Ansia ed attacchi di panico

Inviata da Roberta · 19 lug 2012 Attacchi di panico

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni della provincia di Varese;
A 6 anni ho avuto il mio primo attacco di panico dovuto al buio, è il primo episodio che ricordo e da quell'età sporadicamente ho continuato a avere piccoli episodi di attacchi di panico dovuti però alla paura di morire, dai 6 ai 16 anni è stato tutto sopportabile e riuscivo a conviverci, da 4 anni a questa parte però questi attacchi sono diventati sempre più forti e pesanti tanto da impedirmi di condurre una vita normale, 4 mesi fa mi sono rivolta ad un centro psichiatrico della mia città che però ha solo peggiorato la situazione in quanto in seguito al racconto di quella che è la mia storia e la mia vita mi sono stati prescritti dei farmaci antidepressivi e ansiolitici (sertralina compresse, e delorazepam in gocce) dopo circa una mezzora dopo aver assunto una compressa di sertralina mi sono sentita malissimo, ho avuto un attacco di panico con tutto quel che ne segue (tachicardia pressione alta, dispnea, tremori a gli arti, sudorazione e senso di disorientamento e testa vuota), sono andata al prontosoccorso e mi hanno dato dei calmanti. Da quell'episodio continuo ad avere un disturbo d'ansia 24 ore su 24, disturbi visivi e somatizzazioni,non sempre riesco a tranquillizzarmi e di conseguenza questa ansia sfocia in attacchi di panico che mi portano ripetutamente ad andare al pronto soccorso; dopo quel trauma dovuto alla sertralina ho paura a prendere qualsiasi medicinale, anche una semplice aspirina mi provoca paura e tachicardia.
Convivere con questi attacchi di ansia persistenti che sopraggiungono anche quando non ci penso o sto facendo la spesa mi impedisce di vivere una vita normale e non so pià come fare per uscirne.. Non intendo curarmi con farmaci perchè voglio uscirne con le MIE forze inquanto non mi reputo pazza, come gli psichiatri vogliono farmi passare.. vorrei una consulenza terapeutica comportamentale che mi aiuti a gestire questa ansia che mi sta portando ad isolarmi dal mondo... trasformandomi in una persona asociale e sempre depressa, cosa che io non sono assolutamente! Sono una ragazza giovane e piena di vita e ho solo bisogno di qualcuno che possa capire il mio problema e darmi una spinta per risalire questo pozzo profondo...
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Miglior risposta 25 LUG 2012

Salve,
l'approccio psicologico più indicato che risolve i disturbi d'ansia anche se necessita di maggiore tempo rispetto a un intervento comportamentale è quello psicodinamico, perchè da quanto scrive il suo disturbo a origini molto lontane, nella sua infanzia. Certo questa terapia unita a tecniche di gestione dell'ansia che l'eventuale terapeuta le spiegherà. Comunque a volte la terapia farmacologica se ben calibrata è di supporto alla terapia psicologica - ovvero più fluidità nel mondo interiore, nel racconto di sè- ed evita l'instaurarsi di condizionamenti dovuti ai sintomi.
Dott. Piantanida Silvia Roma

Anonimo-122284 Psicologo a Roma

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26 LUG 2012

Le consiglio di tornare presso il Centro che l'aveva in cura, questo non significa che Lei è pazza, però deve affrontare questo suo disagio.
I farmaci per la cura degli attacchi di panico purtroppo non hanno gli stessi effetti sulle persone.
E' probabile che la cura andava monitorata e cambiato il farmaco.
L'ansia e gli attacchi di panico non possono essere curati solo con la psicoterapia, perchè la terapia ha dei tempi lunghi di azione.
Le consiglio di integrare terapia farmacologica, psicoterapia e successivamente valutare l'uso di tecniche di rilassamento. Si affidi con fiducia.
Dott. ssa Valeria Rinaldini, Psicoterapeuta. Napoli

Dott.ssa Valeria Rinaldini Psicologo a Napoli

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24 LUG 2012

Salve Roberta, dalle informazioni che lei dà, non emerge con chiarezza quella che dovrebbe essere al momento attuale la causa profonda che le scatena gli attacchi di panico. In genere glia attacchi di panico avvengono in dei momenti in cui ci si sente fragili e sono un indice di qualcosa che non va nella nostra vita.
Ritengo che insieme all'intervento farmacologico dovrebbe sommarsi anche un percorso psicoterapeutico, in quel momento potrebbero essere approfondite le cause che la portano a star male e trovare le migliori strategie per poterne uscire.

Cordiali saluti, d.ssa Paola Liscia

Studio di Psicologia e Psicoterapia della D.ssa Paola Liscia Psicologo a Roma

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24 LUG 2012

Gentile roberta io comprendo che lei è stata male e quindi non vuole prendere farmaci, ma forse se lei inizia una terapia e il suo terapeuta la indirizzerà verso un collega che la seguirà dal punto di vista farmacologico starà meglio e non avrà questi disturbi 24 su 24 ore.

Cordialmente,
dott.ssa eva scardone

Dr.ssa Eva Scardone Psicologo a Marcianise

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23 LUG 2012

Cara Roberta, nello scrivere ad un sito psicologico lei si sta concedendo di percorrere una nuova strada per gestire l'ansia e il panico! Cerchi il professionista più vicino a lei ed inizi un percorso che la condurrà ad un cambiamento del suo stile di vita mentale, affettivo e di vita quotidiana.
Un carissimo saluto!
Dott.ssa Giovanna Ferro – psicologa psicoterapeuta – Savona

Dott.ssa Giovanna Ferro Psicologo a Savona

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23 LUG 2012

Buongiorno Roberta,
Anche un terapeuta ad indirizzo strategico o interazionista potrebbe andare benissimo per Lei.
In bocca al lupo
Dott.ssa Elisa Fedriga

Dott.ssa Fedriga Elisa Psicologo a Iseo

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20 LUG 2012

Ciao Roberta..
Immagino quanto possa essere difficile per te ora tutto quello che stai affrontando. Mi colpisce in maniera particolare come dalle tue parole emerga, oltre ovviamente ad una grande sofferenza, anche una grande forza. Dici che vuoi farcela con le TUE forze e questo non è assolutamente in discussione. Solo che "farcela da soli" non significa non chiedere aiuto, significa prendersi cura di sè, percorrare la strada, per quanto dura e difficile possa essere, verso uno stato di maggiore benessere e serenità. A volta per fare tutto questo è necessario accettare un aiuto esterno, lo stesso aiuto che dici di voler domandare. La tua situazione, per quello che scrivi, mi pare piuttosto importante e mi sento di suggerirti di ricontattare il tuo psichiatra di fiducia (o un altro collega se preferisci) e allo stesso tempo di incominciare al più presto anche un percorso psicoterapeutico, così come tu stessa avevi pensato. Non so da quale zona geografica ci scrivi, ma, se hai bisogno, io, così come credo molti dei colleghi che troverai in questo sitio, sono assolutamente disponibile ad accoglierti.
Ti saluto affettuosamente.
Dott.ssa Stefania Corda

Dott.ssa Stefania Corda Psicologo a Cagliari

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20 LUG 2012

Cara Roberta, un percorso psicoterapeutico, mi sento di dire, è davvero importante ed indispensabile nel suo caso. Lei sta imparando velocemente ad associare la risposta di panico a diverse situazioni della sua vita e ovviamente evita queste situazioni per poi non avere tali attacchi. Più evita le situazioni, i luoghi o ad esempio i farmaci, più gli attacchi di panico crescono d'intensità e si generalizzano a situazioni simili a quelle originarie (pensi a come ha imparato a generalizzare la paura degli attacchi di panico dopo aver assunto lo psicofarmaco a tutti i farmaci). Tramite sedute d'ipnosi può disinnescare queste generalizzazioni, imparando invece ad associare situazioni piacevoli o neutre a tali episodi temuti ed evitati.
Cordiali saluti, D.ssa Angela Bianco da Bologna.

Dott.ssa Angela Bianco Psicologo a Casalecchio di Reno

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20 LUG 2012

Cara Roberta,
comprendo la pesantezza che Le comporta tale disturbo; con i sintomi che ha descritto.
Leggo tra le righe molte delle risorse che possono essere messe a disposizione per uscire da questo vortice da cui si sente assalire.
Innanzitutto ha fatto bene a rivolgersi ai colleghi psichiatri per farsi aiutare. Non credo che la rilettura che Le hanno rimandato sia quella di essere "pazza": hanno ritenuto, dati i sintomi che ha presentato, di partire con un sostegno farmacologico evidentemente necessario.
Se la sertralina le ha dato questi effetti, o se pensare di assumerla ha preparato questo tipo di "agitazione", sarebbe utile ne parlasse proprio con chi l'ha in cura. In pronto soccorso Le hanno dato "calmanti", probabilmente ansiolitico e mi sembra che i sintomi siano rientrati, da come scrive.
Credo tuttavia, come Lei stessa ben dice, sia fruttuoso associare alla farmacologia un percorso psicoterapeutico. Solo così i risultati divengono efficaci e a lungo termine e definitivi.
Contatti al più presto un terapeuta da Lei raggiungibile col quale possa intraprendere un percorso verso il benessere. Ne parli anche al Suo psichiatra; lo metta al corrente.
i miei migliori in bocca al lupo!

Dott.ssa Elisa Fagotto Psicologo a Portogruaro

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20 LUG 2012

Salve Roberta,
probabilmente lei deve cominciare al più presto possibile una terapia integrata, che associ alla psicoterapia (se lei vuole comportamentale, ma io le consiglierei di valutare la qualità della relazione terapeutica piuttosto che l'orientamento teorico, in quanto è di maggior importanza) una terapia farmacologica, in quanto l'entità della sua sintomatologia potrebbe trarne benficio.
Ovviamente prendere dei farmaci non vuole dire essere pazza.
Se lei si è rivolta in un CSM non avrebbe potuto ricevere altro che una diagnosi ed una prescrizione farmacologica. Si rivolga magari ad uno psicoterapeuta della sua zona e se necessario valuti la possibilità di associare alla psicoterapia un trattamento farmacologico, magari nel primo periodo. E' una metodologia scientificamente valida con buone prospettive di miglioramento.

Dr Alessandro Montenero Psicologo a Rimini

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20 LUG 2012

Cara Roberta , non aspetti oltre e cerchi uno psicoterapeuta nella sua zona che sappia aiutarla. Si faccia forza e faccia questo ulteriore passo per chiedere aiuto. On line non le posso dire molto, solo chieda aiuto e lo faccia in fretta non ha senso vivere così quando ci sono delle soluzioni e delle strategie da utilizzare. Un caro saluto, dott.ssa Cecilia Cimetti, Verona

Dott.ssa Cecilia Cimetti Psicologo a Verona

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20 LUG 2012

Buonasera Roberta,
mi complimento perchè è molto forte, nonostante il disagio. Si faccia aiutare da uno specialista che l'aiuti a cambiare le convinzioni che sono dietro al sintomo e a modificare la rappresentazione di che scatena il disagio. In poche parole imparare a destrutturare lo schema mentale che la porta a vivere l'ansia e il panico con uno schema piu' utile e funzionale. Sappia che noi uomini siamo assolutamente in grado, se vogliamo, di cambiare la condizione che ci reca dolore e disagio e lei mi sembra di capire che lo voglia parecchio.

Dott.ssa Roberta De Bellis Psicologo a Gallarate

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20 LUG 2012

L'ansia e gli Attacchi di Panico possono essere problemi che limitano la vita delle persone, e spesso invalidanti. Sono sicuramente sintomi complessi che necessitano di una psicoterapia e non di consigli. Spesso, ingenuamente, pensiamo che possano scomparire con il tempo. Il problema che Lei descrive è complesso e anche, purtroppo ben radicato. Non si accontenti di una consulenza, ma affronti di petto il problema e inizi una psicoterapia.
saluti Dott.ssa Carmela Di Blasio

Dott.ssa Di Blasio Carmela Psicologo a Pescara

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20 LUG 2012

Cara Roberta,
effettivamente sono tanti anni che questo problema la attanaglia condizionandole la vita e probabilmente, se si è trovata a scrivere qui, è proprio per la voglia di stare finalmente meglio. Non credo che i colleghi psichiatri vogliano "farla passare per pazza", semplicemente per il loro tipo di formazione, utilizzano la farmacoterapia come prima e spesso unica scelta. Lei ha tutto il dirirtto e mi viene da dirle anche il dovere di provare altre strade, altre metodologie. Io ricevo a Verona, per cui troppo lontana dalla sua città ma le posso suggerire di cercare uno psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo-comportamentale, il più efficace per il suo tipo di problematica. S volesse delle informazioi aggiuntive rimango a disposizione. Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Zoppi

Dott.ssa Francesca Zoppi Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Verona

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