Abuso di droghe

Inviata da Anonima · 10 nov 2020

Ho scoperto che il mio compagno ha iniziato a utilizzare cocaina da qualche mese, non so in che modo aiutarlo se non consigliandogli di andare da uno psicologo.
Io da parte mia mi sento di aver fallito come compagna di vita, come ho fatto a non accorgermi di nulla in tutto questo tempo? Mi sento di essere stata superficiale, se me ne fossi accorta prima sarebbe stato più semplice.
Ora vivo in un continuo stato di ansia e paura per qualsiasi spostamento lui faccia. Mi sento che ci ricadrà e nè sono terrorizzata. Cosa fare per continuare a vivere in maniera lucida la situazione e essergli di aiuto?

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Miglior risposta 11 NOV 2020

Gentile,
mi sembra si stia incolpando per non essere riuscita a vedere qualcosa che di fatto era difficilissimo da vedere, in quanto presumo il suo compagno abbia sicuramente cercato in tutti i modi di tenerglielo nascosto. Mi arrivano comunque forti il senso di colpa, la preoccupazione e il desiderio di aiutarlo, ma attenzione a non sobbarcarsi di responsabilità che in realtà non sono sue. Il desiderio di aiutare gli altri può rivelarsi a volte un’arma a doppio taglio, in quanto può farci pensare di avere effettivamente il potere e la responsabilità di cambiare l’altro, e la sensazione che il suo benessere dipenda da noi. In realtà queste sono responsabilità del suo compagno, e solamente lui può mettere in atto il proprio cambiamento, a patto che vi sia alla base una motivazione interna sufficiente. Questo ovviamente non significa che lei non possa fare nulla: come presumo stia già facendo, può stargli accanto e mostrarsi pronta all’ascolto e al supporto. Questo a patto che la condizione, il comportamento e gli atteggiamenti di lui non intacchino drasticamente anche il suo benessere personale. Allo stesso tempo potrebbe essere efficace fare a sua volta una richiesta di supporto psicologico, in modo da vagliare assieme ad una persona accogliente e non giudicante quali strategie o risorse poter mettere in atto per supportare il suo compagno, oppure quali limiti interporre tra di voi nel caso la situazione diventi per lei ingestibile o fonte di eccessiva sofferenza.

Buona fortuna,
Dott.ssa Caterina Berti

Dott.ssa Caterina Berti Psicologo a Torino

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10 DIC 2020

Gentile Anonima,
innanzitutto lei dovrebbe liberarsi dai sensi di colpa che sono nocivi e inutili.
In secondo luogo, a mio parere, tutelando anche se stessa,dovrebbe fornire al suo compagno una buona motivazione quale la messa in discussione della vostra relazione per desiderare di curarsi e risolvere questo problema.
La cura potrebbe essere un buon percorso di psicoterapia o, meglio ancora, una adeguata esperienza riabilitativa in Comunità in attesa che siano validate altre moderne strategie di cura come la stimolazione magnetica transcranico (TMS).
E' opportuno e consigliabile che anche lei nel frattempo si avvalga di un sostegno psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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18 NOV 2020

Buongiorno.
E' stata in realtà molto tempestiva nella scoperta di un meccanismo che a volte rimane 'segreto' per molto più tempo.
Ricordi che lei è un'adulta come pure il suo compagno e quindi non si strugga sul senso di colpa ma piuttosto si focalizzi sulle risorse che individualmente e come coppia avete per affrontare la questione.
Lavori sul come mai 'qualche mese' è per lei una colpa catastrofica e sul come mai non vede il fatto di aver scoperto quanto riporta.
Si rivolga ad un collega che si occupa di 'dipendenza': oltre che dalla sostanza la dipendenza si concretizza anche a livello affettivo.
Un cordiale saluto, buon percorso.

Dott.ssa Simona Sola Psicologo a Torino

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17 NOV 2020

Gentile signora, le emozioni che in questo momento la sovrastano non le consentono di affrontare il problema con obiettività. Non si accusi, purtroppo chi fa uso di sostanze ha un aspetto di sé svalutante, carico di vergogna nei confronti di chi gli vive accanto, e fa di tutto per nascondere la sua dipendenza. Può cercare aiuto nei servizi preposti e farsi aiutare ( SERT ). E' necessario il supporto dello psicologo ma anche di educatori e a volte di assistenti sociali. Questi operatori si occupano di costruire una rete di aiuto che comprende centri di accoglienza diurni per un programma di disintossicazione, partecipazione a gruppi di aiuto condotti da educatori, colloqui individuali con lo psicologo. Nessuno può affrontare queste situazioni in solitudine! Non ne uscirebbe e la sua sofferenza sarebbe centuplicata. Forza c'è sempre speranza! Silvana Perino

Dott.ssa Silvana Perino Psicologo a Pinerolo

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17 NOV 2020

Buongiorno,
la sua proposta ritengo che sia l’inizio di un lavoro personale e introspettivo del suo compagno per comprendere i motivi più profondi legati all’ uso dells cocaina.
Potrebbe essere l’occasione anche per lei di guardarsi dentro affiancandolo periodicamente nel percorso di cura terapeutica oppure scegliendo uno spazio individuale di ascolto di se stessa.
In questo modo potrete ritrovarvi più consapevoli di voi stessi avendo elaborato le reciproche insidiose vie illusorie fughe dalla realtà ( il suo compagno con la cocaina e lei con la difficoltà di realizzazione di questo uso) e valutare la possibilità o meno di rivitalizzare la vostra relazione su basi più solide.

Dottoressa Tiziana Romano Psicologo a Bergamo

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12 NOV 2020

Buonasera,
La problematica di dipendenza da cocaina è una difficoltà da affrontare quanto prima, comprendo che lei si senta in colpa, ma la responsabilità del comportamento è da addebitare al proprio compagno. E’ difficile accorgersi della dipendenza soprattutto da cocaina in quanto apparentemente la persona riesce a mascherarlo.
È necessario mantenere la calma e richiedere un supporto psicologico o comunque anche tramite ASL un intervento di supporto, la scelta dovrà essere fatta con consapevolezza,
I miei migliori auguri
Dr.ssa Donatella Costa

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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11 NOV 2020

Gentile,
capisco la sua preoccupazione e percepisco anche i suoi sensi di colpa. Solitamente chi fa abuso di sostanze presenta difficoltà a gestire e condividere le emozioni con le personea lei più vicine. Chi fa uso di cocaina, infatti, lo fa spesso per cercare di aumentare l'intimità interpersonale. Il suo compagno avrà cercato di nasconderlo a lei ed altre persone più vicine. Non l'ha voluta rendere partecipe forse per due motivi: in primis probabilmente in quanto avrà avuto timore di sentirsi giudicato negativamente (anche se lei avrebbe poi cercato di comprenderne la causa) e il secondo motivo,invece, potrebbe dipendere dalla sua difficoltà nel gestire emozioni difficili.
Ha notato dei cambiamenti di umore, comportamento... Il suo compagno sta attraversando un momento difficile e particolare?
Lei dal momento in cui è venuta a conoscenza di ciò, anche se di difficile gestione immagino, potrebbe cercare di trasformare la sua apprensione in condivisione empatica/ascolto empatico non giudicante dello stato emotivo del compagno.
Spesso chi fa uso di sostanze, soprattutto se inizia a sviluppare dipendenza crede di non aver bisogno di aiuto psicologico.
Cerchi di ascoltarlo e dopo che il suo compagno si è aperto e ha condiviso potrebbe consigliarli un percorso psicologico.
Le consiglierei un supporto psicologico anche a lei per cercare di non sentirsi sola in questo periodo di difficile.
Rimango a sua disposizione.

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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11 NOV 2020

Buongiorno signora,
la cocaina è un eccitante e ha l'effetto di innalzare il morale. Usa cocaina chi ha bisogno di 'tirarsi su' di essere più efficiente e di lavorare a lungo senza sentire lo sforzo.
Volendo essere generosi, le droghe sono delle 'automedicazioni' che alcune persone di autosomministrano allo scopo di regolare il proprio umore e vedere la loro vita con occhi migliori.
questo non ha niente a che vedere con le loro condizioni esterne: hanno fatto uso di droghe persone fortunatissime; il loro mondo interno non era ben regolato anche se dal di fuori non mancava loro nulla.
Può essere utile a lei, più che a lui, leggere qualcosa sugli effetti dell'uso di cocaina - alterazione del comportamento (eccitazione, ostinazione...), aggressività, spreco di risorse economiche....- per riconoscere prontamente i segnali di pericolo per lei.
Per quanto riguarda lui, se il consumo avviene da tempo, ci vuole una disintossicazione. Difficilmente viene accettata finché non succede qualcosa, per esempio viene fermato per guida sotto effetto di stupefacenti, o qualche altro sintomo che potesse venire rilevato nel posto di lavoro. Purtroppo queste cose hanno effetti legali.
Potrebbe contattare il servizio per le dipendenze patologiche (ex SERT) della sua città e chiedere un colloquio con un operatore che potrebbe informarla sui servizi per tossicodipendenti sul territorio.
Spero di esserle stata di aiuto
dott.ssa Giuliana Gibellini

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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11 NOV 2020

Buongiorno Anonima,
Comprendo appieno la sua delusione e il senso di tradimento ma colpevolizzandosi, assumendosene tutta la responsabilità non risolverà la situazione, anzi...
Prima di tutto ci sarebbe da fare una valutazione dello stato di dipendenza o meno e se o da quanto tempo ha adottato comportamenti compulsivi verso quali altre sostanze....
Credo inoltre che essere riuscita a scoprirlo, che sia stata lei o che glielo abbia detto il suo compagno, possa essere considerato un buon punto di partenza perché comunque significa aver ammesso un problema. Le assicuro che a volte ci vogliono anni prima che la persona con dipendenza abbia una falla nel suo comportamento che possa fare pensare a qualcosa a riguardo, lo stesso prima che la persona si confidi e ammetta il problema.
Come le dicevo, assumersi la responsabilità del comportamento o malessere del suo compagno non fa altro che deresponsabilizzarlo e questo non è funzionale alla risoluzione del problema in quanto solo il regista può cambiare il finale del film!
Il suggerimento che ha dato al suo compagno, di rivolgersi ad un professionista è corretto, perché prima possa valutare la situazione, l'effettivo stato di dipendenza, e lo stato emotivo sottostante. Non dubito che coinvolgerà anche lei nella terapia sia per sostenerlo nel percorso sia per costruire una motivazione personale al cambiamento.
La saluto cordialmente
Dott.ssa Marta Del Piccolo

Dott.ssa Marta Del Piccolo Psicologo a Reggio Emilia

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11 NOV 2020

Buongiorno Signora, come prima cosa la colpa non è colpevole per le scelte che il suo compagno sta facendo. Comprendo la sua ansia e la sua paura nelle sue possibile ricadute, ma deve essere il suo compagno a scegliere di farsi aiutare., lavorando in una comunità le posso garantire che ciò che è di dona damerà le importante è la motivazione al cambiamento, che di soli avviene in modo spontaneo in gergo molto meno professionale le protrerò dire “quando tocca il fondo”. Ovviamente lei può comunque essere di aiuto in questo e decidere di essere sincera con lui, dirle che sa del suo abuso di sostanza, le sue preoccupazioni e chiedergli di farsi aiutare. Ovviamente la domanda che mi sto ponendo è aveva già fatto uso? In passato?? Comunque per qualsiasi chiarimento o bisogno può contattarmi decidendo così come farla stare meglio a lei e cosa sia meglio per lei, poi se il suo compagno vuole farsi aiutare ancora meglio.

Dott.ssa Adele Stefanini Psicologo a Follonica

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11 NOV 2020

Carissima, prima di tutto non si colpevolizzi. Come pensa di essere di aiuto se lei per prima non si sente tranquilla? Come poteva immaginare ciò che ha portato il suo compagno alla cocaina? La questione non è averla presa, il problema è a monte, ovvero essersi avvicinato, aver pensato che la cocaina potesse aiutarlo in quel turbinio che si porta dentro. Ma tutto ciò non centra nulla con lei, qualunque siano i problemi la via della droga è una scelta personale, di dipendenza. I problemi nella vita ci sono sempre e c'è sempre un modo più funzionale per superarli. Chi sceglie questa via lo fa per un sistema dentro di sé fatto di pensieri ed emozioni, che funziona in un certo modo. Dunque, non penso che lei sola avrebbe potuto cambiare le cose. Ora, ciò che può fare è stargli vicino, cercando di sostenerlo nel duro e lungo percorso di ricostruzione di sé, presso un centro per le dipendenze. Fatevi aiutare da chi ha esperienza, non restate da soli.
Resto a disposizione.
Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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11 NOV 2020

Buongiorno, capisco le paure e le preoccupazioni perché l'abitudine nell'uso di sostanza non sparisce da un giorno all'altro. Io vi consiglio entrambi di iniziare un vostro percorso personale indipendente l'uno dall'altro perché nel profondo potrebbero essere indipendenti le cause del vostro malessere. Mi spiego meglio: mentre il tuo ragazzo dovrebbe iniziare un percorso presso il servizio per le tossicodipendenze nel vostro territorio e capire quale blocco, fragilità personale sta cercando di superare con l'uso di sostanza invece tu hai bisogno di lavorare sul sentimento di " fallimento" che riguarda il tuo concetto di "se". Le persone sono indipendenti da te e tu da loro, le loro decisioni non dipendono dai tuoi comportamenti ma da una storia personale. Inoltre quando nella coppia un partner ha un problema di dipendenza si creano delle dinamiche " tossiche" che rischiano di schiacciarti. Non puoi assumerti responsabilitá che non dipendono da te e che tu non puoi gestire. L'aiuto di un Terapeuta ti permetterà di non essere inghiottita indirettamente dalla dipendenza del tuo compagno. Ricordati che si parla di dipendenza quando l'uso di sostanza si protrae per un periodo che supera le tre settimane ed è costante.
Dr.ssa Romina Bove( Modena)

Bove Romina Psicologo a Modena

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