Mi sento tremendamente solo e apatico . A 40 anni mi sono riscoperto senza amici , non ho relazioni amorose da 3 anni ( l'ultima mi ha segnato parecchio ), il lavoro non va bene ( non guadagno più come una volta ),son dovuto tornare a vivere da mia madre ( che ,tra l'altro soffre di solitudine e accenni di Alzheimer).
Ho un figlio che amo e vedo spesso ,ma brutto a dirsi ,non mi basta il suo amore e quello che di a lui .
Mi butto spesso nel gioco d'azzardo ,consapevole del male che mi faccio .
Non sapendo come cambiare la situazione,vorrei farmi aiutare da uno specialista (ne ho frequentato uno per 5 incontri ,mi ha aiutato poco anche se in quel momento è stato utile ). Non posso e non voglio svegliarmi domani ed avere 60anni ,solo e depresso ,senza scopi nella vita .
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
3 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buonasera,
Lo specialista per lei deve essere per prima cosa psicoterapeuta; l’albo psicologi riporta on Line gli psicologi che sono anche nell’elenco degli psicoterapeuti. Meglio se è esperto bei disturbi dell’umore.
Da quello che lei ha scritto, immagino che il gioco d’azzardo, con la sua adrenalina, sia un sostituto delle relazioni affettive e un antidoto all’apatia.
La terapia serve a capire da dove derivano solitudine e apatia in modo da poter di nuovo allacciare relazioni sociali e affettive.
La terapia vale la candela; infatti, quando migliora il tono dell’umore, migliorano anche le condizioni lavorative.
Dott.ssa Giuliana Gibellini, psicologa psicoterapeuta, specialista in psicologia clinica
5 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buonasera Cris,
è normale e comprensibile che l'amore di Suo figlio, anche se è una cosa meravigliosa, non Le basti. Deve essere difficile dover tornare a vivere dalla mamma che in più soffre di una malattia che coinvolge anche i familiari.
Ha già capito che il gioco d'azzardo peggiora la situazione e non solo dal punto di vista economico.
5 incontri sono pochissimi, servono per inquadrare la situazione, stabilire gli obiettivi e cominciare a pianificare il lavoro da fare. Quindi continui o inizi un percorso psicologico adesso in modo che a 60 anni questo periodo sia solo un lontanissimo ricordo. Troverà così un aiuto per cambiare la situazione. Il fatto che Lei ne abbia voglia è un'ottima premessa.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Katarina Faggionato
5 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Scrive di non voler svegliarsi a 60 anni e scoprirsi ancora solo e depresso, e allora è giunto il momento adesso di fare qualcosa.
Per cambiare la propria situazione bisogna iniziare cambiando qualcosa tutti i giorni nella propria vita.
Cinque incontri con il terapeuta non sono affatto sufficienti per instaurare una consapevolezza di ciò che ci succede e delle strategie per il miglioramento, le consiglio di affidarsi a qualcuno che sappia supportarla in questa ricerca di sé. Il futuro si costruisce a partire da oggi.
4 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Cris, sono il Dr. Nasini Guido. Posso solo immaginare la difficoltà che può provare in questo momento della sua vita, leggendo la storia che ha appena raccontato. La selezione dello specialista più adatto non è mai una scelta semplice, ciò che "aiuta" molte volte è la relazione che si instaura con il terapeuta, rivelandosi susseguentemente il percorso psicologico come una vera a propria "palestra alle relazioni". In questo momento così importante della sua vita potrebbe esserle necessario rivolgersi ad uno psicologo per riuscire ad elaborare il suo stato e ripartire così al meglio.
Buona fortuna
Dr. Nasini Guido
4 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno. Ha due possibilità: o si rivolge a uno psicoterapeuta (verifichi su siti come questo, o sul registro dei professionisti sul sito web dell'ordine regionale cui Lei fa riferimento) oppure a un centro sul territorio che prenda in carico il gioco d'azzardo. Dal Suo messaggio, consiglierei di partire dalla prima opzione, perchè ha ben chiaro i motivi per i quali ricerca l'adrenalina e l'attivazione (o la dissociazione, a seconda del caso specifico) data dal gioco. C'è uno stallo esistenziale importante, con progettualità assente o invisibile e ripiegamento depressivo. E' possibile che il collega Le chieda di effettuare anche un controllo da uno psichiatra, ma questa figura nel Suo caso ha senso solo come aggiunta a quella dello psicoterapeuta e non come prima opzione di riferimento. Premessa necessaria e fondamentale, tuttavia, è che si tratta di percorsi non necessariamente brevi e con risultati visibili nell'immediato di 5 colloqui. La responsabilità della propria esistenza passa anche dall'impegno e dalla fatica di rimanere aderenti a una cura che, nell'arco dei primissimi periodi, non sempre da risultati evidenti. In bocca al lupo, DP
3 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Cris,
accolgo il suo vissuto di tristezza, che bene descrive nella sensazione di solitudine, di apatia e nelle difficoltà che riscontra nel lavoro e, probabilmente, nella convivenza con sua madre.
La consapevolezza di questi stati, così come quella relativa al fatto che il gioco d'azzardo le arrechi un danno, l'hanno condotta a fare una richiesta di aiuto. E' sulla buona strada!
Vorrei, però, chiarirle un aspetto importante del percorso terapeutico. Trattandosi di un processo, un fattore importante è dato dal tempo. Se vuole prendersi cura di se stesso e chiarire quali sono i suoi scopi di vita, occorre che ripercorra con il terapeuta la sua storia di vita e ricostruisca il suo tipo di funzionamento. Il lavoro che viene svolto in terapia talvolta può sembrare lungo e faticoso, ma una buona alleanza terapeutica, un buon inquadramento diagnostico e la definizione di obiettivi terapeutici chiari e condivisi migliorano davvero la qualità di vita.
Spero di esserle stata d'aiuto
Cordialmente
2 OTT 2020
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Cris, l'insoddisfazione e la frustrazione che prova di percepisce da ciò che ha scritto. Rinforzo in maniera positiva la Sua idea di farsi seguire da uno psicologo, per trovare equilibrio e soddisfazione nella Sua vita che Le dia, quindi, benessere. Se con il professionista a cui ha chiesto aiuto non ha dato i risultati sperati per Lei, cerchi qualcun altro che possa fare un lavoro costruttivo con Lei. La relazione psicologica, e l'aiuto che può derivare da essa, ha molto a che fare con il modo in cui si trovano, insieme a lavorare, sia paziente che terapeuta.
Buona fortuna.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.
