puntualmente la deludono?
Sono a sua completa disposizione, anche online.
Dott.ssa Francesca Orefice.