Buongiorno a tutti.. mi succede da sempre una cosa... sono una ragazza di 20 anni...e quando per esempio litigo con qualcuno che amo come ad esempio il mio fidanzato.. il mio stomaco si chiude e non riesco più a mangiare nulla... non sento più la fame... finchè non facciamo pace e mi sento amata.. allora a quel punto mi ritorna l'appetito e riesco a mangiare normalmente. Scusate perchè accade questo? cosa significa? perchè c'è una relazione tra cibo e affetto? Mi aiutereste a trovare una spiegazione a quanto mi succede? mi sembra qualcosa di strano... forse capita solo a me....
Grazie a chi risponderà seriamente! Buona giornata Gianna
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25 SET 2014
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Gentile Gianna,
la relazione c'è e solo lo psicoterapeuta reale potrà dopo averla visitata dirle (e anche scriverle in specifico referto) come mai lei quando litiga con qualcuno che ama si focalizza sul cibo. Una volta capito si tratta di cambiare presto e per sempre spezzando tale relazione nefasta per lei
dr paolo zucconi sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale in friuli venezia giulia
27 FEB 2016
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Cara Anna,
a qualcuno capita di utilizzare il cibo per tirarsi su mentre ad altri gli si chiude lo stomaco e non riuscono più a mangiare. Entrambe la situazioni sono collegate alla nostra gestione delle emozioni. Le situazioni stressanti della vita ci creano una scombussolamento emotivo e quando non riusciamo a riconoscere queste emozioni ci può essere un rifiuto del cibo, come a lasciarci morire perchè tutto perde senso o perchè si è molto arrabbiati e in difficoltà ad uscire da questa emozione. La tensione fisiologica poi, spesso blocca la fame e i processi digestivi.
Bisognerebbe comprendere più a fondo la natura di questi litigi.
25 SET 2014
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Gianna,
quello che ti succede è piuttosto comune, o meglio.. così come a qualcuno capita di usare il cibo per gratificarsi e “tirarsi su” dopo un brutto evento o un emozione spiacevole, ad altri “si chiude lo stomaco”. Sono due fenomeni che si verificano spesso in relazione alle vicende stressanti o negative della giornata (noie al lavoro, problemi con lo studio, discussioni in famiglia, litigi tra partner, ecc…). Tuttavia mentre nel primo caso è noto che il cibo assuma un certo significato come strumento di “gratificazione” e compensazione al mancato soddisfacimento di altri bisogni, nel caso opposto le situazioni possono essere diverse. Cioè, da una parte ci può essere un rifiuto consapevole del cibo, che diventa un mezzo per “ricattare” o ottenere l’attenzione da parte degli altri; dall’altra il rifiuto è “involontario”, cioè lo stomaco si chiude e non abbiamo fame. In questo secondo caso, il cibo non sembra rivestire un ruolo, ma semplicemente la reazione d’ansia e tensione fisiologica all’evento stressante bloccano la fame e/o i processi digestivi. Dalle poche parole da te riportate, penso che il tuo caso rientri in quest’ultima condizione. Se le litigate sono ricorrenti, più che soffermarti sul rapporto con cibo, forse sarebbe più opportuno comprendere come vivi questi litigi, come ti fanno sentire, se portano a discussioni e risoluzioni sane o se causano un continuo malessere interiore, insomma risolvere il problema “a monte”, più che a livello sintomatico!
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Francesconi
25 SET 2014
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Cara Gianna,
a molte persone capita la stessa cosa che capita a te. Mentre a molte altre capita l'inverso, ovvero si rifugiano nel cibo per colmare quel vuoto che sentono. Se volessi approfondire ciò che ti capita e i tuoi vissuti, ti consiglio di rivolgerti ad uno psicologo nella tua città.
In bocca al lupo,
dott.ssa Gerbi