Bugiardo cronico o disturbo della personalità?

Gentile Francesca, durante un colloquio psicologico si può collaborare per stabilire una diagnosi, ma non sempre è possibile scoprire una bugia.

Il lavoro dello psicologo si basa sulla collaborazione e, nel caso in cui l'altra persona desideri nascondere un aspetto fondamentale della sua esperienza, è possibile che, se lo fa bene, non si riesca a capire che sta mentendo.

Lo stesso discorso vale per la diagnosi; è possibile collaborare per stabilire una diagnosi ma, se si è molto esperti, è possibile simulare i sintomi e i ragionamenti corrispondenti a una patologia confondendo lo psicologo.

La psicoterapia infatti è una scienza che usa lo strumento del dialogo come canale privilegiato per lavorare e questo canale può contemporaneamente essere usato anche dal cliente per impedire allo psicologo di lavorare efficacemente.

Esistono contesti in cui il cliente non è collaborativo ma è richiesto comunque sostegno psicologico (commissionato da una terza persona/istituzione), in tali contesti si lavora più sul funzionamento che sul contenuto, puntando allo sviluppo di abilità che possono emergere indipendentemente dai contenuti trattati e che possono aiutare la persona a migliorare il suo benessere nonostante la mancanza di collaborazione, ma, tra tutte le modalità di lavoro possibile, questa è una modalità lenta e molto faticosa.

Spero di esserle stato di aiuto, non esiti a scrivermi per ulteriori dubbi.

Cordiali saluti.

Dr. Valerio Celletti