Buongiorno,
ormai sono anni che combatto con me stessa.
Tutto è iniziato quando ero molto piccola, sono stata bullizzata per il mio peso durante tutte le scuole elementari e medie fino al momento in cui mi sono messa a dieta e ho iniziato a fare "sport".
Purtroppo ho fatto tutto da sola, questo mi ha portato a perdere molti kg in poco tempo con ricadute sulla mia salute, ero al limite dell'anoressia ma fortunatamente sono riuscita ad uscirne.
Ora ho 23 anni e sono oggettivamente bella, me lo dicono in molti e non mi mancano le attenzioni maschili.
Purtroppo io non mi sento bella, non sono stupida, so di avere un aspetto piacevole, ma è come se non fosse abbastanza.
Mi vedo troppi difetti che proprio non riesco ad accettare.
Nei giorni peggiori non riesco a guardarmi allo specchio oppure nascondo il viso al mio ragazzo.
Quando vedo una ragazza che reputo più bella mi sento male, mi sale l'ansia, le palpitazioni, forte rabbia e un senso di ingiustizia, perchè io non sono nata così?
E' come se l'aspetto fisico fosse la cosa più importante della mia vita, anche se razionalmente capisco che non è così.
Al momento sono seguita da uno psicologo ma anche lui crede che ci sia qualcos'altro sotto oltre al bullismo subito, per questo vi ho scritto.
Possono esserci altre cause che provocano questo mio malessere?
Devo scavare più a fondo nel mio passato?
Ringrazio sin da ora chi mi risponderà.
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19 SET 2022
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Cara Moni26,
Mi dispiace per le sue giornate difficili e per la sensazione di malessere di fronte alla vista di ragazze che reputa più belle. Capisco la sensazione di non essere abbastanza, la difficoltà a considerare l'aspetto fisico solo una parte di sé. Certamente, con lo psicologo da cui è seguita, potrà affrontare il "come mai" si senta così in questo momento, che cosa significa per lei non essere abbastanza e ciò che la porta a sentirsi male di fronte ad altre ragazze con cui confrontarsi. Inoltre, avrà certamente modo di osservare le situazioni che la portano a sentirsi maggiormente arrabbiata e pervasa dal forte senso di ingiustizia di cui parla. Penso che il percorso la porterà a poter osservare le parti che ritiene positive, non solo fisiche, di sè, arrivando con il tempo ad una maggiore accetazione anche di quelle parti che le piacciono meno. Durante il suo percorso psicologico ci sarà la possibilità di accogliere e "stare" anche con le parti di sè che meno apprezza, con i suoi tempi e il suo ritmo.
Rimango a disposizione per qualsiasi delucidazione, augurandole il meglio
Un caro saluto
Dott.ssa Eleonora Gasparetto
19 SET 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara moni,
il collega che ti segue è molto attento: ha ben notato quello che accade quasi sempre nelle persone che hanno sofferto di disturbi del comportamento alimentare. La percezione alterata del proprio corpo è una sorta di colpo di coda, un residuato che va smontato anch'esso, per evitare un riemergere delle problematiche alimentari. Il consiglio è di orientarvi, con il collega, a sciogliere la matassa del dismorfismo corporeo, imparando ad osservare con tenerezza il proprio corpo.
Resto a tua disposizione, e anche del collega, se vorrete confrontarvi sul tema e individuare una strategia di intervento comune.
Cordialmente,
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati
19 SET 2022
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Buongiorno Moni, comprendo la situazione che stai descrivendo, e me ne dispiaccio. Sicuramente potrebbe non essere facile gestire questo tipo di sentimenti e vissuti, spesso incontrollati e poco comprensibili. Il rapporto con il nostro corpo è molto complesso e delicato, soprattutto durante la fase adolescenziale dove l'immagine che abbiamo di noi stesso si delinea e consolida.
Essere già in terapia potrebbe aiutarti a comprendere ed esplorare meglio le cause del tuo dismorfismo, così da capire meglio questa idea.
Resto a disposizione!
AV
19 SET 2022
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Gentile Moni, le esperienze vissute in passato hanno sicuramente un peso ma il senso negativo di se è in genere il risultato di passato e presente. Probabilmente ci sono esperienze attuali che stimolano quel senso di non essere abbastanza e gli altri sentimenti che lo accompagnano. Nella maggior parte dei casi sono esperienze all’interno di relazioni importanti: familiari, sentimentali, di amicizia. Parlane con il tuo psicologo.
Un caro saluto.
Dr. Patrizia Mattioli
19 SET 2022
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Salve Moni, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
