Come comportarsi con un narcisista? (II parte)

Inviata da anna · 16 set 2014 Terapia di coppia

Allego mia descrizione di quanto ho passato; forse così tutto sarà più chiaro.Circa la psicologa che "ha buone ragioni per non voler sapere" suppongo che non intervenga e basta e posso anche capirlo. E' difficile riconoscere le negatività nel proprio nucleo e fronteggiarle, ma si dovrebbe avere l' umiltà e l' obiettività di non vedere il male solo nella mia direzione, perchè la vittima sono io, non certo il congiunto. Grazie per la disponibilità.
-"Come altre persone mi sono imbattuta in questo sito....quanto dolore simile al mio! Riassumo i tratti del mio carnefice in poche parole: un uomo romantico solo in superficie, facile all ira ed a quelle che io chiamo le montagne russe (un giorno il paradiso, il giorno dopo diserta 5 minuti prima un incontro per una partenza improvvisa per la casa al mare). Mi sono resa conto, nel tempo, di essermi innamorata della immagine iniziale che mi ha dato di se’, nonostante gli scatti di ira. Mi ha portato in luoghi della mia città che non conoscevo, mi ha parlato de sé e del suo disagio in famiglia, di letti anzi stanze separate, mi ha fatto credere nelle mie potenzialità, io che temevo di guidare…tutto annientato da successive e crescenti chiusure e manipolazioni. Geloso del mio passato, pronto a vedere tradimenti ovunque, mi ha bloccato via via il cellulare alle chiamate e la posta alle mail, non rispondeva agli sms. Poi, dopo sequele di mie implorazioni e pianti accettava di vedermi, di sentirmi, per poi ripetere lo stesso schema. É durata piú di due anni, durante i quali ho tentato il suicidio e lui non ci ha creduto, ho assunto psicofarmaci, mi sono ubriacata per tentare di lenire il dolore. Siamo passati da “voglio un figlio da te, ti amo” a un “credo di non avere amato mai nessuna”. Lo sapevo che era un individuo cattivo, ma non volevo accettarlo, persa dietro l’immagine iniziale di un uomo che si ferma in autogrill perché si é fatto tardi e, preoccupandosi che sia digiuna, acquista per me un panino al prosciutto. Ho fatto di tutto per riavere quell’ uomo che, in realtá, non é mai esistito. La moglie lo ha riaccolto in casa, pur sapendo di me, credendo o volendo credere a quanto lui ha raccontato. Mi sgomenta che abbia una figlia psicoterapeuta che non percepisce (o non vuole farlo) la aridità di questo uomo e, soprattutto, non lo induce a curarsi. Per lui ho lasciato casa, mi ha seguita e non importa che tutte le spese erano a mio carico, importa che ho sperato e creduto. Lui continuava a tenere socchiusa la porta di casa, ora contattando la moglie per sapere del suo cane, ora andando a prendere vestiti. Aveva alle spalle precedenti relazioni di cui una con gravidanza interrotta dalla amante dell’ epoca che, sentitasi sola di fronte alla sua non assunzione di responsabilità e decisioni, optò per l’aborto pur se anni dopo egli é venuto a conoscenza che costei generò una figlia che, per etá, potrebbe essere frutto del loro legame. Credo che lui vedesse in me la vecchia fiamma,poiché mi chiedeva un figlio, come aveva fatto con la precedente per poi lasciarla al suo destino, ma ero troppo innamorata per comprendere di essere un surrogato.Credo che in qualche modo egli volesse rivivere in altro modo il passato ma, come allora, si è rivelato un vigliacco incapace di assumersi le responsabilità derivanti dalle sue azioni.
E’ stato egocentrico e vile, non scegliendo mai e mandando avanti me; qualunque cosa in seguito avessi scelto, sarebbe sempre stata una scelta che lui avrebbe operato diversamente. Ha alternato momenti in cui mi ha promesso di lasciare la consorte, inviandomi via mail annunci di case in affitto da visionare insieme, seguiti da repentine sparizioni con successivo blocco del suo cellulare alle mie chiamate. Se non lo contattavo perché provata da simili vessazioni, ricevevo sms tipo ” mi spiace che non vuoi neppure sentirmi”.
Ritornando alla convivenza, si interrompe per sua scelta dopo poco piú di un mese. Mi accusa di cercare il pollo da spennare, dimenticandosi che sono io ad aver pagato tutto o quasi (contribuiva in parte e non sempre all’ acquisto dei viveri). Afferma che non riesce a vivere dovendosi alternare con la moglie a pranzo o cena dalle figlie per ricorrenze varie.Afferma che i soldi sono pochi per affrontare una separazione…. scuse su scuse. Gli lascio l’ uso del monolocale preso in affitto e vado via, sconvolta per il rifiuto.Da quel momento alterneró farmaci, tipo xanax e cipralex e esilgan, terapie e tentativi di suicidio, abuso di alcool, depressione.Tenteró di risollevarmi, ma costui, purtroppo per tramite di una conoscenza comune, mi ricontatta, facendomi ricadere nella spirale del” ti prometto e poi non mantengo”, ” ti voglio ma non lascio casa”, perchè nel mentre egli è rientrato a casa, riaccolto come figliuol prodigo dalla consorte.Pensi che , dopo un secondo tentativo di suicidio in cui lui, pur sapendo delle mie intenzioni non era intervenuto, avevo anche cambiato scheda telefonica, optando per altro gestore. Egli, dopo avermi ricontattata, mi convince ad effettuare la portabilità col suo gestore ” per potersi sentire senza spendere troppo” ma a chi pensate fará accollare il costo dell’ opzione numero amico? Dopo qualche mese egli attuerà ancora, seguendo il suo umore, il blocco delle mie chiamate, per sbloccarmi a fasi alterne. Ho provato a sganciarmi da questo legame deleterio, lui é capace sempre di riacciuffarmi. Ho escogitato, con questa conoscente comune, uno stratagemma per metterlo alla prova e porre fine al tutto: ho finto di avere un brutto problema di salute, ho lasciato il mio cellulare alla mia amica e lei ha provveduto ad informarlo. Ha finto di volere farmi visita in ospedale, tirandosi sempre indietro prima di farlo (la mia amica non ha dovuto.neppure trovare scuse al riguardo, ha fatto tutto da solo!), ha mentito dicendo prima di essere in vacanza con la moglie, poi di vivere da solo perché il tutto era precipitato. Non conosco la veritá, so soltanto che, pur sapendo che stavo male, non ha sentito il bisogno di vedermi, anzi ha intessuto conversazioni virtuali con altre donne, riferendo alla mia amica che per lui ero insignificante e che non avrebbe mai vissuto con me. La mia amica gli ha fatto credere che fossi grave, che ero stata comunque dimessa e che mi avrebbe restituito il cellulare. Sapendo che il cellulare era tornato in mio possesso e credendo che non fossi a conoscenza dei colloqui intercorsi tra loro, mi ha inviato un sms in cui dichiarava che la mia amica gli aveva imposto di non avere contatti con me e che ció lo trovava pienamente d’ accordo. É chiaro che lo scopo era farmi restare sola, mettermi contro la mia amica e scrivermi solo per farmi del male. Se non voleva contatti con me perchè informarmi? La mia amica gli aveva promesso che lo avrebbe colpito se avesse osato farmi altro male; ebbene é accaduto. Gli ho scritto un sms che terminava con la parola addio e, dopo pochi giorni, ha cominciato ad inviarmi sms in cui millantava mie chiamate anonime, fino ad informarmi che rientrava da solo dalle vacanze e che voleva vedermi. Contemporaneamente mi informava che da qualche mese era solo (quindi si era riappacificato per le vacanze per poi litigare ancora con la moglie? Mah!!) . Gli ho chiesto spiegazioni, mai pervenute, gli ho bloccato le chiamate, gli ho chiesto certezze. Poi la sua dichiarazione “facciamoci compagnia, poi chissa’” perché lui non ama nessuna. Al mio ” fai schifo” mi informa che disattiverá la scheda. Io lo invito a farlo, perché é il viatico per rientrare a casa e ritornare alla sua vita falsa ed inutile. Mi chiudo in un mutismo assurdo, la mia amica percepisce che mi ha ricontattata e scrive in forma anonima alla figlia, raccontandole il tutto in modo da farle sapere di cosa é capace. Conseguenza: la figlia, la psicoterapeuta di cui sopra, mi blocca sul facebook (poco male, non scrivo quasi mai) e lui finalmente porta a termine una scelta (?) e disattiva la scheda. Se ha scelto per assicurarsi il rientro a casa o se gli sia stato imposto non interessa. Sto ancora male, penserò sempre ai giorni della convivenza, ma era un amore malato, anzi a senso unico. La certezza di avere intorno persone che credono in me, che mi riconoscono meriti e capacità mi aiuta. Ho riposto in lui fiducia ed amore, speranze di un futuro felice e non ha esitato a giocare con la mia vita per…sesso? Manie di onnipotenza? Non lo so. Il male torna al mittente, come io pago quello inferto a persone che mi amavano e che non ho ascoltato per credere a costui, lui pagherá con una vita all’ insegna della totale assenza di amore.

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Miglior risposta 18 SET 2014

Dovrà lavorare anche sul fatto che si sente "sporca" e "contaminata", questo è un chiaro segno di vissuto simbiotico...Difficile dirle se possa essere utile o meno seguire un gruppo C.o.d.a. (l'obiettivo è sfogarsi e condividere o pensa che in questo modo uscirà da questa situazione?), è importante capire da chi è gestito il gruppo, (mi pare sia promosso dalla Chiesa Anglicana, non ho nulla contro la Chiesa, anzi, mi preoccupa più la tipologia di persone che partecipano ai gruppi, quale sia l'intento di chi li promuove, e se vi sia una persona qualificata a condurli...)
Ha molta rabbia e "sete di vendetta", vorrebbe che questo uomo fosse punito "per le nefandezze che ha fatto" e lo rimarca più volte (non esplicitamente ma tra le righe) perciò temo che in un contesto di gruppo non controllato, questo venga malamente gestito...Tutto questo pensare, rimuginare, rimarcare, non fa altro che concentrarla ancora sull'ex, e in questo modo lei continua in modo più o meno consapevole a mantenere una sorta di legame con questa persona, assente fisicamente, ma fin troppo presente nei suoi pensieri. Dovrebbe concentrarsi più su se stessa, e darsi il tempo di elaborare il tutto (non ho idea di quanto tempo/sedute si sia concessa per elaborare la situazione) dato che purtroppo relazioni emotivamente intense, importanti e significative, lo richiedono per essere elaborate e superate.
Mi sembra di capire che lei abbia interrotto il percorso terapeutico (?), alle volte può essere importante il tipo di orientamento/preparazione del terapeuta, nel suo caso penso possa essere utile cercare un terapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, che sappia aiutarla a uscire dai sentimenti in cui è ancora tanto invischiata. Si concentri più su se stessa, su cosa desidera per lei stessa.
Non è possibile però farlo attraverso questo portale.
Le auguro di rinascere dalle sue ceneri come l'araba fenice, può farlo dipende solo da lei.

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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4 AGO 2015

La tua storia è molto simile alla mia. Sua moglie mi ha fatto passare le pene dell'inferno con 200 sms di insulti, ricatti e minacce. Tutto questo è durato per due anni. Lui non ha mai mosso un dito dicendomi che era pazza e io gli ha creduto. Risultato? Lui a mia insaputa è tornato a corteggiare la moglie evitando ogni tipo di contatto con me (anche se sessualmente mi cercava). Quando ho cominciato a rifiutarmi la storia è precipitata. È uscito allo scoperto con lei. Ma come si può tornare a fare i finti innamorati quando la moglie è a conoscenza dei tradimenti del marito da 30 anni? Lui come riesce a stare con la moglie quando questa è andata a raccontare tutto ovunque? Vendicarsi non serve a niente. Io penso che queste persone non sapranno mai cosa significa amare qualcuno. Che vita insulsa!

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2 GIU 2015

Buongiorno Anna,
molto dolorosa la sua storia, mi sembra una persona che non sa staccarsi da un uomo che la trascina in un amore molto pasticciato e confuso ma non sa darle quello che cerca veramente, infatti lei dice: "era un amore malato, anzi a senso unico", e anche: "la certezza di avere intorno persone che credono in me, che mi riconoscono meriti e capacità mi aiuta", che mi sembra sia quello che sta cercando e di cui ha bisogno. Come se lei non credesse veramente in se stessa per poterlo lasciare in modo sicuro e costruirsi una vita serena. Se decide di andare da uno psicoterapeuta è per chiarire il perché non riesce a dire un no definitivo a quest'uomo e perché gli permette di trattarla così. Ma ci vuole coraggio per porsi queste domande.. riuscirà a trovarlo? buona fortuna e coraggio. Dott. D. Malerba

Dott. Daniele Malerba Psicologo a Trivignano

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19 SET 2014

Gent.ma dott.ssa,
non si tratta di rancore o sete di vendetta quanto piuttosto di impossibilitá di capire come si riesca a fare tanto male a chi ti ha dimostrato in innumerevoli occasioni quanto ti amasse....posso capire che l' amore non sia corrisposto, e allora perché illudermi per anni se non contavo niente, poi ricontattarmi ancora e ancora fino a precludermi ogni possibilità di contatto quando ho chiesto chiarezza e certezze perché non ne potevo piú di mutamenti improvvisi di stati d' animo e intenzioni? La rabbia che provo non è verso di lui quanto piuttosto per come ha ridotto la mia vita. Costui sapeva che avevo compiuto scelte decisive per amore suo, sapeva che non era un gioco il mio, e mi ha lasciato procedere, tanto non era in discussione la sua di vita. Lui preferisce "non vivere", continuare una esistenza di finzione in cui tutti i ruoli sono incasellati e ben definiti ma falsi, dove regna sovrano l' apparire invece dell' essere e del decidere. Troverò uno psicoterapeuta come lei mi ha consigliato, spero a costi contenuti perché costui mi ha devastata non solo fisicamente; gli strascichi si ripercuotono su tutto, resto giorni e giorni incapace di reagire, uscire di casa e persino lavarmi. Sono come bloccata e capisco che ho bisogno di aiuto. Grazie per tutta la disponibilitá.

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17 SET 2014

Gent.ma dotteressa,
Sono stata seguita sia da uno psicoterapeuta che da uno psichiatra. Il primo ha ricercato le cause della mia fragilità e dipendenza affettiva in un rapporto difficile con una madre non troppo presente..." se mia madre non mi ama ma lui si allora non sono cattiva"...non so se rendo l' idea. Conquistare l' amore di chi un giorno ti conduce in paradiso per poi schiacciarti era il riscatto. Il secondo mi ha prescritto farmaci che mi occorrevano, facendo anche colloqui simili a psicoterapia. Ma mi sento sporca, contaminata e condannata dalle nefandezze di questo essere che ha vissuto e vive senza subire danni, se non forse essere allontanato da casa. E neppure ci credo. Ho pensato di rivolgermi.ad un gruppo C.o.d.a. della mia città, cosa ne pensa? Grazie.

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17 SET 2014

Gentile Anna, è difficile in questa sede poterla aiutare, consiglio di recarsi alla ASL della sua città e chiedere un consulto, le sarà più semplice affrontare la cosa e trovare le risposte che cerca.
Posso suggerirle intanto di provare a leggere il libro "Ho sposato un narciso" di Umberta Telfner, testo interessante e divulgativo che tratta proprio questo tema, in modo ampio e che credo in qualche modo possa rispondere alla sua domanda "possibile che potesse avere questo comportamento solo ?"..."lui dice che non ama nessuna donna"...
Le auguro di potersi ricostruire -è evidente quanta "distruzione" le abbia causato questa relazione- e ripartire da sé.

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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