Salve, volevo porre un quesito: Fino a che punto è buono ed è giusto cambiare se stessi per piacere all'altro al fine di migliorare la relazione di coppia rendendola più solida e più gratificante?
Grazie a tutti gli psicologi che risponderanno :)
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16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 9 persone
Caro Michele,
precisando il fatto che ci potrebbero (apparentemente o momentaneamente) far stare bene anche cose non buone e non giuste per cui, a mio avviso, è difficile prescindere da una valenza etica e morale in tutto ciò che facciamo, sono molto d'accordo con la risposta della collega dott.ssa Denaro.
Quando si sceglie di vivere in una relazione di coppia e non più da single, è inevitabile mettere a confronto due modi di pensare e di vivere diversi ed è augurabile la migliore sintonia possibile che prevede prendere e dare, chiedere e rispondere alle richieste, accontentare ed essere accontentati, in una parola prevede la "reciprocità" nella volontà di piacere all'altro senza però stravolgere completamente la propria personalità e quindi anche annullarsi per l'altro.
Pertanto i cambiamenti per piacere all'altro al fine di una relazione più solida e gratificante non possono/devono mai essere radicali e soprattutto devono essere reciproci in modo che il rapporto rimanga equilibrato anzichè diventare squilibrato coinvolgendo anche la gestione del potere all'interno della coppia.
Ovviamente questo ragionamento è valido in generale ma per approfondire i particolari ed entrare nello specifico dei cambiamenti a cui ti riferisci, ti suggerisco di approfondire con uno psicoterapeuta della tua zona.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
22 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Buongiorno Michele, essere in una relazione di coppia porta automaticamente a dover fare i conti con parti di noi che vanno modellate per poter accordarsi meglio con le parti dell'altro. spesso si sceglie un partner che ci fa da specchio, cioè nel quale vediamo come vorremmo essere, altre volte ci completa perché è "l'altra faccia della medaglia" nel vero senso della parola. In tutti i casi, la nostra personalità di base deve rimanere preservata, altrimenti cambiare per l'altro significherebbe annullare completamente se stessi. La vita di coppia provoca cambiamenti in entrambi i partner, ma appunto devono essere processi di coppia costruttivi e non distruttivi. Chiara Schiroli
19 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Che bella domanda Michele, devi essere proprio innamorato della tua compagna!
E' difficile rispondere, se ci fosse un limite preciso le coppie durerebbero in eterno! Io credo che sia giusto fino a quando tu credi che ci sia qualcosa che puoi dare alla vostra relazione per renderla più solida e matura. Oltre rischi di snaturarti, di cambiare oltremodo alcuni tuoi aspetti, per l'altro, e nel farlo non puoi che accumulare lentamente un risentimento che sicuramente, ad un certo punto, da qualche parte troverà la luce con manifestazioni di rabbia o tristezza!
Fai come ti senti, il fatto stesso che tu ti ponga questa domanda ci dice molte cose sul fatto che sarai in grado di cambiare, eventualmente, salvaguardando te e le persone che ti sono vicine!
in bocca al lupo!
18 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Ogni individuo è un assere a se. Non si può cambiare per l'altro, e se lo fai credo che il tuo modo di essere è camaleontico. lo fai per te stesso, sei te stesso nel cambiamento perchè così ti piace e ti fa star bene... credo.
Essere grandi trasformisti può essere un ottima qualità, se impiegata nella giusta misura ed essendone consapevoli.
17 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Buon giorno Michele,
nel momento in cui una coppia è in crisi e vuole affrontarla in modo costruttivo è importante che ci sia cooperazione da entrambe i partner. Lei pone il quesito "fino a che punto è giusto cambiare per l'altro" ed è un quesito molto importante perché cambiare per l'altro è giusto fino al momento in cui tra i due partner ci sia simmetria nei ruoli dei partner. Se invece le è la sua compagna avete ruoli asimmetrici cioè c'è prevaricazione prepotenza e desiderio di primeggiare non è più opportuno cambiare per l'altro, perché vuol dire che dall'altra parte ( cioè l'altro partner) non sta collaborando, non si sta mettendo in gioco e pretende solo che sia l'altro a fare dei cambiamenti. Nella coppia si è in due, ed entrambe i partner hanno le stesse responsabilità al cinquanta per cento ciascuno. Altrimenti si rischia di annullarsi per compiacere. Bisogna stare attenti perché se si vuole salvare il proprio rapporto di coppia bisogna essere in due.
Le consiglio di contattare uno psicologo per una terapia di coppia e se la sua compagna non volesse partecipare alla terapia, le consiglio comunque di contattarne uno per lei individuale, per capire come comportarsi e per iniziare a partire dai suoi bisogni.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Un caro saluto.
Dott.ssa Antonella Deninno.
17 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Michele, cosa c'è, nelle sue attuali strategie relazionali che sente non adatte per piacere all'altro? Come mai sente di dover apportare cambiamenti? L'altro ne è informato o si troverebbe una "sorpresa"? Credo che, se si ha l'obiettivo di migliorare una relazione di coppia, la soluzione debba essere cercata e trovata da entrambi, non dalle singole individualità, altrimenti si rischia di, ad es., apportare un cambiamento perchè si ipotizza che all'altro piaccia, e viceversa. Il punto giusto e buono non può essere oggettivo ma è specifico per ogni individuo all'interno di una coppia. Credo, dunque, sia importante una sua riflessione su come mai sente questo tipo di bisogno e come mai proprio in questo momento della sua vita.
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo/Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma
17 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 4 persone
Caro Michele, se ci innamoriamo di una persona, ci innamoriamo di come questa persona è in quel momento preciso! Questo non vuol dire prendere o lasciare, ma, se nel corso della storia emergono lati stridenti con il carattere dell'altro si potrà arrivare a un giusto e sano compromesso (non ci formalizziamo per la parola perché di compromessi è piena la vita). Ovviamente si parla di caratteristiche da aggiustare non di caratteri violenti, irascibili, rancorosi o vendicativi ( dai quali bisogna scappare a gambe levate) ma non cadiamo nell'errore opposto. Le richieste devono essere ragionevoli e, soprattutto, non devono smorzare o mortificare la nostra personalità. Una persona espansiva e affettuosa non potrà mai diventare una persona fredda e viceversa. Ricorda che ognuno di noi ha il diritto di essere così com'è! Auguri e spero di non averti confuso le idee!!! dr. Annalisa Lo Monaco
16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Caro Michele, non esiste un giusto o sbagliato ma solo ciò che ci far star bene. È normale che in una relazione di coppia entrambi gli individui debbano modificare qualche piccolo lato del proprio comportamento. Tuttavia questo non vuol dire cambiare il proprio carattere. Sapersi riadattare modificando le proprie abitudini è segno di grande maturità, apertura mentale e anche di amore verso l'altra persona. Ora io sto facendo un discorso molto generico non conoscendo i particolari della sua storia. Sta a lei valutare se è quanto ne vale la pena. È una volontà reciproca?
Se comunque non riesce da solo a trovare una soluzione che la faccia star bene, può sentire una consulenza di uno psicologo della sua zona.
Distinti saluti
Dott.ssa Denaro Francesca
Prato
16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Michele,
non fornisce nessuna informazione relativa a questo cambiamento di cui parla e che sembra essere in atto. Il dubbio sul giusto e buono di un cambiamento è un interrogativo piuttosto comune nella vita quotidiana di ognuno di noi, proprio per gli aspetti sconosciuti che porta con se'. Lei come si sente davanti ad un cambiamento? Quali vantaggi riconosce ad un eventuale cambiamento rispetto alla relazione che sta vivendo? Se non volesse cambiare, questo cosa comporterebbe?
Provi a rifletterci un po' su.
Cordialmente
Dott.ssa Angela Niro
16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Michele,
non porrei la questione nei termini di "giusto/sbagliato" i n quanto questo presupporrebbe una norma stabilita o migliore di altre a cui adattarsi.
Sarebbe interessante invece capire a che tipo di cambiamento si riferisce e in che senso si anticipa che questo potrebbe portare dei miglioramenti... In poche parole: cosa comporterebbe cambiare per la persona che cambia e per l'altra? Cosa implicherebbe per entrambi? Perché un cambiamento sembra necessario?
Rimango a disposizione.
Cordialmente,
16 NOV 2016
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Michele,
In generale per andare d'accordo in una qualsiasi relazione, può essere necessario smussare dei piccoli lati del proprio carattere.. rivalutare alcuni atteggiamenti, adattarli a persone e contesti ... ma cambiare radicalmente e non sentirsi a proprio agio con se stessi, resta un atteggiamento controproducente a mio avviso.. ed a lungo andare potrebbe causare non pochi conflitti e problemi.
Resto a disposizione per ogni cosa,
Un caro saluto!