Come accettare che una storia possa finire da un solo lato

Inviata da pierpaolo · 7 gen 2016 Terapia di coppia

La fine di una storia in modo reciproco e' per me comprensibile. Quello che invece non riesco a capire ed accettare è come una storia possa finire solo per volere di uno dei due. Intendo una storia nella quale vi e' stato uno scambio molto intenso, tanto da considerare ed essere considerato dall'altro qualcosa di unico ed eccezionale che hai sempre creduto poter esistere ma mai incontrato prima di quel momento. È da più di un anno ormai che non ci vediamo. È ancora costantemente nei miei pensieri. È rimasta lì, così come era. L'aspetto come se dovesse cercarmi tra poco. Ho provato a parlarne con psicologi e psichiatri. Mesi di terapia analitica. Farmaci. Rimane lì. Sono ancora innamorato di lei, di come mi faceva sentire e di come era diventata (bellissima) stando con me. Vi chiedo: come si fa ad accettare la fine, la chiusura e a guardare oltre quando la totalità del resto mi pare un mondo di persone insignificanti con le quali non ho desiderio di condividere o scambiare niente?
Grazie, Pierpaolo.

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Miglior risposta 8 GEN 2016

Caro Pierpaolo
dal momento che le storie d'amore si vivono in due è possibile (come ben lei ha sperimentato) che uno dei due partner possa decidere che la storia sia finita.
Mi rendo conto che, per chi resta nella storia (con mente ed emozioni), ci sia amarezza, incredulità e tanto dolore.
La mente e le emozioni spinte dal desiderio creano una sorta di "realtà allucinatoria" dove la persona viene mantenuta in presenza.
Questo è quello che succede a lei.
Questo suo attaccamento resiste e lei non vuole o non riesce a lasciare andare l'altra persona e continua considerarla "sua".
Mi ha fatto molto pensare la sua frase dove dice: "sono ancora innamorato di lei, di come mi faceva sentire e di come era diventata (bellissima) stando con me".
E' una frase molto incentrata su se stesso; lei parla di come questa donna la faceva sentire e di come lei l'abbia fatta diventare bellissima... (in che modo e in che senso?), lei parla di questa donna come se fosse una sua personale creazione, forse è anche per questo che il suo attaccamento permane?
Non si è mai vista un'opera abbandonare e sottrarsi al suo autore...
Mi scusi se posso sembrare troppo diretta, ma sono le cose che, nella sua lettera, mi hanno fatto riflettere.
Io penso che parte di questa sua difficoltà sia dovuta al percepirsi "autore" di questa donna bellissima, insomma, parte del suo amore è verso se stesso come autore e parte verso di lei come "opera".
L'aiuterebbe pensare che questa persona ha una sua volontà indipendende e forse si era semplicemente stancata di lei.
Magari ha preferito tornare un pò più se stessa, meno bellissima ma libera...
Mi scusi ma le ha detto i motivi per cui l'ha lasciata?
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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16 GEN 2016

Gentile Pierpaolo,
una relazione di coppia nasce e si mantiene dall'incontro e non dalla fusione di due persone perchè in tal caso non sarebbe nemmeno più una relazione.
Pertanto c'è sempre l' Io individuale prima del Noi insieme e questo io deve creare continuamente ponti con l'io dell'altra persona con il risultato di una gratificazione reciproca.
Purtroppo a volte non si riesce a fare tutto ciò e può subentrare la rottura per volontà di entrambi oppure per volontà di uno solo dei due ed in tal caso è l'altro a soffrirne di più.
In ogni caso andrebbero sempre indagate le cause che hanno portato alla crisi per comprendere che cosa non ha funzionato e dove sta l'errore che, per quanto possa comportare dolore per la perdita è anche foriero di insegnamenti ed arricchimento esperienziale.
Quindi anche nel suo caso, da qualche parte ci deve essere stato qualche guasto che ha portato alla rottura e non è dato sapere se i mesi di terapia analitica che lei dice di aver fatto abbiano evidenziato questo guasto.
Quello che personalmente mi arriva dal suo breve racconto è che lei sembra centrato soprattutto su se stesso e ipotizzo che la sua ex rappresentava principalmente una sua propaggine o meglio un suo riflesso sicchè lei si ritrova, dopo un anno, ancora nella condizione del narcisista a cui si è rotto lo specchio per cui non può più specchiarsi e ammirarsi.
Penso che abbia bisogno di riprendere la psicoterapia prematuramente interrotta per apprendere come deve essere intesa più correttamente la relazione di coppia e come interagire per salvaguardarla e mantenerla stabile.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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11 GEN 2016

Gentile Pierpaolo,
come immagina, molte informazioni non ci sono disponibili, quindi prenda quello che scrivo come una semplice riflessione dal momento che qui (in questo setting) non è possibile porre domande o vedere il suo viso.

Il primo passo potrebbe essere scindere le due cose: il distacco, la separazione e i suoi motivi, dal ricordo della persona e, soprattutto, da come la faceva sentire.

Per il primo punto, potrebbe cercare (da solo o con un aiuto) di capire le vere ragioni che hanno portato al distacco. Non sempre l'investimento emotivo che operiamo sugli altri riusciamo a condividerlo. Potrebbero esserci stati comportamenti che è fondamentale portare allo stato cosciente, per averne consapevolezza, per dare un senso a quello che è successo e per capire come "funzioniamo" in certe situazioni.

Poi c'è l'immagine che conserviamo dell'altro, il secondo punto di cui le parlavo.
Sembra quasi che Lei l'abbia fermata nel tempo. Da una parte è sicuramente romantico, bello, gratificante. Dall'altra la sembra che la costringa a rimanere nel passato.
Quell'immagine è sua. Nessuno può prendergliela. La può usare quando si sente solo, quando le cose non vanno bene, ed è forse questo che Lei sta già facendo.
Ma alla fine deve rielaborarla. Con un po' di tempo e pensieri adeguati, deve arrivare a pensare a qualcosa come: "sono riuscito ad avere quelle sensazioni con una persona, quindi sono in grado di riproporre questo modello ed avere una relazione appagante. Lo posso fare."

Magari, scoprendo cosa non è andato come si pensava. Cercando di cambiare quello che ha portato alla rottura. Ma se non si ha chiaro il primo punto, il secondo diventa un'idealizzazione della situazione, che non ci consente di capire come fare ad avere modello relazionale efficace.

Poi... mi perdoni, ma un anno dopo una relazione così intensa... è normale avere ancora pensieri su quella persona.

Non abbia fretta. Ognuno di noi ha i suoi tempi e poi dipende anche dalla relazione vissuta.

Provi a ripartire, con calma e cercando di sentire le sue emozioni. E' solo ascoltandole che poi avrà la possibilità di fare chiarezza, di capire cosa è successo.

Se volesse un aiuto in questo precorso potrebbe contattare uno psicologo, anche online, e senza farmaci, che l'aiuterà a guardare la sua storia con occhi diversi e a tenere per Lei le cose più belle.

Cordialmente,
Dott.ssa Anna Patrizia Guarino, Roma

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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7 GEN 2016

Buongiorno Pierpaolo,
la fine di una storia è come subire un lutto a differenza del fatto che la persona amata e persa è viva e questo alimenta costantemente i nostri pensieri su di lei. Come ogni lutto, anche le separazioni hanno delle "fasi" che devono essere attraversate per elaborare il tutto. Stando molto tempo con una persona ci si fonde ad essa dimenticando che Noi siamo una parte della coppia e la coppia stessa è fatta di due individui. Ogni individuo, al termine della storia, deve ritrovare se stesso e la sua forza per poter stare nel mondo e riprogettare la sua vita.
Da quello che scrivi mi sembri bloccato nei pensieri del NOI e non riesci a vedere il IO; per questo gli altri appaiono insignificanti... senza quel Noi il resto del mondo perde di valore, valore che puoi ritrovare guardando con gli occhi dell' IO che hai sempre avuto con te. Vi sono vari approcci di terapia, tu parli dell'analitica, forse puoi provarne altri che vadano a lavorare più sulle emozioni. Un approccio Relazionale, o un approccio Ipnotico. Pensaci.
A Tua disposizione

Dott. Fabio Glielmi
Roma

Dott. Fabio Glielmi Psicologo a Roma

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