Come affrontare la paura di stare a casa da sola

Inviata da michela · 30 set 2015 Fobie

Buongiorno, io ho un problema penso di natura psicologica. Ho 22 anni e quando i miei genitori vanno via non riesco a stare a casa da sola. Purtroppo non lavoro ma cerco di passare più tempo possibile fuori casa perché a casa mi de primo. Vedere la casa senza nessuno, gli spazi vuoti mi fa andare in depressione e non riesco a superare questa cosa non so come superarla. Grazie dell' attenzione. Arrivederci.

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Miglior risposta 30 SET 2015

Gentile Michela,
anche tu hai problemi di insicurezza che probabilmente risalgono a molti anni addietro, probabilmente addirittura alla tua infanzia e questa insicurezza ormai è diventata parte integrante di te per cui la casa non ti appare (come dovrebbe essere) il luogo più sicuro, comodo e bello che ci possa essere ma addirittura un posto pericoloso.
Dietro questa paura c'è poi la incapacità di avere un buon rapporto con te stessa e quindi di stare da sola per cui immagino che anche in altri posti, se stai da sola, ti senti spaventata e a disagio.
Pertanto, anche a te suggerisco una esperienza di psicoterapia per poter comprendere le origini di queste paure e superarle.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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2 OTT 2015

Carissima,
la tua sofferenza si basa su uno stato d'angoscia che va assolutamente messo in chiaro affinché tu arrivi a comprenderne la causa (ovviamente, del tutto psicologica). A 22 anni, durante un rallentato passaggio definitivo dall'adolescenza alla maturità, accade piuttosto spesso, qualora non siano subentrati interessi più coinvolgenti.
Ciò può significare che il tuo bisogno di emancipazione si scontra con qualche tua dipendenza dalle figure di familiari. Non drammatizzare ma, innanzitutto, fra le numerose risposte che hai ricevuto dai miei validi Colleghi di questo sito, scegli quella/e con cui ti sintonizzi maggiormente e seguine i suggerimenti. Contemporaneamente, vai a fare una 'chiaccherata terapeutica' con un/a dei miei Colleghi della tua zona che si occupi di Psicoterapia dell'Età Evolutiva (anche se ti sembra di essere già grande, tieni presente che dentro di te esiste una parte immatura che ha un estremo bisogno di crescere). Mi fermo qui, però se vuoi dei chiarimenti, resto a tua disposizione. Auguroni!
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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1 OTT 2015

Gentile Michela, credo sia perfettamente normale che si deprima nello stare a casa da sola. Soprattutto se sente di non avere niente da fare. Io credo che lei debba porsi degli obiettivi e crearsi degli interessi. Vista la giovane età questo è veramente necessario. Inoltre deve creare una rete di amicizia con cui poter stare bene. Rinchiudersi in casa non è salutare da nessun punto di vista. Certamente bisognerebbe saperne di più sul perchè di questa sua insofferenza. Forse ha bisogno di un sostegno psicologico, per scongiurare il pericolo di una depressione. On line, purtroppo, non le posso dire di più. Un saluto affettuoso.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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1 OTT 2015

Cara Michela
ti trovi in questo "contenitore casa" che senza i tuoi genitori non ti contiene e ti appare vuoto e insignificante. Non lavorando penso che tu passi molto tempo a casa e l'assenza dei tuoi genitori ti spinge fuori in qualche altro luogo. Mi chiedo dove passi il tempo quando sei fuori casa?
Comunque sia questo "vuoto della casa vuota" penso rifletta una tua mancanza di interessi personali e attività tue che ti farebbero sentire la casa come spazio tuo da riempire e ti farebbero forse gioire dell'assenza dei genitori.
Così non è! La tua vita sembra scorrere ancora su binari tracciati da loro (i genitori) e non hai ancora messo in funzione le "alucce" per volare da sola...
Rifletti
Un caro saluto Dott. Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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1 OTT 2015

Cara Francesca, la sua situazione è complessa a radicata in una sofferenza che ha origine chiaramente nel rapporto familiare instaurato fra lei e i suoi genitori, ed ha avuto un suo sviluppo nell'età adolescenziale -in cui tardamente ancora un pochino si ritrova- per cui la sua fase di separazione/individuazione non si è probabilmente del tutto sviluppata; e questo le crea un vissuto ansioso/depressivo legato al "nido vuoto" in cui si trova, quando è a casa da sola.

Le suggerisco di trovare una/un brava/o collega, psicologo e psicoterapeuta, nelle sue zone.. Con cui fare colloqui informativi magari indagare sulle ragioni di tutto ciò; e valutare con lei/lui un percorso di psicoterapia.

È tanto giovane, potrebbe dare facilmente, in questa fase della sia vita, una svolta alla sua sofferenza e crescere SERENAMENTE, superando questo fase senza strascichi ulteriori. Mi dia retta, e provi a contattare qualcuno che vis a vis possa accompagnarla in questo percorso.

Se ha necessità di ulteriori "dritte" magari per una scelta nella sua zona mi contatti pure. Un saluto

Dott.ssa Elena Bellia Psicologo a Albenga

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30 SET 2015

Cara Michela,
le informazioni che ci dà sono poche per poter argomentare una risposta. Sarebbe importante conoscere la sua storia e come lei la abbia vissuta.

Ora come ora, potrebbe essere utile agire in due modi: cercando occasioni per stare in casa sola, magari occupata a guardare un film, scrivere, leggere, fare qualcosa che le piaccia e, al contempo, appoggiarsi ad uno psicologo per esplorare questa difficoltà nello stare sola in casa.

Meglio farlo ora per prevenire lo strutturarsi di un disagio più grande in futuro.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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