ansia scolastica

Inviata da Dani71 · 16 ott 2017 Ansia

Cagliari e dintorni
ansia scolastica , mia figlia 14 anni è entrata in prima superiore,ha paura di entrare scuola, ormai sono giorni che non riesco a mandarla, nel momento in cui deve uscire e prendere il bus per andare a cagliari da Dolianova piange senza motivo, molto studiosa e sempre stata bravissima a scuola, mai avuto comportamenti del genere in precedenza, ha sempre amato la scuola, presenta queste reazioni di ansia e paura solo quando deve andare a scuola, passato il pericolo ...cioè la sua assenza e la ragazzina serena e spensierata di sempre!
Momentaneamente sta seguendo un percorso di Caunseling due volte alla settimana, ma la scuola ha bisogno di un certificato medico fatto da uno psicoterapeuta specializatto in psicologia adolescienziale per poter aiutare mia figlia
chiedo se potete aiutarmi e darmi un consiglio
grazie infinite
Locci Danica

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Miglior risposta 17 OTT 2017

Carissima,
Nell'adolescenza inizia un processo molto delicato di raffinamento ed irrobustimento della propria identità personale. L'ingresso in contesti inediti, come la scuola superiore, può alle volte spaventare i ragazzi. Importantissime sono le primissime emozioni provate, quelle se negative possono caratterizzare tutta l'esperienza.
Bisognerebbe raccogliere informazioni su quali siano i pensieri che gravitano attorno alla dimensione scolastica in sua figlia, dopodiché cercare di capire se si tratta di prodromi di una fobia o se l'evitamento è legato a cause diverse.
Nel primo caso l'interlocuzione con un professionista Cognitivo Comportamentale potrebbe essere di grande aiuto. Esistono programmi molto efficaci e celeri per superare fobie scolastiche. come la:
1. Desensibilizzazione sistematica
2. Esposizione graduale in vivo

Le consiglio inoltre la lettura di un libro sull'adolescenza:

L'epoca delle passioni tristi di Miguel Benasayag

Cordialmente

Dott. Colamonico Damiano

Dott. Damiano Colamonico Psicologo a Torino

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19 OTT 2017

Gentile Danica,
il nuovo ambiente scolastico, congiuntamente ai cambiamenti fisici e psicologici tipici dell'età adolescenziale, può essere responsabile della fobia manifestata da sua figlia.
Talvolta, in base alla disponibilità degli insegnanti, si adottano strategie che riducono il meccanismo di evitamento all'ambiente (es. entrare a scuola fuori dall'orario delle lezioni,).
La scuola richiede il certificato, per poter giustificare le ore eccessive di assenza e tutelare la ragazza.
Può contattare un terapeuta dell'età evolutiva, ricercando anche da questo portale, un nominativo nella sua zona di residenza.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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18 OTT 2017

Gentile Sig.ra Docci, in merito alla sua domanda, posso consigliarle di rivolgersi a professionisti iscritti regolarmente all'albo degli psicologi e psicoterapeuti. La problematica ansiosa presentata da sua figlia potrebbe essere facilmente risolta da una terapia di tipo cognitivo-comportamentale che agisce prevalentemente sul sintomo, così da permettere in maniera direttiva e in tempi celeri di risolvere il problema.

Cordiali Saluti. dott. Leonardo Di Perna.

Dott. Leonardo Di Perna Psicologo a Foggia

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18 OTT 2017

Buongiorno, ha fatto bene ad iniziare un percorso per sua figlia, credo sia poco efficace rinforzare la paura della bambina, nell'ingresso a scuola, con le assenze. A prescindere dalla burocrazia scolastica, sarebbe opportuno consultare uno psicoterapeuta specializzato in età evolutiva. Utile sarebbe ottenere informazioni dalle maestre e i compagni di scuola oltre che parlare con la bambina. Resto a disposizione

Dott.ssa Francesca Rubino Psicologo a Manfredonia

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17 OTT 2017

Buongiorno Sig.ra Locci,
La invito a verificare che il counselor sia uno psicoterapeuta inscritto all'Albo, altrimenti sarebbe più indicato un percorso professionale che aiuti sua figlia a capire i motivi del suo disagio.

L'ansia scolastica può nascondere una grande paura di fallire o una crisi evolutiva legata al cambio di scuola o al timore di "allontanarsi" da casa e diventare più grande e autonoma. Sono solo alcuni esempi, di aspetti che andrebbero indagati e compresi meglio.

Se non ha altri riferimenti, conosco un bravo terapeuta a Cagliari che può sentire anche solo per una consulenza psicologica.

Buona giornata,
Camilla Marzocchi
Bologna BO

Dott.ssa Camilla Marzocchi Psicologo a Bologna

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17 OTT 2017

Gentile signora, il passaggio alla scuola superiore è molto duro e a livello simbolico rappresenta il diventare autonomi e "grandi".questo fa paura. Può trattarsi di una momentarea regressione di sua figlia, nulla più. Le parli ,la rassicuri con dolcezza, le diminuisca le aspettative troppo alte che società e scuola nutrono. Le ridia fiducia in se stessa. Il certificato lo può fare un professionista ma non la mandi da nessuno, aumenterebbe ansia e si sentirebbe ancora più diversa. Auguri a disposizione dottoressa Giulia Piana Milano

Dott.ssa Giulia Piana Psicologo a Milano

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17 OTT 2017

Gentile Danica,
All'ingresso nella scuola superiore l'adolescente può incontrare difficoltà e percepire l'ambiente come luogo che genera ansia o angoscia. Si potrebbe verificare una paura immotivata verso gli insegnanti, difficoltà con i compagni, ansia da prestazione: le motivazioni possono essere diverse.
D'altra parte potrebbe essere un problema di separazione dalla propria famiglia con manifestazioni ansiose esagerate rispetto l'età cronologica.
Un percorso psicologico mirato credo possa esserle di grande aiuto.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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17 OTT 2017

Buongiorno, sua figlia sta affrontando un momento difficile e delicato della vita: l'adolescenza. Questo è il momento in cui ci si trasforma da bambini in adulti. Durante questo periodo si affrontano tanti cambiamenti sia somatici che psicologici, ed è anche il momento in cui ci si appresta a staccarsi dai genitori e a cercare tra i pari nuovi punti di riferimento. Probabilmente " l'ansia scolastica " di sua figlia è il sintomo che rappresenta un conflitto interiore dovuto proprio all'adolescenza, periodo non facile da affrontare nè per i figli e nè per i genitori. Penso che per risolvere questo problema al meglio sua figlia abbia bisogno del giusto spazio per poterlo fare e quindi sarebbe indicato farle intraprendere un percorso psicoterapeutico utile per ritrovare un nuovo equilibrio e il giusto modo per affrontare i cambiamenti tipici della sua età. Lo psicoterapeuta in questione potrebbe così fare pure il certificato per la scuola. Se come genitore ha bisogno di consigli per affrontare il momento rimango a sua disposizione. Cordiali saluti
Dott.ssa Amalia Crescenti.

Studio Psicoterapia infantile e per adulti Psicologo a Palermo

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17 OTT 2017

Cara Danica,
Il passaggio alle superiori è un passaggio molto importante e delicato. Vi è il passaggio alla vera e propria adolescenza con sviluppo e modificazioni del proprio corpo e la ricerca di identità e di se stessi. Se fino a questo momento non ci sono state situazioni di difficoltà scolastica la prima cosa che farei è cercare un dialogo aperto con sua figlia. La scelta della scuola da chi è stata fatta? È possibile che sia successo qualcosa con i nuovi compagni? Con le insegnanti? A volte le richieste degli insegnanti superiori sono da subito molto più elevate e complesse di quanto richiesto alle medie... Credo che una consultazione psicologica ed eventualmente un percorso di psicoterapia possa essere l'intervento più efficace per sua figlia, volto non solo a dare strategie per affrontare la situazione, ma anche ad analizzare più a fondo le paure emerse, riflettere su di sé e permettere uno sviluppo integrato della propria identità in divenire.

Resto A disposizione,
Dr.ssa Muzio Sara

Anonimo-168276 Psicologo a Milano

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17 OTT 2017

Buongiorno Daniela,
Bisognerebbe indagare cosa é cambiato dalle medie alle superiori, in ogni Suo contesto (scolastico in primis, familiare e amicale), e soltanto con una figura professionale qual'é lo psicoterapeuta, è possibile restituire un senso a questo comportamento incomprensibile, per com'è stata sempre Sua figlia. Soltanto attraverso una terapia individuale che preveda anche delle sedute familiari (dove è coinvolta tutta la famiglia nucleare) è possibile rendere più plausibili ed esplicite motivazioni che fanno agire automaticamente l'evitamento scolastico. Infatti secondo l'orientamento sistemico relazionale, i figli si comportano per soddisfare, talvolta dei bisogni che appartengono più al sistema familiare, che a loro stessi.
Spero davvero che si rivolga a un professionista psicoterapeuta preparato, perché l'attività di coinselor non può arrivare laddove arriva la terapia.
Come ultimo consiglio: faccia sentire a Sua figlia, che il mondo non è un qualcosa da cui proteggerla, e si interroghi sui motivi improvvisi di questa paura di cresce. La fobia scolastica è un sintomo relazionale, e come tale, è mantenuto e involontariamente rinforzato dai diversi contesti (familiare/scolastico/amicale) di vita, della ragazza.
Per qualsiasi chiarimento, resto a disposizione.
Saluti,

Dott.essa Berti

Dott.Ssa Berti Martina Psicologo a Firenze

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17 OTT 2017

Se accade questo un motivo c'è sempre. Non c'è bisogno di certificare nessuno credo. C'è bisogno di capirne i veri motivi e lavorare per togliere questa paura che appare immotivata e che invece ha una sua radice. Se non vede miglioramenti in breve tempo vuol dire che la terapia non funziona e occorre trovare un terapeuta capace. Le assicuro che é un aspetto non difficilmente risolvibile. Un buongiorno e un saluto

Dott. Davide Milanese Psicologo a Tortona

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17 OTT 2017

gentile signora,
forse è il caso di mandare sua figlia da uno psicoterapeuta (da scegliere fra gli iscritti all'albo degli psicologi della sua regione magari privilegiando il professionista che offre il primo colloquio gratuito). Il counseling è una tecnica che dovrebbe essere esercitata solo da psicoterapeuti riconosciuti, purtroppo esistono abusi. Quanto a sua figlia è possibile che il cambiamento di scuola e di ordine di studio abbia fatto affiorare qualche disagio profondo che sarebbe opportuno approfondire con l'appoggio di una/uno psicotererapeuta espggio di una/uno psicot

Dott.ssa Susanna Bertini Psicologo a Torino

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17 OTT 2017

Gentile Danica,
Bisognerebbe comprendere meglio il motivo dell’ansia, se è stata dall’inizio della scuola o successivamente, se è successo qualcosa con i compagni e/o con gli insegnanti, se il problema è più legato all’allontanamento dal proprio ambiente.
In ogni caso per come stanno le cose, un percorso di consueling non è sufficiente. Meglio un approccio psicoterapico che vada più a fondo al problema.
Un cordiale saluto.

Dott.ssa Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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